Capitolo XIX: Skylder meg noe

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Matthew entrò lentamente nella cella in cui doveva esserci il vecchio beta del branco.

Spostò lo sguardo sulle quattro mura di pietra, alla ricerca di un incisione, un segno, anche un minuscolo segno, che potesse metterli su qualche pista.

Ma niente, non riusciva a trovare niente.

Sembrava che quella cella non fosse mai stata usata, o almeno quasi.

Matthew girò ancora per la stanza, non trovando niente di diverso dal consueto.

La branda di legno che veniva usata come letto, era coperta da un telo, che fungeva da coperta.
Per terra a sinistra della porta per entrare nella cella, si trovava il vassoio di plastica sopra il quale si poteva ancora vedere qualche briciola di pane.

Matthew stava per arrendersi ed andarsene, quando una luce sul muro in pietra lo riscosse.

Si avvicinò a questa luce, ma quando appoggiò la mano calda sulla fredda parete di pietra, la luce sparì.

All'inizio Matthew rimase sorpreso e sbigottito, ma poi capì che si trattava solamente di un riflesso.

Si girò di centottanta gradi, dando le spalle al muro di pietra, ritrovandosi davanti la piccola finestra sbarrata, con davanti il vetro.

Sul davanzale di questa, vide qualcosa luccicare.

Si avvicinò ad ampie falcate al davanzale, prendendo in mano quell'oggetto anonimo.

Lo sentì freddo sotto le falangi delle due dita.

Lo fece scivolare sul suo palmo, aprendolo per vedere di cosa si trattasse.

L'oggetto misterioso si rivelò essere un fiocco di neve.

Matthew aggrottò la testa confuso.

Come aveva fatto a resistere un fiocco di neve visto che le temperature erano aumentate di botto, facendo sciogliere la neve sulle strade??
E come aveva fatto a resistere dato che, il fiocco di neve, si trovava dentro la cella, oltre il vetro?

Ma domanda più importante, come aveva fatto a superare il vetro??

-Alpha-

Luke lo richiamò dal corridoio, esortandolo a uscire.

Matthew si rigirò il fuoco di neve tra la dita, prima di decidere di metterselo in tasca per farlo poi analizzare.

Raggiunse il suo Beta, che lo aveva aspettato pazientemente sulla porta di quella lurida cella.

-Anthony mi ha appena informato.....Ragnor ti sta aspettando nel tuo studio, ha detto di volerti parlare e anche con urgenza.

Matthew annuì distrattamente a quelle parole.

Stava ancora pensando a come avesse potuto scappare Der.

A un certo punto si bloccò di colpo, Luke gli andò a sbattere contro, maledicendolo in norvegese.

Matthew però non ascoltò gli insulti poco velati che il suo Beta gli stava rivolgendo.

Girò i tacchi e tornò davanti alla cella di Der, osservando però la cella di fronte a quella del vecchio Beta.

In quella cella risiedeva ormai da anni un signore anziano, che faceva già parte del branco di Ragnor, ritenuto colpevole di aver ucciso alcuni componenti del branco.

Matthew si avvicinò alle sbarre d'argento, attento a non toccarle.

-Tu, avvicinati-

L'uomo all'interno della cella rise, e si avvicinò, strisciando alle sbarre.

𝑪𝒖𝒐𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒇𝒖𝒐𝒄𝒐 ✓Where stories live. Discover now