Capitolo 48

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Nate non è il solito ragazzo di 19 anni...lui si distingue dalla massa per molti fattori: ad esempio per il suo carattere così spigoloso e allo stesso tempo fragile e bisognoso di attenzioni...non è mai stato come gli altri,ha sempre avuto una maturità differente,un'intelligenza superiore alla sua età e di conseguenza a quella dei suoi coetanei...si è sempre sentito fuori luogo,diverso perché abituato ad essere trattato così anche in casa sua,così tanto diverso da portarlo a non legarsi mai a nessuno,a non rimanere mai per troppo tempo nello stesso gruppo,a non frequentare le stesse persone. Non si è quindi,mai legato a nessuno all'infuori di noi.

Per un certo verso è sempre stato solo...perché per quanto tenga a Leo,a sua madre,a mio padre e a me,non si sarebbe mai fatto aiutare da nessuno all'infuori di se stesso.

Ha un carattere imponente,un anima nobile ma feroce,non ama sottostare alle regole di nessuno perché lui segue le sue di regole,quelle che plasma su di se in base al suo bisogno in una determinata situazione. Nate è fuoco e benzina,alimenta se stesso,si innalza solo e decide lui cosa farne di se.

Si punisce quando sbaglia e si elogia quando consegue un obiettivo in modo efficiente; ma anche nelle sue sconfitte non rimane mai stupito,perché lui calcola tutto,ed è consapevole della sua disfatta ancor prima che chi gli sta intorno lo possa percepire.

È preparato a tutto,sarebbe un soldato perfetto: vigile,sicuro di se,inarrestabile,coraggioso e leale.

Sembra che io non sappia nulla di lui,che non lo capisca fino in fondo...ma la verità è che io e Nate siamo dannatamente simili,pensiamo allo stesso modo,agiamo nella medesima maniera.

È per questo che quando trovo Leo,Aaron e mio padre sul portico di casa non mi stupisco di vedere il primo in piedi mentre fa avanti e indietro,il secondo seduto sulle scale con fare tranquillo e mio padre con gli occhi sbarrati che si blocca sui suoi passi quando mi vede arrivare.

"Dimmi che è con te" interviene subito mio padre precipitandosi al mio cospetto afferrandomi per le spalle

"Si lo nascondo nello zaino" rispondo ironica con tono secco alzando gli occhi al cielo

"Dio Kath,ma siete andati a scuola insieme! Com'è possibile?" Domanda isterico staccandosi da me per mettersi le mani nei capelli

Rimango immobile guardando mio padre perdere completamente il senno

Perché reagisce così? Quando Nate è sparito per la prima volta ed ero io preoccupata lui stava bello tranquillo intimandomi di non cercarlo e ora sembra in procinto di buttarsi sotto un treno pur di recuperarlo.

Volto il mio sguardo sui ragazzi ancora sul portico: Leo è in panico ma lo vedo cercare di trovare la calma dentro di se per non scoppiare in uno sclero isterico; sento che ha percepito il mio sguardo su di lui ma si vergogna troppo per alzare i suoi pozzi neri per puntarli nei miei freddi e trasparenti come il ghiaccio.

Sposto gli occhi sulla figura che più temo di guardare e lo trovo già attento su di me

Sussulto per l'intensità con cui mi fissa,come se stesse cercando una risposta guardandomi solo negli occhi

Piega il capo continuando a fissarmi socchiudendo gli occhi e leccandosi le labbra per inumidirle

Si alza e a passo lento si avvicina a me cercando di intimidirmi

Mi si gela il sangue nelle vene per l'effettiva ansia che provo nell'averlo così vicino ma non lascio che veda la mia vulnerabilità e ingoiando un po' di saliva,a fatica sollevo la testa fiera incastrando i miei occhi nei suoi e sollevando un sopracciglio in segno di sfida

TRUTH OR DARE?Where stories live. Discover now