Capitolo 35

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Suono il campanello di fronte a me e un forte "din don" si sente provenire dall'interno della casa,o meglio villa.
Siamo arrivati in città circa due ore fa. Il primo posto in cui ci siamo diretti é stato l'appartamento della madre di Will. L'abbiamo salutata e le abbio spiegato tutto ciò che era successo col padre. Ovviamente si é arrabbiata molto,ma alla fine i suoi figli erano a casa insieme a lei, erano tutti felici (a parte Elia,ma di lui non importa a nessuno, ha un brutto caratteraccio da bambino viziato e antipatico). Dopo aver preso un caffé le abbiamo parlato del nostro fidanzamento. L'ha presa molto bene, sembrava felice che Will avesse trovato una "persona speciale" come me, o almeno così ha detto. Infondo da lei me lo aspettavo,non avevo dubbi che l'avrebbe presa bene,primo perché sembra amarmi,secondo perché adesso Will é davvero felice.
Ora,invece, tocca dire tutto a mio padre. Non penso che lui la prenderà tanto bene in realtà. Ma mi farò coraggio,sono andato a Venezia per cambiare vita,per essere più sicuro di me stesso e per riuscire in ciò che voglio. Di una cosa sono certo,con Will al mio fianco posso realizzare tutto quello che ho previsto,ma da solo,tornerei ad essere nulla.
-Quanto ci stanno ad aprire che mi sto tagliando le vene?.-
Sbuffo rassegnato. Will rimarrà sempre un ragazzo con la mentalità di un neonato,lo so.
-Ehy!-
Mi urla contro. Ma é impazzito?
-Ma che vuoi idiota!?.-
-lo so a che stai pensando!.-
Non può mica leggermi nel pensiero.
-Stai pensando che sono infantile Neeks,te lo leggo in faccia.-
Ma come ha fatto!?. Boh okay,si vede che mi conosce bene.
-e allora!? É proprio così,é chiaro che manchi di cromosomi.-
Iniziamo un piccolo battibecco scherzando,fino a quando non mi tira a sé,e con un "zitto death boy" sussurrato sensualmente,mi bacia. Chiudo gli occhi e per un attimo tutto attorno a noi scompare,ci siamo solo lui ed io.
-ehm ehm.-
Ma veniamo interrotti da qualcuno, per favore fa che non sia mio padre!.
Ci giriamo e sullo stipite della porta vediamo una ragazzina e un ragazzo più cicciottello dietro.
Lei ha la pelle scura, gli occhi con striature simili all'oro, i capelli ricci e castani, é molto carina. Ci sorride imbarazzata,mentre il ragazzo dietro di lei, é proprio rosso,tanto da sembrare un pomodoro. Lui ha la pelle più chiara e gli occhi sottili. Sono entrambi stranieri,ma di luoghi differenti.
-Ciao! Sono Hazel,tu dovresti essere Nico,vero?.-
Si presenta la ragazza. Annuisco.
-Ciao,io sono Will.-
Per quanto riguarda l'italiano di Will ho dovuto insegnargliene un pò in viaggio in aereo,le cose basilari insomma. Ma essendo molto bravo,sono sicuro che imparerà presto questa lingua.
Will gli mostra un sorriso a 32 denti, sembra quasi il sole,splende di luce propria,solo vedendolo chiunque si sentirebbe rincuorato.
-Io sono Frank,il ragazzo di Hazel.-
Non sapevo che la mia sorellastra avesse un fidanzato. Beh non m'importa, spero solo di non farmeli nemici, perché non ho più intenzione di avere di nuovo una vita di merda. E poi,quel Frank,sembra terrorizzato da me. Mi viene da ridergli in faccia, é tre volte più grosso di me e gli faccio paura?.
-Accomodatevi. La cameriera porterà le tue cose in camera Nico. Volete riposarvi un pò? Sarete stanchi dopo il lungo viaggio.-
Scuoto la testa.
-Vogliamo vedere mio padre.-
Quel "vogliamo" sembra bloccarli. Sicuramente si stanno domandando chi sia Will,cosa ci faccia qui,e perché dobbiamo parlargli entrambi.
-Ade non vuole mai essere disturbato quando lavora,dovreste aspettarlo per...-
-...non importa,portami da lui.-
La interrompo. Lei,titubante,annuisce.

Hazel pov
Non capisco che persona sia questo Nico. Sembra così burbero e prepotente,ma allo stesso tempo fragile e debole. Sarà mai mio amico una persona così strana? Per non parlare di quel Will. Mio padre non mi aveva detto che ci sarebbe stato un ragazzo ad accompagnare suo figlio,forse perché,in realtà,non lo sapeva neanche lui. Frank mi si avvicina e mi sussurra a un orecchio:
-Secondo te che vogliono dirgli? Tuo padre diventerà una furia se andranno ad interromperlo.-
É vero,nessuno,e dico nessuno, può permettersi di interrompere Ade Di Angelo nel suo lavoro,neanche io posso,che sono sua figlia. Forse Nico non lo conosce abbastanza da sapere quale siano le conseguenze di quello che sta per fare. D'altronde,per quanto ne so io,loro non stanno insieme come una famiglia dalla morte di sua sorella,quindi da un sacco di tempo,si saranno visti una volta al mese. Non credo che abbiano un bel rapporto comunque. Una volta arrivati davanti alla porta del suo studio al piano superiore mi blocco. Frank,infatti,mi arriva addosso.
-Oh scusa.-
-Tranquillo...Allora,siamo arrivati. Siete sicuri di voler entrare proprio adesso? Ade sa essere molto...-
-...cattivo lo so.-
M'interrompe ancora. Ma perché non mi fa parlare? Ahh,che fastidio.
Annuisco e busso alla porta.
-Sto lavorando!.-
Dice Ade dall'interno della stanza. Apro bocca per dirgli dell'arrivo di suo figlio,ma ancora una volta vengo interrotta. Assurdo.
Nico,infatti,apre la porta senza aver ricevuto il permesso da mio padre. Mi preparo per la fine del mondo. Invece,dopo un attimo di silenzio,succede qualcosa di inimmaginabile. Ade si alza sorridendo e va ad abbracciarlo.
Cosa? Non é possibile.
Forse non vedo bene...
Sta sorridendo.
Lo sta abbracciando.
Sbalanco la bocca incredula. Entrambi si scambiano un abbraccio timido e un pò rigido,tutti e due non sembrano abituati a questo scambio di affetto,anche quando si distaccano e si salutano sembrano confusi e impacciati,non sanno che fare,come comportarsi, e si vede.
-Lo hai visto anche tu? É successo davvero?-
Chiede Frank accanto a me.
-sembra essere vero,é successo...cos...wow-
Nessuno dei due trova le parole adatte, sembra quasi un sogno,troppo bello e strano per essere vero.

Ade pov
Sono felice.
Lo so che detto da me sembra quasi una barzelletta,eppure sto dicendo la verità. Non so esattamente come e quando mi sono reso conto che la mia unica felicità é sempre stata accanto a me,ma l'ho trascurata,ho lasciato che si ferisse,che soffrisse,non ho mai fatto niente,ho sempre pensato che solo io provavo quel grande dolore a causa della perdita di mia moglie e della mia figlia maggiore. Quanto sono stato stupido eh?
Mi sono reso conto di voler bene a Nico solo quando ha avuto quel collasso mentale. Ha dovuto affrontare così tante cose da solo...e io dov'ero? Lontano da lui,a lavorare,non pensando minimamente che mio figlio avesse bisogno di me. Avevamo bisogno l'uno dell'altro. Anzi, abbiamo.
Quando l'ho visto entrare dalla porta del mio ufficio non mi é importante affatto del mio stupido lavoro,del fatto che avessi poco tempo per studiare il copione. Non ci ho minimamente pensato, perché ho visto la sua faccia, ed era diversa. Non era come il solito; triste,depressa e arrabbiata. Era luminosa e non so...ho percepito un cambiamento,forse felice? Non sorrideva,é davvero raro che lo faccia, ma nei suoi occhi così bui ho visto una luce. Sarà che finalmente é riuscito a superare tutto? Spero sinceramente che sia così,deve riuscire a voltare pagina,é passato troppo tempo ed é troppo giovane per smettere di vivere.
-Salve signor Di Angelo.-
Dietro di lui c'è quel Will Solace, un ragazzo con un bel visino devo dire. Assomiglia davvero tanto a suo padre, Apollo. Non so come,sono riuscito a conoscerlo. Quando ho visto la rivista di gossip su di me, scritta in modo così accurato e perfetto,ho deciso di contattare l'autore dell'articolo,e casualmente era proprio suo padre. Abbiamo preso un caffé, e a un certo punto é uscito il discorso dei figli, é stato davvero complicato,per entrambi. Io ho raccontato tra le lacrime (si,stavo piangendo,ho anche io dei sentimenti eh) di Bianca, e del rapporto che avevo perso con Nico. A quel punto lui mi ha detto "Anche io ho perso un figlio,anzi,in realtà più di uno,non fisicamente,abbiamo perso i rapporti, e mi dispiace. Facevo come te, avevo tanto lavoro da fare, e piano piano mi allontanavo,poi m'innamorai di un'altra donna,eh beh...puoi immaginare cosa sia successo. Quindi,li ho persi,non mi vogliono vedere e forse la loro madre non gli ha neanche detto il mio nome. Mi odiano,e non c'è niente di peggio dell'odio di un figlio. Tieniti stretto il tuo Nico,perché é l'unica cosa preziosa che hai,non fare il mio stesso errore".
E da qui ho realizzato che aveva ragione, dovevamo tornare una famiglia.
In seguito mi ha parlato di questi suoi figli persi, ovvero Will,Austin e un altro che non ricordo. Gli ho detto che conoscevo suo figlio e che stava bene. Gli ho raccontato di aver offerto un posto di lavoro a sua madre e che adesso vivevano lontani dall'uomo che li faceva stare male. Ne era contento. A dire il vero,gli ho anche detto che probabilmente suo figlio e il mio avevamo una relazione. Ne sono piuttosto sicuro.
-Papà,possiamo parlare?.-
Non so perché questa frase mi mette ansia.
Senza scompormi annuisco e li faccio accomodare nelle sedie davanti alla mia scrivania. Hazel e Frank se ne vanno lasciandoci soli.
Una volta seduto, di fronte a loro,li vedo scambiarsi degli sguardi spaventati e intimiditi. Insomma,cosa vogliono dirmi? Spero non abbiano commesso un delitto.
-Papà...ecco noi..-
Indica se stesso e Will.
-...stiamo insieme ecco...ci-ci amiamo.-

Un raggio di luce in un cuore di tenebre {Solangelo}💛Where stories live. Discover now