Capitolo 9

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Pov Nico
Che intenzioni ha? É pazzo? Però é un pazzo bellissimo...cioé no! Non é vero!.
-Will...cosa...spostati.-
Ovviamente lo sta facendo apposta,mi vuole illudere, pensa che io sia cosí stupido da cascarci? Già una volta mi sono innamorato di qualcuno che non ricambiava e ho sofferto,adesso non soffrirò una seconda volta,andrà a raccontarlo ai suoi amici:"ieri ho fatto finta che Nico mi piacesse e che mi importasse qualcosa di lui,che illuso".
Come faccio a credergli se poco prima mi ha urlato contro,se fino a qualche ora fa mi ha picchiato,cosa si aspetta? La mia fiducia? No caro,ho smesso di fidarmi,potrai essere il ragazzo più bello e simpatico del mondo,ma non potrò mai credere al fatto che tu ci tenga a me. Nessuno tiene a me,neanche mio padre,figuriamoci Solace. Continua a guardarmi senza rispondere,si avvicina sempre di piú.
-Will,ho detto spostati!.-
Troppo vicino. Gli dò un calcio lí dove non batte il sole e lui urla e si inginocchia sofferente. Apro la porta. Ma mi blocca la caviglia con una mano. Ma basta Dio santo!.
-Scusa.-
Eppure é strano,io avrei dovuto dirgli scusa per quello che ho appena fatto,ma l'ha detto lui,e non si é neanche arrabbiato. Si rialza e mi osserva,i suoi occhi azzurri sono lucidi,forse per il dolore.
-Mi dispiace, davvero,so che non mi credi,so che ti sembra strano e impossibile,lo sembra anche a me,ma sai,io mi sto sforzando sul serio,le mie parole non ti convinceranno,lo so,ma voglio che tu sappia che farò di tutto per dimostrarti che sono cambiato, perché Nico,ogni volta che guardo dentro i tuoi occhi sento come tutto il male che hai provato,mi sento in colpa,sento di doverti aiutare,voglio vedere un sorriso su queste labbra...-
Mi tocca la guancia con una mano e la scaccio via.
-Non voglio la tua pena.-
Dico sprezzante.
-Nico,non voglio aiutarti perché mi fai pena,voglio aiutarti perché sento che...che...-
-che...?.-
-che tu hai qualcosa di speciale,non te lo so dire,con te posso essere una persona migliore.-
-Eppure giusto sta mattina mi hai picchiato,o forse me lo sono immaginato?.-
Sembra imbarazzato.
-io ho...ho dei problemi nel gestire la rabbia.-
Will e le sue perle di saggezza.
-Nah,davvero? Non l'avevo capito.-
-Però é stato divertente ora che ci penso.-
Lo guardo storto. Quando vede il mio sguardo sembra riflettere meglio su ciò che ha detto.
-Non picchiarti! Quello é stato orrendo! Dico,é stato divertente quello che hai fatto tu,solo ora mi immagino la scena ahahahah ,come ti é venuto in mente di tirarmi una mela rosicchiata in testa in quel momento critico?.-
Inizia a ridere e cazzo ,quanto mi odio nel pensare che ha una risata bellissima,quelle fossette,quelle lentiggini,rendono tutto fantastico. Alzo un angolo della mia bocca,un accenno di sorriso.
-lo ammetto,é stato davvero esilarante.-
Ci mettiamo a ridere. Dopo aver smesso c'è un attimo di silenzio,e penso che magari,non mi importa dei rischi,forse sono stupido a fregarmene, perché so che soffrirò di nuovo,ma davanti a questa faccia che posso fare? Voglio credere alle sue parole,voglio dargli un'opportunità,spero che almeno lui non mi tradisca.
-va bene.-
Alza un sopracciglio.
-Cosa va bene?.-
-Rimarrò qui,passeremo un pò di tempo insieme e poi capirò se posso davvero fidarmi di te.-
Avete presente la gioia stampata nella faccia dei bambini quando ricevono un regalo,quegli occhi luminosi e pieni di gioia? Ecco,Will ha proprio questa faccia.
-perfetto! Beh allora...-
Non completa la frase perché mi squilla il telefono.
-Pronto?.-
Will si avvicina per ascoltare,ma i suoi cazzi?.
-Nico! Tutto bene?!.-
-Reyna? Si perché?.-
-Cosa voleva Will? Sei ancora con lui? Ti ha fatto male? Stai bene?.-
-Apprezzo il tuo interessamento,ma sto bene tranquilla,non é successo niente.-
-Sicuro? Ma che ci facevi con lui?.-
Will mi prende il telefono dalle mani,Madonna l'istinto omicida,provo a riprenderlo,ma sapete,lui é "leggermente" piú alto e grosso di me,con una mano mi tiene lontano senza alcuno sforzo,la sua mano é grande quanto la mia faccia,mette il telefono all'orecchio e parla lui.
-Nico sta benissimo,é a casa mia,e no,non l'ho stuprato,tranquilla,stiamo passando davvero un bel pomeriggio e tu sei pregata di non chiamare piú, grazie.-
Chiude e mi passa il telefono. Forse dovrei picchiarlo,ma l'unica cosa che faccio é mettermi a ridere,mi immagino la faccia di Reyna in questo momento,tra scioccata e basita. E poi Will con quella faccia seria,come se fosse tutto normale.
-sei proprio deficiente.-
Sorrido e lui,forse felice perché sto facendo proprio ciò che mi aveva chiesto,si mette a ridere. Forse Will Solace non é poi cosí male.
                 
                               ***
Abbiamo parlato un pò,mi ha raccontato di come ha incontrato Charlie e Tobias. I genitori di Charlie si sono separati quando lui aveva 6 anni,in quel periodo era triste e non voleva parlare con nessuno,un giorno l'hanno preso in giro e lui ha rotto una gamba al capo del gruppetto dei bulli,aveva una testa calda e un caratteraccio,Will gli aveva detto esplicitamente che "gli aveva fatto il culo" e che mai lo avrebbero piú disturbato,da quel momento si sono legati. Mentre Tobias,a cui é morto il papà davanti agli occhi quando aveva 3 anni, é sempre stato un tipo tranquillo,forse la mente geniale del gruppo,ha sempre fatto il cyber-bullo dietro uno schermo,é un grande hacker,sa piú cose lui di una persona che quella persona di se stessa,a 12 anni ha aiutato Will a sputtanare un loro nemico su internet. Will é quello furbo e simpatico,il loro gruppo é basato sulla forza,dicono di essere amici,ma sono tutti e tre invidiosi l'uno dell'altro,si aiutano a vicenda per i loro scopi,ma non si vogliono bene realmente.
-Wow,belle storie.-
-già,tu che mi dici di Jason,Reyna e gli altri? Come li hai incontrati?.-
-Oh beh, Reyna a scuola,gli altri in villa,ancora non mi fido neanche di loro,non li conosco bene,però sembrano brave persone,non so niente del loro passato.-
In effetti sembrano piú amici lui,Tobias e Charlie,che io con loro,forse dovrei provare a...come dire...stringere i rapporti,farmeli amici davvero. Ci penserò.
-RAGAZZI! SCENDETE,LA CENA É PRONTA!-
Urla Austin dal piano di sotto.
Will e io ci alziamo e andiamo al piano di sotto. La sala da pranzo é enorme,c'é un lungo tavolo e dei centrotavola elaborati ogni trenta centimetri,le sedie hanno uno stile barocco come il resto dei mobili in questa casa,un grande quadro é posizionato nella parete dietro il capotavola,raffigura una ragazza con gli occhi chiusi e le mani al petto,ha un'espressione sofferente,é vestita di bianco e i suoi capelli neri sembrano mossi dal vento,mi ricorda mia sorella...
-Nico mi senti?.-
Mi giro verso Will,tutti sono seduti a tavola tranne me.
-Ti sei perso nei tuoi pensieri?.-
Ride. Mi gratto la testa imbarazzato.
-già...scusate.-
Mi siedo accanto a Will. Davanti a me c'è Gabriel,alla sua sinistra c'è Austin,ma alla sua destra c'è un posto vuoto, esattamente di fronte a Will,accanto a Austin c'è Alex e poi Bennie,alla mia destra c'è un bambino di circa undici anni,silenzioso e serio. Non degna nessuno di uno sguardo,ha gli occhi grigi e i capelli castani.
Entra una donna,molto bella,ha i capelli biondi e lunghi,occhi castani,pelle curata,vestita con abiti semplici, sembra molto stanca ,si siede nel posto vuoto e mi saluta.
-Ciao,io sono Rose,la madre di Will.-
-Piacere,Nico Di Angelo.-
-Oh,mi suona familiare...-
Pare pensarci sù,ma poi si distrae,un uomo alto con i capelli castani,gli occhi grigi,e degli occhiali rettangolari,si siede a capotavola. I bambini che prima si stavano battibeccando e Austin e Gabriel che ridevano adesso si sono zittiti. Anche Will e Rose sembrano farsi piú seri.
-Buonasera,io sono Cristian McCurdy.-
-'sera,io sono Nico Di Angelo.-
Alza le sopracciglia,ma poi le riabbassa sorridendo.
-Che grande onore avere il figlio di Ade Di Angelo a cena.-
-Ah ecco perché mi suonava familiare! In effetti assomigli molto a tuo padre,stessi occhi e capelli!.-
Dice Rose. Bene,quindi mi hanno riconosciuto tutti. Angelina e un'altra cameriera portano la cena e iniziamo a parlare. Cristian mi ha chiesto del lavoro di mio padre,che cosa voglio fare da grande e tante altre cose,sembra un brav'uomo,ma l'occhio nero di Will mi ricorda che in realtà é un mostro. E poi é troppo invadente, perché non si fa i cazzi suoi?.
-Nico spero che Will si sia fatto perdonare questo pomeriggio,mi dispiace per quello che le ha causato,ma non succederà piú,vero figliolo?.-
Rivolge a Will uno sguardo intimidatorio.
-Certo.-
-Certo cosa?.-
Will stringe la mascella.
-Certo...padre.-
Cristian ritorna sorridente e continua a mangiare. Una volta finito,si alza.
-Beh é stato bello averti a cena sta sera,ma adesso vi devo lasciare,ho un lavoro da completare,buona serata.-
Va via e tutti iniziano a parlare tra di loro,tranne Will,Rose e quel bambino strano.
-Will,tesoro,calmati.-
In effetti Will ha la mascella contratta e i pugni chiusi sul tavolo. Sua mamma gli tocca la mano destra e la accarezza.
-Dai,non é successo niente.-
-Non é mio padre.-
Sento come se non dovessi assistere a questa conversazione.
-Beh allora,dato che non ti senti tanto accettato come figlio perché non vai via?.-
Quel bambino dalla lingua tagliente finalmente parla,ha una voce tranquilla e cattiva allo stesso tempo. I suoi occhi grigi scrutano Will con attenzione.
-Elia! Non si dicono queste cose.!-
Dice Rose.
-Ha ragione,forse é meglio se vado via.-
Gli altri fratelli si zittiscono.
-Will,caro,non ascoltarlo,lo sai che io soffrirei se tu te ne andassi.-
-Allora andiamocene insieme! Il padre di Nico potrebbe trovarti un lavoro.-
Mi sento in imbarazzo.
-Non lo potrei mai accettare.-
-E perché mai?.-
-Perché devo trovarlo io un lavoro,non gli altri per me.-
-sarei davvero felice di poterla aiutare signora,trovarle un lavoro non costerebbe niente,nè a me,nè a mio padre.-
-Nico ti ringrazio,ma non voglio procurarvi perdite di tempo o preoccupazioni.-
-macchè! L'aiuterò volentieri.-
Rose mi sorride in modo affettuoso.

Un raggio di luce in un cuore di tenebre {Solangelo}💛Where stories live. Discover now