Capitolo 7

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Solo pronunciare questa frase mi fa male,ricordare mia sorella,il suo sorriso,che non vedo da qualche anno,mi distrugge. Sento gli occhi lucidi.
-É...morta?.-
Will ha uno sguardo serio, quasi dispiaciuto.
-Tre anni fa,un incidente. Bianca partí con dei miei amici,andò in Egitto,a visitare i piú importanti monumenti,lei e Annabeth,una sua amica,erano curiose. Io non andai con loro perché dovevo aiutare mio padre per un suo film,ma ero tranquillo,ad accompagnarla c'era una persona di cui mi fidavo,il fidanzato di Annabeth,si chiama Percy,gli avevo chiesto di badare a lei,ma mi ero sbagliato,non dovevo fidarmi,una sera stavano per tornare a casa,ma si imbatteremo in una tempesta di sabbia,perse la presa della mano di mia sorella e scomparve,il giorno dopo la cercarono tutti,ma non la trovarono,sarà rimasta sotterrata da chili e chili di sabbia,era morta. Percy mi chiese scusa,non l'ho mai perdonato.-
Divento rigido,stringo il pugno,Bianca non c'è piú,quanto le volevo bene...una lacrima scende dal mio viso.
-Mi dispiace...-
Non é colpa sua,non mi importa niente dei suoi "mi dispiace",io voglio mia sorella di nuovo qui,nessuno la può riportare indietro. Nessuno sa che cosa ho passato,quanto ho sofferto per mia sorella,prima che lei se ne andasse io ero diverso,felice, gioioso,adesso non ho voglia di vivere.
-Io e mia sorella eravamo le uniche persone che rendevano le giornate di mio padre migliori,ma dopo questo lui é diventato piú distaccato,non mi ha mai accettato,la sua preferita é sempre stata Bianca,l'ho sempre saputo,adesso ci vediamo solo una volta ogni mese e non parliamo mai.-
Siamo stati sempre distaccati io e lui,ma da quel giorno lui si é completamente dimenticato di avere un figlio,non sa quanto dolore ho provato,nella mia vita ho perso tutti,mia madre,mia sorella e mio padre,sono solo,Bianca era l'unica che mi confortava e adesso? Mi autodistruggo col desiderio che magari uno di questi giorni io riesca ad uccidermi,magari mi ammalo,magari mi uccido,magari scappo via da questa merda.
-E tua madre? Come ha reagito?.-
-É morta quando ero piccolo, rimase uccisa da un incendio a lavoro,una fuga di gas,quando tornammo a casa dopo la scuola,nostro padre ci disse cosa era successo,io scoppiai a piangere,ma mia sorella era lí ad aiutarmi,mi diceva che sarebbe andato tutto bene,ma non é vero,non é stato cosí.-
Inizio a piangere e cazzo,non voglio piangere davanti a Will,non piango da tre anni,sono sempre stato apatico e adesso che ne parlo con qualcuno,scoppio in lacrime,in realtà questa é la prima volta dopo la morte di mia sorella che pronuncio la frase "mia sorella é morta",ogni volta non riuscivo a completare la frase.
-É sempre andato male dopo la morte di mia sorella, a parte che con mio padre,mi sono chiuso in me stesso e tutti mi hanno preso di mira,a scuola,in giro,ero e sono una preda facile per i piú deboli.-
Lo guardo,anche lui é uno di questi deboli,capisce cosa intendo,abbassa lo sguardo,sembra imbarazzato.
Continuo a piangere, ormai che ho iniziato chissà quando smetto. Mi copro la faccia con le mani,non voglio che nessuno mi veda in questo stato.
Sento la panca accanto a me scricchiolare e poi delle braccia forti mi circondano le spalle,poggio la mia testa nella spalla di Will e continuo a sfogarmi,é liberatorio. Fa profumo di fragola. Mi abbraccia forte e io affondo la faccia nella sua felpa,mi sento protetto fra le sue braccia,i suoi capelli biondi sfiorano il mio collo e mi fanno venire i brividi,però mi piace,é una bella sensazione,ho sempre odiato il contatto fisico,ma essere abbracciato da Will é bello,si sta bene. Sta zitto,forse ha capito che preferisco il silenzio in queste situazioni,dopo un pò finisco di piangere,mi stacco e lo guardo.

Pov Will
Ha gli occhi rossi,una faccia troppo carina,tra le mie braccia,sembra diventare piú piccolo,é così fragile...potrebbe spezzarsi solo con un soffio,non pensavo che stesse passando l'inferno,e neanche che lo stesse passando da cosí tanto,si é tenuto tutto dentro,chissà quanto abbia fatto male. Mi dispiace per tutto quello che ho fatto,mi sono comportato da idiota,ho sofferto io e ho pensato che fosse giusto che anche gli altri soffrissero,ma la gente sta male già da se,per i propri problemi.
-ehi,tranquillo,sono sicuro che sta volta tutto cambierà davvero. Mi dispiace per quello che hai passato e per quello che ho fatto. Ti ringrazio per quello che mi hai detto,é stato bello e liberatorio,non ne ho mai parlato con nessuno e nessuno ha mai parlato dei suoi problemi con me,é vero,non ho veri amici e per farmi perdonare ti invito a casa mia domani pomeriggio,giochiamo alla play,ci guardiamo un film e prendiamo una pizza,ti va? Voglio avere un vero amico sta volta.-
Spero risponda di si,chiedere questo a un ragazzo che fino a qualche ora prima ritenevo stupido e ridicolo ha richiesto molto coraggio. Voglio iniziare da capo con lui,mi sento in dovere di dargli una gioia,mi sento suo responsabile,devo renderlo felice dopo tanti anni.
Ci pensa un pò,poi parla.
-Domani pomeriggio viene mio padre a casa,anche volendo,non potrei venire.-
Uhm...non mi piace questa risposta.
-Allora andiamo a casa mia adesso.-
Non avevo previsto di dirlo,non l'ho neanche pensato,l'ho detto e basta,come se la mia bocca si fosse scollegata dal cervello e avesse deciso di sua spontanea volontà di parlare. Sembra confuso,forse non se lo aspettava.
-O-okay,andiamo a piedi?.-
-Ho la moto,andiamo con quella.-
Annuisce. Ci alziamo buttiamo la spazzatura,e l'accompagno fino alla mia moto. Sembra piacergli,é completamente nera,forse gli piace per questo,ho come la strana impressione che il nero sia il suo colore preferito. Mi siedo e accendo la moto. Lui si avvicina incerto,ha ancora una lacrima sulla guancia,con la manica gliela tolgo. Arrossisce.
-Nico ti ho solo asciugato una guancia,non ti emozionare.-
Rido scherzoso.
-Sta zitto Solace.-
Detto questo sale dietro di me e mi cinge leggermente i fianchi.
-Tieniti forte,non vado piano.-
-O vai piano o ti ammazzo io dopo,a meno che tu non sia già morto insieme a me per colpa di un incidente.-
Si,come no. Parto e lui mi stringe più forte.

Pov Nico
Okay,non sono mai salito su una moto e Will non aiuta molto,sono talmente leggero che potrei volare via da un momento all'altro,però mi attacco forte a lui e chiudo gli occhi. Sapere che lui é con me mi conforta,non so perché, in realtà lui si é comportato male con me,ma adesso che so la sua storia e il fatto che abbia detto che vuole cambiare,mi ha fatto ripensare alla mia opinione su di lui,in fondo non é colpa sua se é cosí,é come me,io sono cambiato chiudendomi in me stesso e autodistruggendomi,Will é cambiato diventando scontroso,facendo soffrire gli altri come ha sofferto lui,in qualunque caso,sia io che Will abbiamo sbagliato,abbiamo entrambi bisogno di un amico con cui sfogarci,un amico che ci faccia stare bene,un amico con cui divertirci e sentirci al sicuro.
Apro gli occhi,il mondo intorno a me scorre veloce,ma sono tranquillo,avvinghiato a lui. Mi perdo tra i miei pensieri e mi rendo conto che siamo arrivati solo quando Will si mette a ridere.
-Nico...sembri un koala.-
Continua a ridere e io mi stacco imbarazzato.
-Dai scendi,siamo arrivati.-
Ma casa sua é gigante,come...che...boh.
É una villa antica a tre piani,ci sono colonne a reggere il porticato della porta principale. Il cancello é enorme,e quando Will risponde al citofono risponde una segretaria,i cancelli si aprono ed entrando noto un enorme giardino e una piscina a destra.
-Chiudi quella bocca, entrerano le mosche.-
Sorride.
-Non mi aspettavo che avessi una casa cosí...una villa anzi,io ho solo un appartamento e mio padre fa l'attore!.-
-Beh ma lui ti ha preso un appartamento perché sei uno solo,io ho tanti fratelli te l'ho detto,due con il mio vero padre e quattro con quell'altro.-
Dice sprezzante. Una volta entrati, c'è un lungo corridoio tempestato di quadri dall'aria costosa,piccoli tavoli con vasi enormi e fiori di tutti i tipi. Un lungo tappeto persiano percorre tutto il corridoio. Una cameriera ci accoglie.
-Buonasera signorino Will, buonasera anche a lei.-
Mi dice poi,non mi va che mi dia del lei,poi il fatto che abbia dato del "signorino" a Will é esilarante.
-Angelina lui é Nico Di Angelo. Nico lei é la nostra cameriera, Angelina.-
-'sera.-
Dico io. Lei mi sorride.
-Avete bisogno di qualcosa?.-
-No grazie Angelina,magari più tardi,adesso andiamo in camera mia.-
Angelina annuisce e toglie il suo cappotto. Si avvicina per togliere il mio,ma non mi sembra rispettoso,sono in grado di toglierlo e posarlo da solo,cosí faccio e lei sembra rimanerne scioccata. Will ha un sorriso furbo, perché?!.
Andiamo in fondo al corridoio e saliamo le scale.
-Potresti sentire un pò di casino qua sopra,ci sono i miei fratelli.-
Come a confermare ciò che ha detto,sento delle urla e poi un bambino sui sei anni,con i capelli e gli occhi castani,correre urlando in mutande verso di noi,seguito da un altro bambino piú grande,avrà dodici anni. Capelli biondi,occhi castani,un pò grassoccio.
-BENNIE DAMMI IL MIO JOISTICK!.-
Il piccolo ride e si butta addosso a Will.
-NO,É MIO!.-
É strano vedere Will con un bambino in braccio,come fa uno che picchia la gente ad essere tenero? É una parte bella di Will.
-che succede?.-
Chiede lui. Il grassoccio si avvicina e incrocia le braccia.
-Bennie non mi vuole dare il joystick!.-
-Ma lui ci gioca da tanto,tocca a me!.-
-Alex fai giocare un pò lui,nel frattempo non devi fare dei compiti?.-
Alex sbuffa rassegnato,mentre Bennie fa la linguaccia a suo fratello e poi vanno via spintonandosi.
Will si gira a guardarmi.
-Scusa per il caos.-
Ma poi é gentile,da quando? É stranissimo,per me é bipolare.
-Tranquillo.-
Gira a destra,dentro una stanza si sente una musica rock messa a tutto volume,chiunque dei suoi fratelli sia lo approvo.
-Quella é la stanza di Austin,é due anni più piccolo di me.-
-tuo fratello ha bei gusti musicali.-
-uhm,secondo me un giorno si spaccherà i timpani.-
Ineffetti...
In un'altra stanza si sente il suono di un pianoforte
-Lì invece c'è Gabriel,é un anno più piccolo di me.-
Annuisco. Sembrerebbero tutti fratelli totalmente diversi tra loro.
Solace apre la terza porta e mi fa entrare. Enorme,la stanza piú grande che io abbia mai visto probabilmente. Un letto matrimoniale con lenzuola arancioni,pareti gialle, armadio e scrivania bianchi,libreria con troppi libri,ma davvero troppi(non pensavo che Will leggesse cosí tanto),una chitarra é messa in un angolo,poster di film e videogiochi ovunque,davanti al letto una TV a 92 pollici,ma in fondo a destra c'è un sacco da boxe e dei pesi.
Mi siedo sul bordo del letto. Come ci sono finito qui? Mi sono lasciato prendere un pò troppo dalle emozioni,sono nella casa del diavolo,potrebbe incazzarsi e tirarmi un pugno a breve,potrebbe sostituirmi al suo sacco da boxe.
Accanto a me il letto scricchiola e si abbassa. Will si é seduto.
-Nico,tutto okay? Hai quella strana espressione...c'é qualcosa che non va?.-

Un raggio di luce in un cuore di tenebre {Solangelo}💛Where stories live. Discover now