Capitolo 29

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Posso sentire un pò di nostalgia guardando quel bacio,un pò di malinconia e tristezza,quei due potremmo essere io e Will adesso se solo non avessi fatto una cazzata enorme. A quest'ora saremmo stati insieme tutto il pomeriggio,avremmo fatto qualche gioco di merda e ci saremmo visti un film su Netflix. Mi avrebbe regalato mille dei suoi sorrisi che mi rendono felice senza un reale motivo e io finalmente,avrei trovato un pomeriggio di pace. L'avevo visto quel barlume di felicità,l'avevo sfiorato lentamente,quasi con la paura di essere scottato,e poi mi sono reso conto che era innocuo e mi faceva bene,e sono avanzato cercando di raggiungerlo completamente,forse troppo velocemente, perché quella luce mi ha abbagliato,e ne sono rimasto ferito,in un attimo é scomparso tutto. Quel piccolo e bellissimo barlume di felicità é scomparso scoppiando come una bolla di sapone,é durato poco,e adesso mi manca,ne sento la nostalgia. Quella felicità era Will...e adesso? Cosa mi ha rimasto? La solita vita monotona,un'amica che non si fiderà più di me come prima e un cuore spezzato. Bene. Non poteva andare meglio. Ma d'altronde me lo aspettavo,lo sapevo che sarebbe finita così,ma ci ho provato comunque. Che idiota.
I miei pensieri vengono distratti da Percy che ondeggia una mano davanti ai miei occhi.
-Nico ci sei? É un'ora che ti chiamo! Come la vuoi la pizza?.-
Scuoto la testa come per scacciare i pensieri di prima e torno a guardare Percy.
-No no,anzi,non me lo dire,con le patatine vero?-
Annuisco. Mi conosce bene davvero.
Lui ghigna e si rivolge ad Annabeth
-É ancora un bambino,che tenero.-
Dice ironicamente. No,questa frase associata a me non sta proprio bene. Io? Nico Di Angelo? Bambino e per giunta tenero? Si é per caso fatto di metanfetamina?.
-Primo: non sono un bambino, secondo: non sono neanche lontanamente tenero.-
Provo a essere serio per dare più enfasi e credibilità a ciò che dico,ma quello che esce fuori sembra quasi il lamento di un bimbo infastidito...
A dimostrare ciò é Annabeth che mi sorride teneramente.
-potrai ricoprirti di nero fino alla testa ed essere asociale e scorbutico con tutto il mondo,ma non potrai mai smettere di sembrare un piccolo cucciolo di panda indifeso.-
Adesso mi alzo dalla sedia e me ne vado. Che palle. Nessuno mi prende seriamente.
-Ma andate a fanculo.-
I due si mettono a ridere e poi, finalmente, ordinano la pizza.
Passiamo così la serata tra chiacchiere e risate. Devo dire che prima Annabeth mi stava un pò sul cazzo,forse perché una volta mi piaceva Percy e poi 'sta qua si ci é fidanzata,ma comunque,adesso ho messo fine alle nostre divergenze,é intelligente,é simpatica,direi che posso porre fine alle nostre divergenze e optare per la pace. Inoltre, secondo dopo secondo,mi rendo conto della fantastica persona che é Percy Jackson e mi ricordo del perché lui mi piacesse. Ma rimango del fatto che lui sia solo un mio amico. Perché comunque,solo una persona ha avuto la possibilità di entrare nel mio cuore,e quella persona é Will. E purtroppo, nonostante lui abbia deciso di uscire dalla mia vita,non é riuscito a uscire dal mio cuore,e mi fa male. Proprio per questo,dopo essere stato accompagnato a casa,poco prima di andare a letto penso che in qualsiasi modo dovrò riconquistare Will. Perché lui é mio, e nessun'altro potrà toccare il suo bellissimo corpo,nessuno potrà passare le mani tra i suoi bellissimi capelli dorati,nessuno potrà perdersi tra quel cielo blu dei suoi occhi e nessuno potrà baciare quella labbra. Perché lo amo.

***

Il giorno dopo sono costretto a svegliarmi per andare a scuola,ma ho talmente così tanto sonno che a stento riesco a stare in piedi. Come se fossi uno zombie mi dirigo in bagno per sistemarmi,una volta finito, senza fare colazione esco con lo zaino su una spalla. Una volta fuori dal portone di casa mi rendo conto che l'arietta mattutina é molto pungente,ho già le mani congelate e il naso sta iniziando a diventarmi rosso dal freddo,potrei sembrare Rudolph; la renna di babbo Natale. Allora rientro dentro casa e prendo velocemente la prima felpa che trovo a caso sulla sedia nella mia stanza. Sono di fretta perché tra cinque minuti inizia la mia prima lezione.
Corro giù per le scale e sto quasi per inciampare,ma grazie agli dei sono riuscito in qualche modo ad appoggiarmi al muro senza scivolare. Me la faccio di corsa fino al cancello della scuola, e proprio mentre entro in classe suona la campanella. Ho il fiatone e se solo non ci fosse freddo,sono sicuro che sarei stato tremendamente sudato. Fortunatamente oggi in classe non c'è quasi nessuno,saranno tutti malati?. Anche Will non c'è,e sinceramente mi va bene così,non so come mi sarei dovuto comportare in sua presenza,per di più averlo accanto non sarebbe stato d'aiuto. Reyna e Talia sembrano essere diventate molto amiche, discutono animatamente e ridono,anche se in realtà Talia più che ridere , sorride,sembra essere me alle prese con l'essere socievole. Reyna non fa neanche caso a me,e questo mi fa male,molto male. Sembra quasi quella ragazza dai capelli neri e gli occhi azzurri abbia preso il mio posto. Mi sento già dimenticato dal mondo. Fa niente,essere invisibile é la caratteristica particolare.
Mi siedo al mio posto e aspetto che la professoressa arrivi per spiegare qualcosa per niente interessante. Poggio la mia faccia sulla mano sbuffando. Non mi andava di andare a scuola oggi,sarei dovuto rimanere a casa. Ormai però é troppo tardi. A dimostrare che effettivamente la vita mi odia é l'entrata di Will in classe. Lo vedo passarsi una mano su quei capelli dorati, indossa dei jeans bianchi e una maglietta con degli strappi nera,e le superatar nere. Rivolge il suo sguardo inizialmente verso la cattedra, le sue labbra s'incurvano in un broncio annoiato. semplicemente bellissimo. Poi però posa il suo sguardo su di me,e a quel punto non so che fare. Vorrei sotterrarmi,perché non so che fare,siamo compagni di banco, é impossibile far finta di non vederci. Non capisco però quale espressione abbia esattamente. É indifferente,non traspare nessuna emozione. Si siede e sento già la tensione calare su di noi. Guardo il banco di fronte a me e mi chiedo se debba oppure no salutarlo. Ma ci pensa lui a rivolgermi la parola.
-Pensavo non venissi.-
-Pensavo la stessa cosa io di te...-
Mi giro a guardarlo e lo vedo impegnato a uscire il diario e l'astuccio dal suo zaino.
-mhh.-
Mugugna,non continua a parlarmi,lascia il discorso cadere nel vuoto. Allora facendo finta di niente, ascoltiamo la lezione,e proviamo a non guardarci,a non toccarci, neanche a sfiorarci per sbaglio. Anche se in realtà non vorrei fare altro e prenderlo tra le mie mani e dargli un bacio,chiedergli scusa fino a quando non si sarebbe convinto che sono dispiaciuto davvero. Ma Will é testardo,si é convinto che non mi deve calcolare più,allora così farà...

Al suono della ricreazione mi catapulto fuori dalla classe. Ovviamente sono solo, perché sicuramente Reyna mi ha capito,ma non mi avrà perdonato del tutto,per questo credo che mi lascerà semplicemente in pace. Vado al campo e prendo una sigaretta. Sto per portarla alla bocca e accenderla,ma poi mi blocco. Un piccolo flash mi passa per la testa. Si Will,te lo prometto.
Avevo fatto una promessa. Avevo detto a Will che avrei smesso di fumare. Credo che sia il momento giusto per iniziare a smettere. Allora butto la sigaretta per terra e la schiaccio. Sto per tornare in classe,ma ricevo una telefonata da mio padre.

~chiamata~

Papà
Ehy

Nico
Dimmi

Papà
Lo sai che la madre di Will ha accettato il lavoro giusto?

Nico
Si lo so.

Papà
Ecco,sta sera lei insieme ai suoi figli più piccoli si trasferiranno a Venezia.

Nico
Okay,e allora?.

Papà
Will ha detto che probabilmente verrà anche lui. Ha detto che aspetterà una settimana per decidere. Questo lo sapevi?.

Nico
...

Nico
No...non lo sapevo.

~fine chiamata~

Un raggio di luce in un cuore di tenebre {Solangelo}💛Where stories live. Discover now