Capitolo 4

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-Iniziamo da quando ero solo un bambino. All'asilo una bambina ha preso il mio giocattolo e non voleva tornarmelo più,lo aveva praticamente distrutto con un sorriso da ebete in faccia. Così ho preso di nascosto il suo orsacchiotto,che portava sempre con sé,e l'ho fatto a pezzi con le forbici,poi gliel'ho rimesso nello zaino,e quando se n'é accorta é scoppiata in lacrime,ma nessuno é riuscito a capire che fossi stato io. Mentre,alle elementari ho tagliato i capelli alla mia compagna di banco e lei si é messa a urlare e a piangere,mi avevano sospeso per tre giorni.-
-spero che tu non voglia fare la stessa cosa con me.-
Dice Reyna. Scuoto la testa e ridiamo tutti.
-alle medie, un giorno, un mio compagno ci aveva rivelato di avere paura degli insetti,cosí io il giorno dopo gli ho aperto un barattolo pieno di grilli nel suo zaino e quando lo ha aperto é scappato via,piangendo. Mi hanno sospeso per due settimane. In prima superiore la mia classe era gialla e dato che odiavo quel colore e mi distraeva,la notte sono tornato a scuola e l'ho dipinta di nero. Quando il giorno dopo hanno chiesto chi era stato,ho tranquillamente detto che ero stato io e che non intendevo ridipingere la stanza. Hanno fatto pagare i danni a mio padre e hanno ridipinto la classe di giallo,quando ho visto quello che avevano fatto,ho cambiato scuola,o la gente mi ascolta o va a fanculo. In seconda superiore dovevo rimanere a scuola fino al pomeriggio perché dovevo fare un corso,mi ero preso un happy meal per pranzo,ma un mio compagno mi aveva preso le patatine e se le era mangiate tutte,quando l'ho scoperto gli ho rotto un braccio,mi hanno espulso.-
Ho l'attenzione di tutti addosso,non si sente niente,a parte il suono del vento e il fruscio delle foglie.
-Credo...credo che tu abbia fatto piú danno di tutti noi messi insieme.-
Dice Jason.
-Ricordami di non farti arrabbiare.-
Dice Leo. Tutti ridono e io decido che alzare un angolo della mia bocca come gesto di sorriso,é piú che sufficiente. Abbiamo continuato a parlare un pò,poi però si é fatto tardi e hanno deciso di accompagnarmi,tanto loro hanno tutti le camere al dormitorio della scuola. Arrivati davanti al portone di casa li saluto tutti.
-Allora,é stato brutto stare con noi?.-
Mi chiede Reyna. La verità é che non sembrano essere persone cattive,sono divertenti a anche un pò stupidi,ma non si può sapere mai com'è la gente per davvero. Comunque con loro mi sono sentito me stesso senza essere giudicato e per me é una cosa bellissima.
-no,non siete niente male. Beh vado, a domani!-
- lo considero come un complimento,ciao a domani!.-
Entro in casa e vado subito a sistemarmi. Dopo cena decido di guardarmi un anime.  Mi prometto di non fare tardi sta volta,ma come al solito mi addormento verso l'una,comunque é sempre meglio del solito. La maggior parte delle volte vado a letto alle quattro per svegliarmi alle sette. La mattina dopo quando mi alzo e mi sistemo,sembro uno zombie,le mie occhiaie sono molto,mooooolto evidenti. Non faccio colazione,mi metto lo zaino in spalla e apro la porta di casa. Sta volta il sole splende sulle gocce di rugiada,dietro una grande nuvola si può scorgere un arcobaleno, il vento sembra essersi placato rispetto a ieri. Prendo lo skate e mi dirigo verso la scuola. Stranamente arrivo dieci minuti in anticipo,cosí aspetto un pò nel campo della scuola. Prendo lo skate sotto il braccio e mi fumo una sigaretta.
-Ehi Nico!.-
Reyna,Piper e Calipso vengono verso di me sorridendomi.
-Buongiorno!.-
-'Giorno.-
Mi guardano tutte male. Adesso,capisco che sono brutto,ma a guardarmi cosí poi...
-Signorino Di Angelo,non credo che fumare faccia bene alla sua salute.-
Ahhh,ma quindi é la sigaretta il problema. Ora,vorrei sapere una cosa,queste ragazze non potrebbero gentilmente andarsene a quel paese? No,tutti in questo mondo sono stati programmati per rovinarmi l'esistenza,é un dono che prendono alla nascita probabilmente,o avranno una capacità innata nell'essere fastidiosi.
-credi bene.-
Arrivano Leo e Jason,ci salutano e anche loro sembrano misticamente attratti e contrariati dalla presenza di una sigaretta nella mia bocca.
-Nico butta quella sigaretta.-
Dice Jason serio. Ma chi é? Il mio dottore? Ah no,quello é Will,anche lui mi aveva detto che fumare mi faceva male, comunque... Decido di farli arrabbiare di piú e butto il fumo in faccia a Jason,che ha inutilmente tentato di ordinarmi di buttare la sigaretta. Nessuno mi dice che devo fare. Tossisce e scaccia l'aria intorno a lui con la mano.
-Sono molto contrariata a riguardo.-
Dice Calipso tossendo. Sembra che le abbia buttato addosso del veleno,sono davvero esagerati,e poi neanche a lei ero rivolto quindi boh,sono tutti pazzi secondo me. La campanella suona,butto la sigaretta a terra e la spengo.
-Ci vediamo alla ricreazione in mensa,ciao!.-
Ci salutiamo tutti e ognuno se ne va nella propria classe. Reyna entra per prima e si siede subito al suo posto. Ma accanto a lei c'è una ragazza dai capelli neri,é vestita di nero,una catena pende dalle tasche dei suoi jeans,ha qualche piercing e sembra molto seccata. Questa qui mi vuole rubare il ruolo. Già non mi é simpatica.
-Scusa,tu chi saresti?.-
Dico cercando di rimanere tranquillo.
Alza la testa e mi guarda con i suoi occhi azzurro cielo.
-Sono Talia.-
-Bene Talia,questo é il mio posto,potresti spostarti?.-
Giuro che ho provato a fare il gentile,ma dal tono della mia voce sembrava piú una minaccia,del tipo "o ti levi o ti sgozzo".
-Mi dispiace,ma io voglio stare qui.-
Entra la prof e io non ho il tempo di prendere il mio zaino e buttarglielo in faccia.
-Di Angelo vai a sederti lí in fondo,non perdiamo tempo.-
"Lí in fondo" sarebbe accanto a Solace. Perfetto. Nah davvero,okay. Sarà il destino,siamo stati creati per essere compagni di banco a vita. Mi siedo e sistemo le mie cose,non lo degno di uno sguardo,anche se me lo sento,come se fosse ovvio,sono sicuro che sta sorridendo.
-Ehi Nico,che sono quelle occhiaie? Incubi? Non hai dormito sta notte?.-
-Ehi Will,i cazzi tuoi?.-
Lo sento sghignazzare e stranamente non ribatte. Ma come? Avevo cosí tanta voglia di litigare,bah...
                                 ***
Dopo due ore di filosofia finalmente suona la campanella,mi alzo e vado da Reyna. Sta parlando con Talia e dato che stanno ridendo deduco che hanno fatto amicizia,non mi va a genio questa cosa.
-Reyna,andiamo?.-
Non é che voglio andare dagli altri,é solo che non mi va di rimanere in classe.
-Si si,tu vai,io ti raggiungo.-
Dopo di che ha continuato a parlare con tizia. Sbuffo e vado in corridoio,svolto l'angolo e due braccia mi bloccano al muro. Ovviamente é Will.
La sua faccia é a qualche centimetro da me e quasi riesco a contare le lentiggini sul suo volto. Mi sorride,ma il suo é un sorriso cattivo.
-spero che tu mi abbia portato qualcosa di soldi.-
Spingo via le sue braccia e lui si stacca,ma subito riesce a bloccarmi e a ritornare come prima.
-Allora?.-
-Non ho niente per te Solace.-
I suoi amici non ci sono,dato che siamo uno contro uno,potrei cavarmela. Stringe le labbra e alza un sopracciglio.
-Sicuro? Non hai imparato la lezione?.-
Mette il ginocchio tra le mie gambe e rimango sconvolto da questo gesto. Mi aspettavo un pugno,ma non di certo questo. Entra una mano nella tasca posteriore dei miei pantaloni. Divento rosso come un pomodoro e non riesco a muovere un muscolo. Sorride ed esce dei soldi dalla mia tasca.
-Eccoli! Beh grazie Di Angelo,ci vediamo dopo.-
Va via. Io rimango attaccato al muro per un pò. Okay,sono un pò scombussolato,mi ha praticamente palpato il sedere... perché io non ho fatto niente? Avrei potuto tirargli un calcio lí sotto e andare via,ma non l'ho fatto. M'incammino per la mensa,pervaso da questi pensieri.
-Nico aspettami!.-
Reyna mi raggiunge.
-Ehi, perché sei tutto rosso?.-

      

Un raggio di luce in un cuore di tenebre {Solangelo}💛Where stories live. Discover now