☾A inchiodare stelle | 5sos☽

Bad time.

-Secondo te mi sto affezionando, Luke?

-A chi Ash?

-A Eveline...

Stavano suonando da più di due ore e Ashton non riusciva a tenere il tempo. Si sistemava ogni due secondi la bandana per torgliersi i ciuffi dagli occhi, guardava spesso l'orologio, si perdeva a fissare il vuoto per minuti senza badare minimamente al fatto che loro erano un gruppo e dovevano assolutamente provare ogni sera. Ieri avevano fatto un'eccezione per andare a  vedere il pianobar ma oggi non ci potevano essere scuse.

Luke non lo sopportava più. O meglio, non sopportava nè lui nè Michael che sbabavano dietro a due ragazzine qualunque. Ieri sera però, stramanente, dopo che Sophia l'aveva lasciato -sì, era stata lei finalmente a farlo, aveva reciso lei quel filo ormai consumato che li legava ancora- ed era tornato a casa, si era buttato sul divano e aveva -inconsciamente forse- stretto tra le braccia quel pinguino di peluche che Marta gli aveva tirato in un occhio durante il concerto, la prima volta che si erano incontrati.

Cavolo, non era un ricordo molto felice, però quel peluche gli ricordava ogni momento che amare fa male, e che per sentirsi davvero vivi, ogni tanto, era necessario sfidare le sorte e osare l'impensabile. Aveva un carattere molto forte, Marta.

-Ashton se non ti va di provare basta che lo dici e te ne vai fuori a fare un giro!- sbottò Calum che stava quasi restando senza voce da tutte le volte che avevano dovuto ricominciare le canzoni.

-Ragazzi io non ce la faccio più...- ammise Michael poggiando la chitarra e mordendosi le labbra, facendole diventare ancora più rosse. Si buttò in terra e poggiò la testa contro il muro, cominciando a giocherellare coi suoi millemila bracciali.

-Si può sapere cosa vi prende!? Abbiamo il prossimo concerto tra un mese, non è questo il momento di avere le crisi adolescenziali!- cercò di smuoverli Cal senza riuscirci minimamente.

Luke iniziò a piegare l'asta del microfono e a metterla da parte.

-Cal, non puoi capire...- sospirò tra i denti mentre si trascinava di malavoglia in camera sua per abbracciare di nuovo il suo pinguino e cercare di schiarirsi le idee sul da farsi.