Nodi.

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Non potevo credere a tutto quello che stava succedendo. Non che fossero cose brutte, per carità, ma non avevo avuto neanche il tempo di assimilarne una con calma che subito accadeva qualcos'altro di totalmente inaspettato. Il concerto, i ragazzi che ormai facevano parte della nostra vita, Ashton, la serata pianobar, la scuola, la lite tra Cal e Luke, il ritorno di Sophia che ormai faceva parte della cricca e Marta che piano piano stava riuscendo ad accettarlo, e adesso questo.

-Ragazzi, ho notato i vostri video e sono un qualcosa di spettacolare. Le vostre cover sono originali, Luke e Calum hanno due voci potenti e complementari, Ashton ha un senso del ritmo straordinario e Michael...Michael è Michael! E amo i suoi capelli *coff coff* Comunque, volevo dirvi a nome anche di Harry, Niall, Zayn e Liam che siamo orgogliosi di avere dei fan come voi. Per questo, vi vogliamo offrire l'opportunità di aprire i nostri concerti in Europa durante quest'inverno. Ci state, ragazzuoli?

Ashton era rimasto pietrificato dal video di Louis, Michael e Calum stavano ancora urlando come due ragazzine da quando eravamo arrivati a casa Hood e Luke aveva un sorriso a millemila denti, spento solo dall'idea di dover lasciare Sophia qua in Australia. Marta rideva, ma si vedeva che stava morendo dentro.

-Che si fa, accettiamo..?- chiese con la voce roca Ashton, che tossì subito dopo. Sicuramente si era preso un raffreddore, lo conoscevo troppo bene e sapevo che non si copriva mai abbastanza quando usciva. Istintivamente gli sistemai il colletto della camicia a quadri che indossava e poggiai la testa sulla sua spalla. Mi circondó le spalle con un braccio mentre mi carezzava i capelli, e pregai che smettesse perché se no avrei finito con l'addormentarmi. Non smise, e io ne fui infinitamente felice.

-Io non lo so...-sussurrò Luke, guardando con gli occhi lucidi Marta, che stava già piagnucolando da un po'. Sapevo cosa si provava, avrei voluto andare da loro e fare un abbraccio di gruppo per poi scoppiare a piangere tutti come quattro pinguini depressi (?), sapevo cosa stavano attraversando anche loro. Ashton era diventato troppo importante per me, e non potevo davvero rinunciare a lui, ma l'avrei fatto per la sua carriera, per il suo futuro. Mi si strinse il cuore a pensare a quanto avevamo ancora da fare insieme, e che non sarebbe potuto accadere se il successo del gruppo avesse raggiunto quel livello.

Avevo ancora tante serate di concerti o esibizioni da portare avanti, tante canzoni da ascoltare e scrivere insieme, doveva ancora insegnarmi a suonare la batteria, voleva presentarmi i suoi fratellini, avevamo ancora infinite sere e notti da buttare via sonnecchiando insieme sul divano o giocando alla play, e la notte in cui avremo fatto l'amore per la prima volta.

Mi venne una fitta allo stomaco e corsi in bagno.

**

Stava male. Faceva tanto la ragazza forte e sicura di sè, ma era di una fragilità disarmante, e non volevo che stesse così a causa mia. La aspettavo davanti alla porta del bagno con il viso tra le mani, tormentandomi al pensiero di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.

Lei non poteva seguirmi in tour, sarei stato un egoista a volerla portare con me a tutti i costi, ma non ce la facevo ad arrendermi all'idea di stare lontano da lei tutti quei giorni, quelle settimane, quei mesi. Scoppiai a piangere rannicchiato contro il muro, mi sentivo stupido, inutile, infantile. Piangere non serve a un cazzo, allora perchè mi sono ridotto in questo stato?

-Ash...

Alzai lo sguardo ma avevo gli occhiali appannati e non vidi nulla. Li tolsi, e provai a mettere a fuoco Ev che stava in piedi davanti a me. Crollò improvvisamente al mio fianco e la strinsi al petto, tra i nostri singhiozzi che si confondevano, e la paura di perderci irrimediabilmente.

☾A inchiodare stelle | 5sos☽Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz