Under the stage.

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Michael corse giù dal palco mentre l'arena si svuotava lentamente e si fece spazio a gomitate per riuscire ad arrivare alle due ragazze. Prese in braccio Marta e le scostò i capelli dal viso per farle aria mentre l'altra piangeva come una disperata.

-Come ti chiami?

-Eveline.

-Ci penso io a lei, tu porta l'altra dentro.- sussurrò Ashton all'orecchio dell'amico che si catapultò dentro con Marta tutta nelle sue mani. Ma Ev aveva sentito e non aveva intenzione di abbandonare la sua amica.

-Si da il caso che quell'altra ce l'abbia un nome! E io non la lascio sola!

Ashton sorrise di quella frecciatina acida.

-Vieni con me, andiamo dentro con loro, Eveline.

A sentirsi dire il suo nome così, si sentì meno male, più rassicurata. Più leggera. Era preoccupata per Marta, voleva solo che si riprendesse, che stesse meglio, che aprisse gli occhi, che le dicesse che era passato tutto. Non le importava nulla di quei tipi, voleva soltanto andarsene a casa con lei in quel momento. Fu quello che vide dopo, che per un pelo non fece svenire pure lei.

Quando entrò nel backstage con Ashton -senza essersi scambiati per tutta la camminata nemmeno una parola- per un secondo il sangue le si gelò per poi affluirle alle guance

C'erano Marta, Calum e Michael seduti su un divano a bere cocktail tropicali, ridendo come pazzi, Marta compresa, viva e vegeta e senza alcun segno di sonnolenza addosso. Doveva essere uno scherzo. Oppure era caduta svenuta lei e quello era solo un brutto sogno. Oppure aveva bevuto troppa Coca-Cola e ora aveva le allucinazioni.

Ashton rise come se niente fosse. Eveline lo fulminò con lo sguardo e si asciugò gli occhi col braccio.

-Che cosa significa questo!?- irruppe la ragazza.

Le risate si spensero. Marta si alzò e corse dall'amica ad abbracciarla.

-Ev, scusami. Sto bene, ho solo fatto finta di svenire. Era una messinscena, volevo incontrarli, volevo..

-MI STAI PRENDENDO IN GIRO??

Eveline si massaggiò le tempie e le lacrime tornarono a gonfiarle gli occhi.                                      

-Ev, non volevo..

-Sei una stronza, potevi dirmelo che avevi tramato una cazzata delle tue!!

-Te l'avrei dett...

-No che non l'avresti fatto!!

Calum e Michael erano rimasi sorpresi dall'audacia di Marta, e l'avevano subito presa in simpatia. Non era da tutte fare ciò che aveva organizzato lei per farsi notare da loro. Luke era ancora mezzo dolorante, così per farsi perdonare Marta si era offerta di preparare cocktail per tutti, lavorava in un bar e le bevande fresche e alcoliche erano il suo piatto forte. Ma adesso che vedevano la reazione di Eveline, si resero conto che, effettivamente non era stata tanto corretta.

-Secondo me Eveline esagera...- sussurrò Calum a Luke che lo fulminò con l'occhio ancora buono.

-Non esagera, si è presa solo un bello spavento.. in fondo la capisco...

-Se fosse successo a me di svenire non saresti stato così in pena però...- obiettò Michael.

Calum rise.

-E' ovvio, noi siamo maschi, loro sono donne, stupido!- esclamò Luke tirandogli il pinguino in testa.

A interromperli fu Eveline che scappò fuori e Ashton la rincorse senza pensarci. Marta rimase impietrita in mezzo alla camera.

-Ehi stai bene...?- sospirò Luke alle sue spalle. Non rispondeva. La voltò con una mano e vide che aveva il viso rosso. Scoppiò a piangere e lo abbracciò. Luke alzò gli occhi al cielo ma sorrise mentre Michael dietro di loro si mordeva le labbra, nervoso.

☾A inchiodare stelle | 5sos☽Where stories live. Discover now