Capitolo 33

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Teresa si era già addormentata sulla mia spalla, come al solito. Il pullman era partito da mezz'ora e lei già dormiva. Quella ragazza era un mistero.
Marco e Matteo, come nel viaggio di andata, erano seduti davanti e parlavano di calcio; non volevo nemmeno provare ad inserirmi nella conversazione.
Mi misi le cuffiette e iniziai ad ascoltare Just the way you are di Bruno Mars, lasciandomi trasportare dalla musica e dal testo. Chiusi gli occhi e pian piano iniziai a dormire anche io.

"Pausa bagno!" stava gridando la Friuli, quella donna aveva troppa aria nei polmoni "Se dovete andare in bagno, andate ora o la prossima fermata è tra due ore!"
Io mi guardai intorno frastornata, poi continuai a chiudere gli occhi con la mia playlist che andava avanti, riproducendo le mie canzoni preferite.
Ormai non mi sarei più riaddormentata, però i miei muscoli si rilassarono e tutti i pensieri affluirono nella mia mente.
La voce preoccupata e forse triste di Luca risuonò nella mia mente, riuscendo persino a sovrastare la voce di Adele che cantava. Mia sorella che ancora non aveva ricevuto il mio messaggio e che non rispondeva alle chiamate. Non poteva essere successo qualcosa a mamma e papà vero? No, impossibile. Avevano risposto al mio messaggio che li informava di essere partita.
Cosa poteva essere successo? Questa curiosità mi uccideva, non potevo aspettare di arrivare. Il problema era che non potevo sapere cosa avrei trovata una volta a casa: sorpresa bella o brutta? Molto probabilmente brutta.
Provai a richiamare Valentina, ma niente. Allora chiamai Luca che, per fortuna, mi rispose "Ehi?"
"Ciao" la sua voce era la stessa di ieri sera "Sei partita?"
"Si"
"Bene, ti vengo a prendere io da scuola, mandami un messaggio quando stai per arrivare"
"Il tuo umore non sembra migliorato da ieri sera" mi azzardai a chiedere, ma sapevo che non mi avrebbe detto niente "Luca, cosa succede?"
"Niente, sono solo un po' stanco.. Ci sentiamo quando stai per arrivare" chiuse la chiamata in fretta lasciandomi basita.
Il telefono vibrò e io lo guardai in fretta nella speranza che fosse mia sorella, ma in realtà era Stefano.
Feci un lungo sospiro prima di leggere il messaggio:

Stefano, ore 14:18 : Ehi, stai bene? Hai un espressione strana.

Non alzai lo sguardo per incrociare il suo.

Io, ore 14:18 : Sono solo stanca, sto bene

Grazie Luca per avermi dato l'ispirazione per quella scusa.

Stefano, ore 14:18: Classica scusa da adolescente, ma va bene se non vuoi parlarne

Io, ore 14:19 : Grazie

Alzai il volume della musica al massimo, nel tentativo di non sentire più i miei pensieri e annegare nella musica.
Avevo quasi voglia di piangere, mi succedeva ogni volta che avevo una terribile sensazione e nessuno voleva darmi rispose.
Per quanto non volessi pensarci, era più forte di me: la mia mente continuava a formulare ipotesi su ipotesi e io mi chiedevo quale di quelle terribili situazioni fosse reale.
Alla fine, dato che Teresa non era di grande compagnia in quel momento, mandai un messaggio a Stefano:

Io, ore 14:35 : L'offerta di parlare è sempre valida?

Stefano, ore 14:37: Sempre

Io, ore 14:37 : Mio fratello non sembra più lui, come se fosse successo qualcosa e non voglia dirmi niente

Stefano, ore 14:38 : Forse pensa che sia opportuno dirtela di persona, oppure non è niente e non vuole preoccuparti

Io, ore 14:38 : Forse, ma non sopporto quando le persone non mi dicono che succede. Comunque, vorrei baciarti in questo momento

Cercai di cambiare argomento, perchè più parlavo di mio fratello e più le ipotesi nella mia testa sembravano reali.

Amore ProibitoWhere stories live. Discover now