Capitolo 5

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"Ragazzi" disse la Friuli "Voglio per un secondo la vostra attenzione.. Davide smettila di usare il telefono, si me ne sono accorta e hai già la nota sul registro elettronico"
Tra le risatine generali, Davide rosso in faccia mise il telefono in tasca e la Friuli ci diede la notizia che aspettavamo tutti da settembre "Ad aprile andremo in gita" esultammo tutti, chissà dove saremmo andati.
"Dove, prof?" chiese Stella.
"Roma, staremo per cinque giorni in un hotel vicino al centro. Vi accompagnerò io, in quanto vostra coordinatrice" che gioia, davvero, sono davvero entusiasta, niente di più bello..
Teresa vide la mia espressione contrariata e rise, poi Monica chiese con quali classe saremmo andati.
"Beh" rispose la Friuli "Andremo con la 3A scientifico, accompagnata dal professor Campi e con la 4B scientifico accompagnata dal professor Ferrari" mi risvegliai in un secondo. Stefano sarebbe venuto! Una gioia.. e non ero sarcastica questa volta! Però, insomma.. si era una cosa bella, ma cosa sarebbe potuto succedere? Sicuramente non saremmo stati mai da soli e forse non l'avrei nemmeno visto.
Quando suonò la campanella che indicava l'ora di educazione fisica, materia che Teresa odiava più di tutte. Lei diceva che era "diversamente sportiva", ma in realtà era pigra e basta. Dopo educazione fisica avremmo avuto un'ora di scienze (alleluia) e poi tutti a casa (doppio alleluia); "Elena!!" sentii Davide che mi chiamava "Per caso mi potresti far copiare la versione di latino per domani?"
"Davide è la terza volta che me lo chiedi in un mese!" mi lamentai, poi si lamentava che alle verifiche andava male.
"Va bene, chiederò a Ludovica" lo guardai allontanarsi, un po' mi dispiaceva, però doveva imparare a fare latino da solo.
In classe entrò il professore di educazione fisica, un tipo alto sulla quarantina "Buon giorno ragazzi"
ci salutò "Come state oggi?" era uno dei pochi che quando entrava voleva sapere se stessimo bene o no "Qualcuna di voi ragazze ha il ciclo anche oggi?" mi venne quasi da ridere, Stella usava sempre quella scusa, Teresa solo a volte, ma l'aveva già usata la scorsa settimana, oggi non poteva permetterselo "No?" fece il professore? "Bene, allora andiamo in palestra"
Per fortuna la palestra era annessa alla scuola dall'anno scorso, perchè quando eravamo in primo dovevamo fare mezz'ora a piedi per raggiungere la palestra più vicina.
Mentre in fila (io accanto a Teresa ovviamente) ci dirigevamo verso l'inferno della mia amica, passammo davanti alla classe di Carlo e Giorgio, Monica ovviamente si affacciò poco discretamente per vedere se ci fosse Carlo, mentre Stella mandò un bacio a Giorgio "Oggi il mio ragazzo è bellissimo!" ci disse.
Alzai gli occhi al cielo "Stella, per te Giorgio è sempre bello, abbiamo capito"
Lei mi guardò male e andò avanti, secondo me Stella aveva qualche problema, c'erano giorni in cui era simpatica e parlare con lei era piacevole (come quando lei uscì con me e le mie amiche quel sabato sera), poi c'erano altri giorni in cui era davvero antipatica.
Arrivammo alla palestra e i ragazzi si fiondarono sui palloni, mentre noi ragazze con più calma prendemmo le corde per saltare. Siccome a me annoiavano molto, soprattutto perchè avevo già preso il voto sulla corda, corsi dai ragazzi a giocare a pallavolo insieme a Ludovica che si mise vicino a Cristian, erano così carini quei due insieme.
Daniele (magrolino com'era temevo potesse farsi male) lanciò la palla a Davide con un palleggio debole, al contrario il destinatario della palla la colpì con un bagher potente. La palla andava verso di me, mi avvicinai per prenderla colpendola con un bagher altrettanto potente verso Cristian che la lanciò più delicatamente a Ludovica, che non era molto brava perchè mancò la palla.
"Brava!" scherzò Federico "Giocatrice dell'anno!"
"Lasciala stare" Cristian era scherzoso, però comunque si vedeva che voleva davvero che non la prendessero in giro.
Continuammo a giocare per altri 10 minuti, poi la palla andò di nuovo a Daniele che mi stupì perchè fece un bagher forte, anche troppo forse perchè la palla andò verso il professore che parlava con qualcuno appena entrato, anche se era di spalle e non si capiva chi fosse; la palla colpì la spalla di quest'uomo e allora questo si girò confuso prendendo la palla da terra.
Ah. La palla aveva colpito la spalla di Stefano. Cosa ci faceva in palestra? Andai a prendere la palla correndo (Noo.. mica volevo avvicinarmi a Stefano, ma cosa andate a pensare!), lui me la mise nelle mani e si girò di nuovo per parlare col professore, senza nemmeno guardarmi. Girandomi sospirai, cosa volevo pretendere? Avrei fatto meglio a continuare a giocare.

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