Capitolo 15

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"Tanti auguri a te, tanti auguri a te! Tanti auguri ad Elena! Tanti auguri a te!" la mia famiglia mi svegliò cantando quella canzoncina, facendomi spaventare e interrompendo il mio bellissimo sogno che non ricordavo, però doveva essere bellissimo se ero turbata che fosse finito.
Nonostante tutto, però, ero contenta che mi avessero svegliato così, abbracciandomi e sorridendomi.
"Questo è per te" mi dissero i miei genitori dandomi un pacchetto.
Scartai la carta curiosa e rimasi sbalordita da quel bellissimo regalo "Non ci credo! È una prima edizione! Dove l'avete presa?" mi misi a sedere.
Nelle mie mani stringevo con tutta la mia forza la prima edizione de "Il ritratto di Dorian Gray" e riuscivo solamente a pensare che fosse bellissimo "Grazie!"
"Ora però a scuola!" scattò mia madre e mia sorella se ne andò tutta scocciata.
Ero di buon umore: il bel risveglio (per quanto stonato), sarei andata a scuola e avrei visto la mia migliore amica e quella sera avrei festeggiato con alcuni amici.
Ma dovevo ammettere che volevo andare a scuola anche per vedere Stefano: ho pensato spesso alla nostra conversazione di Capodanno; ero perfettamente a conoscenza di tutte le regole e le avrei infrante tutte senza guardarmi indietro.
Mentre mi vestivo ricevetti anche un messaggio di Mattia: Buon compleanno, Elena! Ci vediamo stasera.
Avevo invitato anche lui alla mia piccola festa perchè nonostante ciò che fosse successo, era comunque mio amico.

Mio padre accompagnò me e Valentina a scuola e non appena arrivai Teresa mi assalì abbracciandomi "Sono 17 anni che esisti!"
La guardai divertita "Wow! Sono tanti, eh!"
"Infatti tra poco ti spunteranno le rughe, inizia a comprarti tutte le creme del mondo"
"Basta rubarle a mia sorella" scherzai.
Entrammo in classe continuando a fare battutine, poi ci fermammo non appena vedemmo che la Friuli era già in classe "Buongiorno" dicemmo insieme per poi sederci ai nostri banchi.
Arrivarono anche gli altri nostri compagni che iniziarono a farsi il segno della croce per non essere interrogati già da oggi.
"Bene ragazzi, come sono andate le vacanze?" ci chiese la nostra insegnante di matematica e fisica.
"Bene" rispose Stella, non mi sorprendeva affatto che lei fosse uno dei due rappresentanti di classe: non si faceva problemi a parlare con gli insegnanti "Ci siamo divertiti tanto!"
"Mi fa piacere, ma ora si torna a lavorare. Avete i libri?"
"Professoressa giuro che lo avevo messo nello zaino!" si giustificò Davide "Ma è sparito"
Ridemmo tutti e lui non riuscì a trattenere un sorriso mentre la Friuli lo guardava male "Si, Davide" lo sgridò freddamente "La prossima volta dimmi che te li ha mangiati il cane che non hai, sarebbe una scusa più credibile di questa"
Altra risata generale e poi ci mettemmo a lavoro esercitandoci con alcuni di noi che andarono alla lavagna.
Arrivò la seconda ora e con lei anche l'insegnante di latino che stranamente non volle correggere la versione "La prossima volta però interrogo"
Fummo tutti d'accordo, tanto sapevamo tutti che sarebbe andato volontario Daniele e ci saremmo salvati tutti almeno per un altro giorno.
Finalmente la campanella della ricreazione suonò e uscimmo dalla classe molto affamati.
Io e Teresa andammo verso la classe di Marco, così avremmo potuto salutarlo.
"Ti dico che quella è esaurita!" commentò Teresa riguardo alla prof di Latino.
"Non essere così cattiva"
"Sei troppo buona, tu.." borbottò "Comunque stasera vengo in jeans, ti avviso"
"Va bene" annuii "Approvo totalmente la tua scelta"
L'ora di latino passò lentamente, ma con Teresa accanto a me non mi pesò affatto, io e lei ci divertivamo sempre come delle pazze.
Finalmente arrivò la ricreazione e andammo allegre verso la classe di Marco "Oggi sono così allegra, non mi aspettavo di essere così entusiasta del mio compleanno" dissi alla mia migliore amica.
"È normale, credo. Chi è che non è felice quando arriva il proprio compleanno?" lei si girò a fissare dei ragazzi della 5D e dovetti strattonarla per farla camminare "Quello era davvero bello!"
"Si, e anche davvero fidanzato"
"Come lo sai?" chiese curiosa.
"Devo ricordarti chi è mia sorella?"
Lei fece una smorfia ed arrivammo da Marco che stava parlando con un suo compagno di classe, anche se lo liquidò con un "Poi vediamo" non appena ci vide "Ciao bellezze!"
Gli sorridemmo "Poverino quel tuo amico, potevi finire di parlargli" disse Teresa.
"Nah" esclamò "Stava cercando di convincermi ad andare volontario a storia dell'arte, ma niente da fare" si appoggiò allo stipite della porta "Comunque non so come faccia a piacervi letteratura, abbiamo appena affrontato un ora noiosissima con Ferrari"
"Non è noioso" parlai troppo in fretta "Cioè.. la letteratura, volevo dire quella"
"Ma io non ti ho ancora fatto gli auguri!" mi sorrise e poi mi strinse in uno dei suoi abbracci stritolanti "Marco, ti voglio bene, ma non respiro.." feci dopo pochi secondi.
Allentò la presa "Buon compleanno!"
In quello stesso momento Stefano uscì dalla classe di Marco con i suoi libri in mano diretto verso la nostra classe "Buongiorno, ragazze" ci salutò.
"Salve" dicemmo in coro io e Teresa.
Evitai il suo sguardo e aspettai che se ne andasse; Marco intanto era stato preso in ostaggio da una ragazza della sua classe e ci salutò velocemente "Ci vediamo alla festa!"
La campanella suonò e noi tornammo controvoglia in classe, Teresa perchè voleva stare ancora un po' in corridoio, mentre io volevo solo cercare di non pensare a quella conversazione di Capodanno e vederlo mi rendeva un po' difficile questo compito, ma non potevo farci niente.
Ci sedemmo ai nostri soliti banchi e aprimmo il libri come tutti gli altri.
"Salve a tutti ragazzi" iniziò Stefano "Spero che vi siate divertiti durante le vacanze e che abbiate festeggiato a capodanno, ma ora si torna a lavoro"
"Professore" fece Stella con la sua voce stridula "Ma non interroga oggi, vero?"
"Forse potrei interrogare te, Stella" rispose senza girarsi mentre cancellava alcune frasi di latino alla lavagna; mentre era girato mi soffermai a fissare le sue spalle e i muscoli che si intravedevano dalla piega della camicia, era così bello.
In quello stesso momento Stefano si girò e io frettolosamente abbassai lo sguardo per non farmi beccare e fare una figuraccia che mi avrebbe fatto passare la voglia di vivere.
"Ma interroga qualcuno anche se è il compleanno?" ribadì lei, forse volendo spostare l'attenzione su di me per uscire dal mirino dell'interrogazione.
"È il tuo compleanno oggi, Stella?" rispose lui calmo.
"No, però è il suo" lei indicò me. Dopo l'avrei uccisa, tutto a suo tempo.
Stefano si girò verso di me e io fui costretta a guardarlo "Allora, buon compleanno Elena" adoravo quando pronunciava il mio nome "E la prossima volta Stella interrogherò te" chiuse il discorso.
Abbassai lo sguardo imbarazzata trovandomi a leggere sempre la stessa parola, tutto pur di non alzare gli occhi.
Daniele si mise a guardare male Stella, mentre Davide stava per morire, sia dalle risate e sia dallo sforzo che stava facendo per trattenerle.
"Per le vacanze non ho voluto darvi compiti per il vostro rendimento i primi mesi di scuola" Stefano si sedette dietro la cattedra "Però voglio lo stesso impegno per il resto dell'anno, sono stato chiaro?"
Scoordinati, dicemmo tutti di sì e poi iniziammo la lezione, la quale passò anche troppo in fretta.

Amore ProibitoWhere stories live. Discover now