Capitolo 9

5.5K 139 12
                                    

Erano passati 3 giorni dall'incontro con Mattia e non si era ancora fatto sentire, la cosa strana era che questo mi ha quasi dato fastidio. La sveglia suonò ma la ignorai completamente "Altri cinque minuti" era la bugia che dicevamo a noi stessi quando non volevamo alzarci, perchè dopo i cinque minuti ce ne sarebbero stati altri cinque e così via.
Mi alzai controvoglia con la Luna storta, sentendo il rumore della pioggia fuori; mi rilassava la pioggia e mi piaceva il suo odore. Non volli fare colazione perchè (pur non sapendo come possibile) ero in ritardo. Forse mi ero riaddormentata, possibile visto che ero stanca morte avendo fatto tardi ieri sera guardando dei film.
Lo zaino era già fatto, mi infilai dei jeans con un maglione celeste caldo e poi mi misi in pochi secondi degli stivali marroni; per fortuna che le vacanze di Natale si stavano avvicinando sempre di più.
"Luca!" gridai entrando in camera di mio fratello "Accompagnami a scuola, subito!"
"Nervosa oggi?" chiese lui prendendo le chiavi dalla sua scrivania.
"Sono in ritardo, ti prego muoviti" lo seguii fuori dove c'era la sua macchina e per entrarci mi bagnai tutti i capelli e i vestiti, era davvero forte la pioggia oggi.
"Non posso venire a riprenderti" mi disse a metà strada.
"Come? E come faccio se piove?" chiesi disperata.
"Non lo so, chiedi un passaggio a qualcuno"
Io sbuffai e guardai fuori dal finestrino, i nostri genitori come al solito erano fuori città per lavoro, Valentina stava da un'amica e non poteva/voleva darmi un passaggio.
Avrei provveduto dopo a come tornare a casa, ora volevo solo arrivare alla quinta ora sana e salva; quando Luca fermò la macchina io uscii e mi feci di corsa tutte le scale dell'ingresso (perchè avevo deciso di dimenticarmi l'ombrello?), quando entrai in classe ero fradicia, in ritardo e tutta spettinata.
Varcai la soglia d'ingresso della classe e il mio cuore si fermò per un attimo: Stefano era in piedi davanti alla classe e si era girato verso di me sentendo la mia voce "Scusi il ritardo"mormorai.
"Cerca di arrivare in orario, Elena" si rigirò verso gli altri e continuò a parlare "Come vi stavo dicendo prima che Elena ci interrompesse" intanto io mi ero seduta al mio banco tenendo lo sguardo basso sia per l'imbarazzo e sia perchè non volevo incrociare il suo sguardo "Voglio scusarmi se sono mancato così tanti giorni, ma intanto avete letto il libro che vi ho assegnato?"
Alcuni risposero di si con prontezza, altri invece aprirono il libro in cerca di una frase da poter commentare per far credere a tutti di averlo letto. Io, ovviamente, facevo parte del gruppo dei si.
"Cosa ne pensate?" ci chiese lui.
"Penso che il ragazzo della protagonista sia stupido" disse Daniele "L'ha lasciata a caso"
"Ma cosa dici?" disse Teresa "Non hai capito nulla di questo libro!"
"Questa" li interruppe Stefano "È una discussione civile che serve a me per vedere se avete letto e capito il libro"
Teresa si scusò e continuò a parlare "Io trovo la protagonista molto ingenua invece, lo lascia andare"
Questo libro parlava di un ragazzo e una ragazza che tra varie cose si facevano solo del male a vicenda , risparmiando tutti i dettagli, alla fine si lasciano.
"Mi è piaciuta la frase" disse Stella chiudendo il libro "Se ti succedesse qualcosa, non voglio sia a causa mia"
Ricordavo quella frase, ma di certo non era la più bella del libro, sicuramente era la prima che aveva trovato aprendo il libro.
"Insomma" insistette Daniele "Lui è stupido, punto"
"Vorrei che spiegassi meglio il tuo punto" gli chiese Stefano.
"Avrebbero potuto trovare una soluzione insieme, dei compromessi" rispose lui "Dei compromessi, ma hanno preso la decisione più drastica"
"Non è così" intervenni io girandomi a guardare Daniele che era al primo banco alla mia destra "Non hai capito il messaggio che l'autrice ci ha voluto trasmettere" iniziai a far girare la penna tra le dita "I due protagonisti si amavano tanto, ma si facevano anche del male. Il ragazzo ha trovato la forza di lasciar andare la fidanzata, nonostante questo gli causasse dolore, perchè sapeva che per farla stare bene, dovevano allontanarsi" sospirai.
Daniele alzò un sopracciglio "Ma non sono felici, ora. Lui era l'amore della sua vita"
"Forse alla fine lei ha trovato un uomo che la rende felice, non possiamo saperlo questo"
Mi girai a guardare Stefano, il quale ricambiò lo sguardo senza parlare, poi suonò la campanella.
"Daniele non lo sopporto" mi sussurrò Teresa.
"Già.." risposi, anche se non era lui il protagonista dei miei pensieri in quel momento.

Amore ProibitoWhere stories live. Discover now