Capitolo 13

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Fu un bacio breve, a stampo. L'unica cosa che fui capace di fare fu di chiudere gli occhi, perchè ero troppo sorpresa per respingerlo.
Quando lui si allontanò mi guardò un po' imbarazzato "Scusami.. È solo che sai che si deve dare un bacio a mezzanotte a qualcuno e.."
"Si, certo.. solo un bacio di mezzanotte" commentai anche io imbarazzata.
Guardandomi intorno vidi che Stefano ci stava osservando, ma distolse subito lo sguardo non appena incrociò il mio. Ecco, ora la situazione era ancora più imbarazzante.
Le mie scarpe si erano fatte stranamente interessanti e mi concentrai su di esse, poi arrivò Teresa che doveva sicuramente aver visto tutto "Elena! Andiamo a ballare"
"Okay.." anche quello fu imbarazzante visto che prima avevo detto a Mattia di non voler ballare.
Teresa mi prese per mano e mi portò il più lontano possibile.
Di certo non stavamo parlando, ma mi guardava aspettando che io dicessi qualcosa; ovviamente io speravo di evitare di parlarne, ma lei non ne voleva sapere "Lo sapevo!"
Scrollai gli occhi "Possiamo dimenticare quello che è successo?"
"Ti ha baciata!"
"Perchè era mezzanotte, non significa niente" mentii, più a me stessa che alla mia amica.
"Si certo, e io sono la regina Elisabetta" fece "Poi perchè ti sei comportata come se non ti fosse piaciuto? Non ti è piaciuto?"
"Mamma mia, è stato solo un bacio!"
Mi guardò insistente e fui costretta a rispondere "Non è che non mi è piaciuto, è stato bello ma.."
"Ma stavi pensando che Stefano vi ha visti" completò la frase per me "E allora? Meglio! Così questa storia finirà una volta per tutte e potrai capire che hai incontrato davvero un bel ragazzo"
"Non ne voglio parlare qui" la liquidai "Però andrò a cercare Mattia"
"Aspetta!" mi trattenne per il braccio "Non lasciarlo così, dagli una possibilità"
Deglutii e poi andai a cercare Mattia; mentre mi aprivo la strada sulla pista da ballo, lo intravidi da lontano e mi avvicinai a lui camminando il più lentamente possibile "Ciao"
"Ciao" mi salutò lui "Posso parlarti?"
Annuii "Però non qui, c'è troppo rumore"
Lui mi prese la mano e uscimmo da quell'enorme sala "Dove stiamo andando?" chiesi.
"C'è una terrazza dove possiamo parlare tranquilli" mi rispose senza girarsi a guardare.
"Scusa se me ne sono andata così" non sapevo proprio stare zitta "È stato davvero sgarbato e.."
"Non preoccuparti" il suo tono si era intenerito.
Non sapevo cosa dirgli, pensavo continuamente alle parole di Teresa, al dargli una possibilità e forse se lo meritava davvero. Si è sempre comportato bene e mi piaceva parlare con lui. Gli piacevo, questo ormai era chiaro, e forse un po' mi piaceva anche lui, però c'era Stefano e questo non potevo cancellarlo.
Ma perchè dovevo continuare a sperare che sarebbe successo qualcosa con lui, quando ero consapevole che sarebbe stato impossibile?
Però non volevo illudere Mattia mettendomi insieme a lui e allo stesso tempo continuare a pensare a Stefano, non era giusto per nessuno di noi due. Non era giusto che esistessero tutte queste regole, le persone dovevano vivere e basta.
Se Stefano non fosse stato il mio insegnante forse ora staremmo insieme, chi lo sa.
Ma mentre Mattia mi conduceva su questa terrazza, continuavo a pensare che era davvero un bravo ragazzo e che forse dovevo davvero dar retta alla mia amica.
Finalmente arrivammo, però iniziai seriamente a credere che l'universo ce l'avesse con me, che forse avevo fatto qualcosa di sbagliato.
La grande terrazza ovviamente non era vuota, c'erano molte altre persone, tra cui Stefano che parlava al telefono.
Ci guardammo con un po' di imbarazzo, ma cercai di ignorarlo e seguii Mattia, il quale si andò a mettere a pochi metri di distanza da lui.
"Voglio scusarmi se il bacio di prima ti ha infastidita" iniziò a parlare Mattia.
"No!" esclamai "Non mi ha infastidita, assolutamente! Mi ha solo sorpresa, non me lo aspettavo"
Parve sollevato "Allora non devo più far finta di non provare niente per te"
Non seppi subito come rispondere e perciò rimasi zitta.
"Non so bene cosa dirti, non sono mai stato bravo con le parole, però posso dirti che volevo baciarti già da un po'"
Sicuramente arrossii.
"E mi piace stare con te" disse.
"Anche a me" risposi io "Però, io voglio essere sincera con te"
"Aspetta" mise una mano sul cuore "Preparo il mio cuore a spezzarsi" fece una risata nervosa.
Sorrisi al suo tentativo di sdrammatizzare la situazione "A me piace un'altra persona in questo momento, e nonostante io abbia davvero la voglia di darti una possibilità.." realizzai che Stefano era vicino e abbassai la voce "..Non mi sembra giusto stare con te continuando a pensarlo"
Annuì "Capisco"
"Scusami" abbassai lo sguardo.
"No, no" mi prese le spalle come per confortarmi "Grazie per essere stata sincera"
Fui io ad annuire questa volta.
"Però" disse "Non voglio non vederti più"
Gli sorrisi "Non succederò, tranquillo. Poi, ora che ho scoperto che anche tu sei amico di Marco.." il suo telefono iniziò a suonare all'impazzata "..Ci saranno.." altri messaggi arrivarono "..Altre occasioni"
Mattia, che aveva ignorato il telefono fino ad allora, guardò il display e sgranò gli occhi sospirando "Parlando del diavolo.." mise il telefono in tasca "Scusami, davvero.. Ma Marco mi sta dicendo che dobbiamo riportare a casa dei miei amici che hanno bevuto troppo.."
Sembrava davvero dispiaciuto di doversene andare "Vai, e salutami Marco" gli dissi tranquillamente.
Mi sorrise e dopo avermi baciata sulla guancia se ne andò.
Sospirai e mi appoggiai al parapetto per guardare le luci di Firenze.
"Merita una chance" disse una voce fin troppo familiare.
Non mi girai a guardare Stefano "Non metterti anche tu, per favore"
Si avvicinò a me, anche lui tenendo lo sguardo dritto su quella Firenze in preda ai festeggiamenti.
Saperlo accanto a me mi mandava in tilt il sistema nervoso, facendo battere il cuore più velocemente.
"Non pensavo fossi un tipo da discoteca" dissi all'improvviso.
"Ho fatto un'eccezione per i miei amici" come io con Teresa pensai divertita "Potrei dire la stessa cosa di te"
"Per una sera non fa male festeggiare" iniziò a tirare vento.
Cercavo di reprime il desiderio di guardarlo e sapere che il suo sguardo era puntato su di me non aiutava.
"Non dovrei dirtelo, perciò fai finta che non abbia detto niente" premise "Ma sei bellissima"
Feci una risatina nervosa "Beh, nemmeno tu sei male" dovevo seriamente imparare a stare zitta.
Lo vidi sorridere, almeno non lo avevo messo in imbarazzo con quella uscita fuori luogo.
Era in quei momenti che mi accorgevo che lui mi piaceva davvero, e anche se un piccolo angolo della mia mente mi diceva che era sbagliato, il resto del mio cervello mi diceva di buttarmi, che non si potevano controllare i sentimenti "Non posso dargli una possibilità" mi giustificai, senza sapere perchè lo stessi facendo "Se continuo a pensarti"
Mise la sua mano sulla mia che era appoggiata al parapetto "Anche io ti penso spesso"
Cercai di mantenere un'espressione calma, anche se ero tutt'altro.
"Ed è davvero straziante non poter stare con te nel modo in cui vorrei"
Deglutii mentre lui finiva di parlare "Scusami se ti parlo così, ma oggi è la serata delle eccezioni e voglio parlarti prima che torni tutto normale"
"E se non tornasse tutto normale?" Elena per l'amor del cielo taci "Non dobbiamo per forza dirlo a tutti, potremmo vederci solo noi due a casa mia o a casa tua e.."
"Non funzionerebbe, Elena"
"Come puoi saperlo.." me ne rendevo conto anche io, ma non volevo proprio rinunciare.
"Elena.." il mio nome suonava così melodioso detto da lui; mise una mano sulla mia guancia.
Si avvicinò ancora di più, i nostri visi così vicini. Mi baciò la fronte e poi dopo avermi sorriso si spostò per farmi passare, e fu così che finì quella fredda notte del nuovo anno.

Amore ProibitoWhere stories live. Discover now