36-False identità.

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Basta. Ne avevo fin sopra i capelli, dovevo riprendermi ad ogni costo, Loki era solo uno stronzetto viziato e tremendamente problematico, non mi meritava, non meritava tutto l'amore che provavo per lui e tutte le lacrime che mi aveva fatto versare. Un capitolo della mia vita era arrivato al punto, ora  ne doveva iniziare un altro. Lasciai il cucchiaio sporco di gelato sul comodino, spostai il cuscino che era sopra al mio petto e scesi dal letto, perdendo l'equilibrio. Mi diressi in bagno e non appena entrai sentii la salivazione aumentare esageratamente e un grande mal di stomaco, mi accasciai sulla ciambella del water e vomitai tutti i quintali di gelato che avevo ingurgitato in due settimane che non avevo digerito, a causa del nodo allo stomaco, conseguenza di Loki e della mia "ritrovata" sorella. Quando mi ripresi mi diressi verso il lavandino e mi guardai allo specchio dopo circa un mese. Quasi mi ero dimenticata del mio aspetto: gli occhi nocciola erano sempre lì, ma sta volta erano arrossati e gonfi, intorno ad essi c'erano due aloni neri, sia per il trucco colato che per la mancanza di sonno; i miei bei capelli folti erano in disordine, unti e sporchi e una cicatrice segnava il mio sopracciglio sinistro...effettivamente non ricordo come ero riuscita a ferirmi. Mi guardai fissa negli occhi, posai le mani attorno al bordo del lavandino e respirai affondo. Un moto di fiducia in me stessa si diffuse nel mio corpo e nello stesso momento i miei occhi si illuminarono di arancione.

-Ce la devi fare. Loki non è nessuno, butta via tutti i ricordi attaccati a lui, il capitolo Loki è finito, ora  si apre quello di Nashira. Devi trovare tua sorella, solo lei è veramente importante al momento. Quindi fatti una doccia, lavati i capelli, truccati e vestiti, sii splendida, dimenticati di lui, vai dal parrucchiere, comprati vestiti, fai in modo che lui non faccia più  parte dei tuoi pensieri. Un uomo non può ridurti in questo stato. Avanti, coraggio! Tu sei Andromeda Guardianson, figlia di Heimdall e nessuno può permettersi di renderti vulnerabile emotivamente. IO VALGO PIU' DI DIECI LOKI MESSI INSIEME E NESSUNO PUO' OFFENDERE ANDROMEDA GUARDIANSON.

Uuuuh come ero carica, mi sentivo una leonessa che aveva addocchiato una succolenta preda, i miei muscoli fremevano e le mani avevano iniziato ad essere illuminate da una potente luce arancione. Mi sfilai i vestiti dello S.H.I.E.L.D. che non mi toglievo da chissà quanto tempo, feci una lunga e rilassante doccia, mentre cantavo tenendo in mano il flacone del balsamo; mi asciugai e arricciai i capelli,  buttai via tutte le scatole di gelato finito, detti una sistemata alla stanza e mi truccai senza margine di errore. Mi sentivo molto bella dopo essermi anche vestita con il più bell'abito che avevo nell'armadio: corpetto bianco con le spalline gonfie e lunga gonna color oro. Aprii la porta della mia camera e scesi nell'atrio. Molti ragazzi mi guardavano, si davano pacche sulle spalle e poi si giravano per guardarmi, ma io non li filavo per nulla e uscii dal castello. La mia meta era chiaramente il Bifrost: dovevo risolvere la questione di mia sorella Nashira con mio padre. Nel giardino reale feci sellare un cavallo e arrivai da mio padre in poco tempo. Lui sembrava aspettarmi, come sempre bello nella sua armatura in oro e la spada tenuta per l'elsa mentre la punta toccava a terra poco davanti a i suoi piedi.

-Andromeda...ti aspettavo.

-Dobbiamo parlare.

Dissi con voce cruda. Stavo scoprendo il lato oscuro del mio carattere e forse mi piaceva.

-Lo so bene.

Rispose mio padre. Entrammo entrambi nel Bifrost e lui posò la spada a terra, vicino alle scalette al centro della stanza circolare, poi si tolse l'armatura.

-Non so dove sia tua sorella e non la riesco nemmeno a vedere.

-Dimmi di più di lei.

L'uomo si sfregò le mani e si sedette nelle scalette. Alzò il viso e i suoi occhi esprimevano dolore. Tornai in me stessa, dimenticandomi la corazza che mi ero costruita attorno e mi sedei vicino a lui.

Crush on Mr. Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora