12-Stretta allo stomaco.

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Tre lunghi, lunghissimi tavoli in legno laccato mi si pararono davanti, circa 30 sedie ne circondavano di ognuno i lati. Lunghe tovaglie bianche ricoprivano la liscia superficie. Ogni tavolo era perfettamente apparecchiato e poi il cibo...un'incredibile quantità di cibo addobbava i tavoli: ogni sorta di leccornia, dal dolce al salato, dalla carne al pesce, formaggi, frutta, verdure, torte, grossi e succosi polli e.. niente: ringraziamo il Padre degli Dei. Sentivo il mio stomaco reclamare tutto quel cibo..finalmente potevo abbuffarmi, ma dovevo comunque avere un portamento almeno normale. Oh! Ma al diavolo la normalità!! Mi lanciai su una sedia a caso e allungai una mano verso un bel cosciotto invitante...3,2,1..impatt-

-Ferma! Cosa fai?! Dobbiamo aspettare gli altri! Dei miei, da quanto tempo è che non vedi più del cibo?

Mi bloccai, poi rigidamente mi voltai verso Loki, lo guardai irritata e infuriata, sentivo l'odore della sua pelle bruciare sotto il mio sguardo.

-Chiedilo a quel maniaco che mi ha rinchiusa per due giorni nella mia stanza senza nemmeno una briciola di pane!

-Tre..

-Cosa?

-Tre giorni, sei rimasta lì dentro per tre giorni.

Decisi di non rispondere. Loki continuó.

-Ok, mangia un pezzo di pane e poi aspettiamo gli altri.

-Altri?

-Pensi che tutto questo cibo sia solo per te??

-Avrei voluto...

Mi voltai a guardare quella coscia di pollo che bramavo così intensamente. Una squisita fragranza di pane appena sfornato mi solleticó il naso, mi chiamava, mi trascinava verso le cucine. Loki mi guardava senza capire. Chissà, forse sembravo buffa? Non lo sapró mai...Avvicinó la mano destra alla mia faccia e schioccó le dita.

-Abbi solo un altro po' di pazienza..vieni.

Mi prese per mano e mi alzai. Raggiunsi il tavolo al centro e notai che due sedie erano a capo tavola. Più che sedie erano due troni in pelle.

-Devo sedermi qui?

-Esattamente, e io mi metteró qui vicino a te.

Alzó il volto e guardó un orologio a muro particolare.

-Ci dovremmo essere, siediti.

Ci sedemmo e in pochi minuti la porta da dove eravamo entrati Loki ed io si aprì e una moltitudine di persone entró, parlavano fra di loro ed erano tutti felici. Presero i loro posti, vicino a Loki si accomodó Frigga, che mi salutó con un debole sorriso. Loki si alzó dal tavolo, sollevó un calice e lo battè ripetutamente con la forchetta. Il silenzio caló nella stanza.

-Amici, reali, guerrieri, madre...

Fece un cenno con il capo a Frigga.

-Vi prego di assaporare questo ottimo cibo e di ringraziare il Padre degli Dei.

Alzó il calice e tutti gli altri lo imitarono, alzai anche io il bicchiere.

-Al Padre degli Dei!

Si levó in coro. Tutti iniziarono a mangiare, tra una parola e una risata, tintinnii di posate e bicchieri risuonavano come sottofondo. Loki si mise seduto e facendolo mi sussurró nell'orecchio.

-Vedi di avere un comportamento regale, non vorrei che sembrassi una persona che non ha mai visto del cibo.

-Per tre giorni.

Aggiunsi io guardandolo con espressione beffarda. Finalmente potevo mangiare. Durante il pranzo si levarono canti e si narrarono racconti, Loki peró sembrava al quanto distaccato dalla situazione, sorrideva qualche volta, ma mangiava in silenzio e tranquillità, come se fosse in una bolla dove si esternava dalla realtà. Io invece...be'..mangiai e bevetti, cantai e risi insieme agli altri, ero felice e sentivo quel calore di una famiglia. Pian piano tutto quel cibo veniva consumato, fin quando sulle tavole non rimase qualche acino d'uva e qualche briciola di pane. Mi sentivo piena e non riuscivo a respirare in quel vestito, avrei giurato di sentire qualche cucitura strapparsi. Finito di mangiare se ne andarono, qualcuno aveva bevuto esageratamente e si reggeva sulla spalla di un amico. Sulla porta mi girai a guardare i piatti e le posate sporche, mi montó una domanda.

-Loki, ma..voi sempre mangiate in questo modo? Così in grande?

-Oh sì, a noi piacciono le cose fatte per bene. Anche se..io preferisco l'intimità, non so se mi spiego.

Mi guardó con della malizia che luccicava nelle iridi. Arrossii e lo colpii dolcemente sulla schiena.

-Chi..chi si occupa di sparecchiare?

-Oh non ti preoccupare.

Uno scalpiccìo fermó la nostra conversazione, una mia ex collega stava correndo verso di noi. Sembrava scombussolata e preoccupata per qualche ragione. Singhiozzava a tremava.

-Daenerys calmati. Cosa è successo?

Chiesi dolcemente.

-Talis...Talis sta male..

Una stretta allo stomaco mi impedì di aggiungere parola.

-Po..portami da lei..

Daenerys annuì e iniziammo a correre verso l'uscita. Oh Dio..
In poco tempo mi trovai dentro casa di Talis, la vecchia donna era stesa sul suo letto, aveva una brutta cera e le rughe erano ancora più visibili. Sudava e ogni respiro sembrava uno sforzo disumano.

-An..Andro-meda..

Sussurró appena mi vide, mi prese una mano a mi avvicinó a lei. Il mio cuore pulsava irregolarmente e sentivo un bruciore intenso nel fianco.

-Talis..come ti senti??

-..i..i tuoi occhi..s-sono..diversi..

Mi accarezzó una guancia con il pollice. Calde lacrime solcarono il mio viso.

-Oh..piccola mia..non piangere..sii forte..

Scossi la testa e presi un suo polso dolcemente.

-Talis..Talis rimani qui..guardami.

Mi voltai verso Daenerys che aveva il fiato sospeso.

-CHIAMA UN MEDICO O QUALCUN ALTRO!

-No! No..Non c'è più nulla da fare..

Disse Talis, trovando un po' di energia per alzare il tono di voce.

-Per favore, fatti curare..ti prego.

Scosse la testa chiudendo gli occhi.

-Promettimi..una cosa Andromeda...rimani sempre la..persona c-che sei..non cambiare mai..

Mi guardó negli occhi e sorrise, con l'indice indicó la parte sinistra del mio petto.

-Tu...Tu hai buon cuore..

Le forze le parvero mancare, chiuse gli occhi...questa volta per sempre. Un tuffo al cuore, venni scossa da un fremito. Iniziai a piangere e a piangere, inondando le mie guance. Il dolore era lancinante, sentivo le tempie pulsare. Venni raggiunta da qualcuno, che mi abbracció  forte. Non potevo crederci, Talis se n'era andata definitivamente.

Crush on Mr. Bad BoyTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang