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Disegno distrattamente su un foglio di carta un semplice manichino e piano piano inizio ad occuparmi dei dettagli: disegno un abito lungo e stretto, con una scollatura ampia e profonda che si ferma all'altezza dell'ombellico. Non disegno spacchi o schiene scoperte, solo piccoli punti luce qua e là che dovrebbero rappresentare dei diamanti.

"Ti ho chiamata." sobbalzo notando la figura di Harry proprio accanto a me. "Scusami, non avevo sentito." lo guardo.

"Che facevi?" domanda sistemandosi un bottone del maglione- non lo avevo mai visto con uno addosso e devo dire che gli donano parecchio. Beh, in realtà a questo ragazzo dona ogni cosa se vogliamo essere del tutto sinceri. "Nulla di particolarmente importante." rispondo posando matita e gomma sul tavolo. Il moro afferra il foglio scrutando bene cosa vi è disegnato. "È un abito... molto bello." si complimenta. "Grazie – arrossisco – ma è solo uno schizzo." "Ti occupi anche di questo nel tuo lavoro?" chiede fissando me. "No... sarebbe bellissimo, ma no. Non creo, indosso e basta." spiego. "Ma a te piacerebbe." mi fa notare. "Non penso sarei all'altezza." ammetto scrollando le spalle.

"Per essere una modella non hai molta autostima." dice cogliendomi alla sprovvista. "Ma che dici? Io vado fiera di me stessa, mi trovo bene con il mio corpo e il mio aspetto." ribatto. "Non mi riferivo al tuo aspetto, Brooklyn. Hai talento, non capisco perché non mettersi in gioco." "Non è facile." "Di cosa hai paura?" mi guarda. "C'è... c'è voluto tanto tempo prima che io mi sentissi sicura di me e a mio agio con tutto quello che facevo e-" dannazione, sto davvero per rivelare le mie più grandi paure alla mia guardia del corpo? Pare di sì. "-e non voglio sentirmi mai più in quel modo. Mi piacerebbe creare una collezione tutta mia, ma ho paura del giudizio altrui, ho paura che i miei capi non possano piacere e siano scartati senza nemmeno una chance. Io ho faticato per arrivare ad un punto della mia vita in cui sono tranquilla con quello che faccio e sono, ma questa è una cosa nuova e io non sono pronta ad essere buttata giù un'altra volta." per tutto il tempo ho fissato il foglio di carta adesso poggiato sul tavolo, non ho il coraggio di guardarlo negli occhi dopo essermi esposta così tanto.

"Io credo che, proprio perché sei sicura di te stessa, dovresti provare ad osare di più. È un ottimo traguardo quello di essere a posto con se stessi, ma c'è anche il mettersi in gioco nella vita che fa parecchio e... se fare la stilista o quello che è ti piace davvero, per me dovresti buttarti e azzardarti a provare." parla sconvolgendomi del tutto. "Beh, adesso non potrei comunque far nulla." scrollo le spalle per poi accartocciare il foglio di carta e lasciarlo sul tavolo. "Adesso, ma non fra qualche mese." "Tu pensi che fra qualche mese saremo liberi?" sospiro. "Sicuramente, Brooklyn." risponde. Annuisco per poi lasciare il soggiorno; sono quasi le sei e non ho ancora idea di cosa preparare per cena.

Più tardi decido di scongelare due pizze e farle per cena, successivamente lascio la cucina e prendo posto sul divano per guardare un po' di non sana televisione. Harry è seduto dall'altro lato del divano mentre credo stia giocando con il cellulare. Sospiro cambiando canale almeno una marea di volte prima di lasciare su una serie tv poliziesca.

"Che noia." borbotto sporgendo la testa oltre il bracciolo del divano. "Possibile che ti lamenti sempre." sbuffa divertito. "Un po' come te che sei sempre scazzato. Piuttosto, com'è che sei di buon umore ultimamente?" domando fissando il pavimento a testa in giù mentre allungo le mani per toccarlo insieme al telecomando. Ma che diamine stai facendo, Brook? Vuoi per caso romperti l'osso del collo? Sento la maglia risalire, ma non mi importa, quello che sto facendo è sempre meglio di marcire sul divano.

"Mi ha aiutato il fatto che abbia scopato." dopo la sua frase, cado definitivamente dal divano come una fottuta patata. Il mio corpo si sbilancia in avanti facendomi scivolare sul pavimento freddo oltre il bracciolo. Per fortuna non è alto...

"Lyn!" esclama sporgendosi subito. "Tutto bene." bofonchio mettendomi seduta. "Stavo dicendo – ghigna guardandomi dritto negli occhi – mi ha aiutato il fatto che io abbia scopato." sto per aprire bocca quando aggiunge qualcos'altro. "Te." e con questo le mie interiora diventano ufficialmente poltiglia. 

Let's play a game. || H.S.Where stories live. Discover now