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2.9

Facendo più silenzio possibile scendo i primi cinque scalini per poter riuscire a vedere di chi si tratta, la voce di Harry è bassa, ma quando sento una voce fin troppo familiare, mi affretto a scendere gli ultimi scalini rimasti con un grande sorriso.

"Juls!" esclamo entusiasta correndo tra le sue braccia. Il moro mi afferra al volo stringendomi in un dolcissimo abbraccio. "Ecco la mia regina." ridacchia mentre mi mette giù.

"Che ci fai qui?" domando curiosa. "Volevo controllare di persona che stessi bene." risponde. "Sto bene, Harry sta facendo un ottimo lavoro." lo rassicuro voltandomi poi in direzione del riccio che, però, mi osserva in maniera strana.

"Oh, non ne dubito." ammicca Julian riottenendo la mia attenzione. Lo guardo confusa mentre allunga il suo indice verso il mio collo e lo preme sul succhiotto fresco facendomi sussultare.

"Allora, Harry, spero tu stia trattando bene la mia Brook." Julian si rivolge al moro superandomi. "La tua Brook? Non mi ha informato di un fidanzato." ribatte Harry.

Ma che diamine sta farneticando? Sa perfettamente chi è Julian e soprattutto che non è il mio ragazzo. Sono confusa.

"Ragazzo, non ragazzo... non cambia molto. Brooklyn rimarrà sempre mia, vero bambina?" ridacchia rivolgendosi alla sottoscritta. "Piantala, idiota." borbotto riservandogli un pugno sul braccio e dirigermi verso la cucina. "Ahia." mi segue.

"Hai acceso i riscaldamenti?" rabbrividisco rivolgendomi ad Harry. "Hm-hm, tra poco si dovrebbe cominciare a stare meglio." borbotta per poi aprire il frigo. "Juls, vuoi del caffè?" domando. "Certo. Vado ad accendere la tv in salotto, era da un casino che non venivo qui." dice tranquillamente per poi uscire dalla cucina.

Harry chiude subito il frigo e si fionda nella mia direzione. "Che cazzo è venuto a fare qui? Brooklyn, siamo già nella merda più totale e adesso ci si mette pure lui. Caccialo." bisbiglia. "Lo so che siamo nei guai, ma Julian è una brava persona. Non posso cacciarlo, Harry." sospiro mentre preparo il caffè. "Oh, vogliamo anche parlare della mania di possessione che ha nei tuoi confronti? Sembra uscito da una rivista per pompati pieni di steroidi." borbotta prima di afferrare la tazza che, ovviamente, era per Julian. "Harry!" strillo bisbigliando. "Lui è così, lascialo stare." aggiungo. "Quindi quando avrai un ragazzo e lui ti definirà sua per te non sarà un problema, è corretto?"

Ma perché lo infastidisce tanto? Che problemi ha con Julian? Non lo ha nemmeno infastidito.

"No, quello- è diverso, okay? Julian cerca solo di punzecchiarti perché vuole passarsi il tempo." "Beh, a me infastidisce il fatto che abbia toccato qualcosa che ho fatto io solo poche ore fa e tu non gli abbia detto niente." dice prima di portarsi la tazza alle labbra. "Vedi, è proprio questo che voleva fare: urtarti. E ci è riuscito perfettamente. Ignorale le sue frecciatine. E per tua informazione, non è piaciuto nemmeno a me, ma questo non fa di lui una cattiva persona." dico mentre verso dell'altro caffè in una nuova tazza.

"Liberatene." mi punta un dito contro. Sospiro per poi seguirlo in salotto dove prende posto sulla poltrona accanto al divano.

"Faresti meglio a sederti per terra, il divano non è nelle sue condizioni migliori al momento." avviso divertita Julian mentre gli cedo la tazza. "Che schifo, Brook!" si alza all'istante facendomi ridere. Prende una sedia e afferra il suo caffè mentre io prendo posto sul bracciolo della poltrona in cui è seduto Harry. Il braccio di Harry è proprio dietro alla mia schiena e non mi sfugge la sua mano posata malamente sul mio fianco.

"Mi fermerei a cena, ma non ho molto tempo." mi guarda Julian. "Che significa?" domanda Harry precedendomi. "Ci sono dei tipi, degli albanesi, che vogliono far fuori Brooklyn." "Che..." "Il biglietto." mi ricorda Harry. "Che biglietto? Cosa c'era scritto?" domanda Julian. "So che tu sai, Brooklyn e poi... vuoi giocare? Giochiamo." rispondo, ricordando bene il biglietto. "Ovviamente è tutto collegato a suo padre, ma non riusciamo bene a capire in che modo." sospira Harry. "Sono riuscito ad ascoltare una chiamata tra tua madre e un certo... Agrin, credo-" "Aspetta!" lo fermo subito per poi voltare in direzione del riccio. "Agrin, Harry! Come l'Adam Agrin albanese della cartellina." "Hai ragione..." mormora lui accigliato. "Mi spiegherete dopo, comunque- li ho sentiti parlare a proposito di alcune armi nucleari e di tuo padre..." "Che dicevano?" domando all'istante. "Non ho potuto sentire molto ed era anche chiaro che stessero parlando in codice, ma ho capito che tuo padre lavorava ad un progetto nominato 'Tesoro Segreto' per qualche assurda ragione, a mio parere, e che questo progetto compre le armi nucleari di cui ti ho parlato prima."

"Hai capito altro?" domanda Harry. "Agrin è stato chiaro su cosa avrebbe fatto a Brooklyn se l'avesse presa e non credo sarebbe utile dirtelo."

Tesoro Segreto.

Tesoro Segreto...

Oh, mio Dio... Tesoro Segreto!

Adesso ho finalmente capito.

Let's play a game. || H.S.Where stories live. Discover now