2.8 - parte due.

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2.8 – parte due.

Chiudo gli occhi, beandomi delle sue carezze intime che mi preparano a quello che sta per succedere. Il moro si aggiusta tra le mie gambe per poi lanciarmi un'altra occhiata. Attiro il suo viso al mio e faccio incontrare le nostre labbra mentre sento il suo membro spingere e farsi spazio all'interno della mia intimità. Schiudo le labbra non emettendo nessun suono quando mi rendo conto di quello che sta succedendo, i suoi fianchi toccano adesso i miei mentre il suo sguardo si punta sul mio. "Oh, Dio." morde il suo labbro inferiore ritirando i fianchi per poi spingerli ancora una volta ad incontrare i miei. La strana sensazione si trasforma in pure onde di piacere e calore che travolgono ogni centimetro del mio corpo. Ancora le braccia ai lati del mio viso e riprende a baciarmi mentre dalla mia bocca fanno eruzione piccoli gemiti che, però, vengono camuffati a causa delle sue labbra. I suoi fianchi si muovono più in fretta, scontrandosi con i miei in movimenti sempre più svelti e scoordinati. Gemo, avvolgendo una gamba attorno al suo bacino mentre le sue braccia si spostano sulla mia schiena così da stringermi meglio. La mia testa ricade all'indietro nel momento in cui la sua bocca si sofferma, ancora una volta, sui miei seni pallidi.

"Fottutamente perfetta." ansima. Non ho la forza di mormorare qualcosa in risposta perché i miei sensi sono completamente fuori controllo a causa del piacere che brucia e chiede di essere liberato. "H-Harry." balbetto. Capisce quello che voglio, ecco perché aumenta l'intensità dei suoi movimenti e la sua mano trova il mio punto sensibile. Ogni fibra del mio corpo sembra esplodere mentre mi inarco sotto al suo tocco esperto e gemo vergognosamente il suo nome. Non capisco più niente, chiudo gli occhi e mi abbandono del tutto respirando affannosamente.

Il suo corpo si accascia sul mio e la sua bocca finisce per poggiarsi sul mio collo sudato -un po' come tutto il resto del mio corpo. La mia mano si poggia pigramente sulla sua schiena nuda, poi risale fino ai suoi capelli umidi ed è lì che si ferma, perché poi non capisco più nulla... sento le sue braccia stringermi e poi il nulla, crollo in un sonno profondo.

*

Borbotto qualcosa di confuso intenta ad aprire gli occhi dopo non so quanto, ma considerato che fuori è ormai buio devono per forza essere passate un paio d'ore. Abbasso lievemente lo sguardo notando il fondo schiena di Harry in bella vista, arrossisco e sposto lo sguardo sul resto del suo corpo beatamente steso sopra il mio. Comincio a sentire freddo e, almeno che io non voglia prendermi qualcosa, farò meglio a coprirci.

Noto una coperta sul bracciolo del divano così allungo il piede e tento di avvicinarla. Dopo svariati tentativi riesco a portarla abbastanza vicino da poterla prendere con la mano, la apro in malo modo e la poggio sopra alla schiena – fredda – di Harry. Ci copre il giusto e per il momento può bastare.

Poggio una mano sulla su spalla rimasta scoperta cominciando a disegnare disegni astratti sulla sua pelle... come ci sono finita in questa situazione? Passiamo dall'urlarci contro al fare sesso, è impressionate. Quasi non sbuffo una risata quando ripenso a tutte le volte in cui mi ha urlato contro.

"Che cazzo di freddo." borbotta il riccio stringendomi un po' di più. "Ti ho coperto." lo informo. "Chiaramente non è abbastanza. I riscaldamenti sono spenti, vero?" si solleva di poco per potermi guardare in faccia. "Sì, non ci abbiamo pensato." confermo smettendo di muovere la mia mano sulla sua spalla. "Bene, vado ad accenderli." dice prima di mettersi a cavalcioni sul mio corpo. Rimango immobile quando mi accorgo delle nostre intimità che si toccano e credo che lo abbia appena notato anche lui. La mia mano trova il mio maglioncino sul pavimento, lo tiro su e lo poggio sopra ai seni scoperti, il tutto sotto al suo sguardo.

Devo avere un aspetto terribile perché non la smette di fissarmi...

Si abbassa ancora una volta mentre io lo fisso in attesa di qualsiasi movimento: mi sfiora la guancia, il suo respiro mi solletica l'orecchio mentre lo sento sussurrare: "Ti dona." poi si allontana per recuperare i suoi jeans e la sua maglia. Indosso in fretta il maglione e gli slip, poi filo di sopra per indossare un paio di pantaloni di tuta in modo da poter stare più comoda.

Sto per scendere le scale quando il campanello di casa suona facendo arrestare i miei passi sul corridoio.

Chi diamine è adesso?

Me: Ma ve lo aspettavate? Io non credo AHAHAHAH

Let's play a game. || H.S.Where stories live. Discover now