Let's play a game. || H.S.

3.2

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Ovviamente, essendo il solito genio, ieri sera ho messo la lavatrice con le poche cose sporche che avevo e beh, ho messo a lavare i tre maglioni rimanendo con solo delle maglie leggere perciò questa mattina ho dovuto indossare una semplice maglia nera, accompagnata da un giaccone pesante – per mia fortuna – e un paio di pantaloni neri.

Tra pochissimo devo uscire di casa e, magari sembrerà stupido, ma ho un po' d'ansia addosso. E se le persone non dovessero essere felici di vedermi? Se li deludessi? Sospiro, racchiudendo i capelli in una coda alta per poi mettermi in spalla lo zaino e scendere le scale.

Harry mi aspetta già davanti alla porta e questo mi mette ancora più agitazione.

"Pronta?" domanda. Annuisco e lo seguo fuori casa.

Entriamo in macchina in silenzio e più o meno questa situazione dura fino a quando non arriviamo all'Hastings Pier.

"Lyn." Harry mi richiama. "Andrà tutto bene. Devi solo farti una bella passeggiata e dopo due orette ritornare proprio qui. Fai qualche foto, posta qualcosa, non lo so, ma non preoccuparti di nient'altro." dice. Ancora una volta annuisco, poi apro lo sportello dell'auto e comincio ad avviarmi verso il molo.

Mi piazzo in viso un bel sorriso, un po' nervoso, ma comunque un sorriso cominciando ad accorgermi degli sguardi degli altri su di me.

Noto un bar poco distante da dove mi trovo e decido di prendere un caffè: tutto è migliore con la caffeina.

Prendo posto ad un tavolo ed apro la telecamera interna, fisso la finestra e scatto. Mmh, non male come primo scatto. È strano riavere l'accesso al mio profilo Instagram, ma di sicuro non mi lamento. Digito velocemente qualcosa sulla descrizione e pubblico.

Una cameriera si avvicina al tavolo prendendo il mio ordine, poi mi lascia da sola. Sento un mormorio poco distante dal mio tavolo, successivamente piccoli flash nella mia direzione e da lì... comincia ad avvicinarsi una ragazza che da il via alle danze.

È stato bellissimo poter sorridere e abbracciare i miei fans dopo essere stati per più di un mese all'oscuro da tutto quello che è successo, mi sono mancati e sono contentissima di aver passato del tempo con loro.
Adesso sono beatamente seduta su una delle panchine del molo mentre mi godo la bella giornata: forse Harry non aveva poi così torto, forse devo davvero preoccuparmi di sorridere e basta. Il nervosismo di un'ora fa adesso si è tramutato in serenità ed è bello ritornare a sentirsi così dopo tutta l'ansia che mi ha travolta in questo mese.

Pubblico un paio di storie con lo sfondo di Hastings, il molo e anche qualche mia foto, a seguire chiudo il social e ripongo il cellulare in tasca. Manca ormai pochissimo al mio ritorno in casa per questo sono certa che il resto dei miei social sarà nuovamente già bloccato.

Mi alzo, prendendo un lungo respiro che sa di mezza libertà e mi avvio verso la macchina: mi dispiace che Harry abbia dovuto aspettare lì.

E adesso che i miei pensieri vorticano intorno a lui... non posso fare a meno di pensare a quello che è successo giusto ieri pomeriggio. È chiara l'attrazione sessuale che si respira ogni volta che siamo vicini, ma non voglio nemmeno dargli l'impressione di essere una ragazza facile solo perché faccio la modella. Purtroppo la stragrande maggioranza delle persone pensa che chi lavori come modella abbia una vita fin troppo semplice e sia una di quelle ragazze sempre alla ricerca di un ragazzo diverso da sfoggiare a eventi e social, beh, non è così. Fare la modella, lavorare nel mondo dello spettacolo, rende tutto più difficile, è persino raro trovare qualcuno di fedele, di devoto e che ci tenga davvero a costruire una vita insieme, ma questo nessuno lo sa e se lo sa, fa finta di non sapere...

Una volta raggiunta la macchina non perdo tempo a prendere posto e sospirare sollevata.

"Com'è andata?" domanda il moro. "È andata... stranamente bene." rispondo chiudendo gli occhi. "Sicura?" mette in moto. "Hm-hm." dopo la mia risposta, nell'auto ricade il silenzio e a me va più che bene.