37. Non potrai mai più avere una vita normale

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«Si»

«Chi è morto?» scherzò «Come mai questo lutto?»

«Nero» rispose cupo Mark, con una sfumatura profondamente malinconica nella voce «Nero è morto».

Il sorriso di John si spense lentamente sul suo volto fino a diventare un'espressione di incredulo dolore

«Mi dispiace. Io stavo solo scherzando e...»

«Il mio padrino è morto?» intervenne Harry, guardando Mark, che ricambiò con un mormorio dispiaciuto

«Si, purtroppo, ma è morto da eroe»

«Come è successo?»

«Come un eroe»

«No, intendo, cioè... cosa lo ha ucciso?»

«Non so se ti piacerebbe saperlo, ragazzo... forse è meglio che tu non ricordi».

Harry sentì qualcosa serrargli la gola, ma strinse i denti

«Voglio sapere come è morto. Devi raccontarmelo».

Mark annuì, e glielo disse senza perdere altro tempo

«Ha difeso questa casa dall'attacco di due vampiri che i draghi non avevano percepito... sai com'è, i vampiri sono cadaveri, non emanano le vibrazioni dei viventi. Li ha eliminati da solo, ma se lo sono trascinato all'inferno. Ho trovato questa mattina il suo corpo freddo al limitare del bosco insieme ai due corpi mezzi disfatti dei suoi uccisori. Gli hanno aperto il petto e la gola, mente era ancora vivo. Lui è stato veramente, veramente coraggioso. Se penso...» strinse i pugni così forte che ad Harry parve di aver sentito uno scricchiolio di ossa «... Che avrei potuto proteggere io stesso questa casa» concluse Mark, in un soffio quasi inudibile.

Harry caracollò a testa bassa in direzione del gigante

«Non avresti comunque potuto fare niente. Avresti dovuto controllare e proteggere un impiastro come me, giusto?» disse calmo il ragazzo «E comunque, aldilà di tutto questo, sono lieto di ringraziarti»

«Pensavo fossi arrabbiato con me»

«Perché dovrei...»

«Perché ti ho salvato così tante volte che per ricambiare sarai in debito con me per il resto della tua vita mortale»

«Sarà un onore» ribatté Harry, battendosi il petto con un pugno

«E lo sai che questo significa che dovrai seguire il corso di decine di altri eventi come questo con me e per me?» precisò l'Oscuro Ministro, con un mezzo sorriso

«Si e ne vado fiero»

«E che rischierai la vita. Ancora»

«Ovvio»

«Che non potrai avere mai più una vita normale»

«Ovvio»

«Che dovrai servire la mia causa, il regno da cui proviene Shadow e contemporaneamente l'America nel medesimo modo»

«Certamente»

«Che ti nominerò Cavaliere del Ministero?»

«Io» Harry rimase zitto ad assimilare la notizia per cinque o sei secondi, poi si grattò la testa «Non credo di dover... ehm... che signific... no... aspetta, tu puoi nominare cavalieri?»

«Mark è una persona estremamente in alto nella catena sociale dell'impero dei draghi» intervenne John, gongolante «Un Dragoniere è un essere superiore e super stimato. Ha il potere di nominare cavaliere, di fare erigere i palazzi e di unire le persone in matrimonio come farebbe un prete. Un drago è ancora più potente: può applicare la pena di morte e decidere di liberare i prigionieri di guerra oltre a possedere tutte le facoltà che ho già citato. Ah: anch'io sono un dragoniere!»

«Fantastico!» esclamò Harry «Per un drago tutto questo!»

«Già... hai mai visto il mio drago? Ti assicuro che ... »

«Ho già conosciuto Dollaro» Harry sorrise e fece con la mano un gesto a mezz'aria «Dorato e bellissimo. La creatura più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita»

«Oh, grazie! Pensavo di vederla in questo modo solo io! Ovviamente sono gusti... c'è chi non sopporta il mio piccolo Dollaro e sceglie di ammirare i draghi rossi o quelli oscuri come Shadow. Giusto Mark? Mark?» John fece un giro su se stesso senza trovare il compagno «Ma dove è andato?».

Harry si strinse nelle spalle

«Non lo so» rispose, titubante «E ho l'impressione di non volerlo scoprire. Sul serio» aggiunse infine, guardando il modo in cui John ammiccava malizioso.

Scontramondi - 1. La pietra delle fontiWhere stories live. Discover now