31. Il padre di Shadow

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Harry non riuscì a trattenere un grido per via di quell'apparizione così poco preavvisata e sentì qualcosa contrarglisi nel ventre.

Un drago nero emerse dal buio, simile a Shadow eppure orribilmente diverso. Gli occhi, piccoli e infossati in orbite profonde e ombrose, erano completamente bianchi, senza pupille, circonfusi di una cupa luce di diabolica rabbia perpetua. La criniera nera che percorreva il centro del collo muscoloso era più lunga e ispida di quella di Shadow, con un ciuffo più pesante sulla fronte, e nel complesso gli dava un aspetto selvatico e spaventoso da lupo mannaro, accentuato dalle innumerevoli cicatrici spesse in rilievo.

Era come un'ombra inquietante che risucchiava ogni positività, ogni gioia, come un macchia d'inchiostro tossico sul cuore.

Un drago come quelli che s'immaginano solcare il cielo alla venuta dell'apocalisse... non sembrava neppure capace di parlare, le sue labbra erano dure, coriacee e ricoperte di piccoli tagli e la mascella aveva una forma troppo dura, troppo aguzza...

"Questo è mio padre Ermes"
"Tuo padre? Hai ragione, ti somiglia, ma mi fa molta più paura. Credo la farebbe a chiunque. Io almeno, beh... lo sai. Mi fa impressione"
"La sua è una storia lunghissima e atroce"

Ricordi vorticarono nitidissimi, scorsero formando una narrazione.

Ermes, in quelle visioni, era un assassino crudele e impietoso, sempre, temuto da uomini e draghi nel medesimo modo. Le zanne macchiate di sangue, gli artigli d'oro screziato di nero e caramello sempre affondati nella carne di qualcuno fino alle dita squamose.

Il dragone oscuro era divenuto per gli abitanti della grande Horn Blu Island, l'isola magica dei draghi, un marchio di distruzione.

Si era rivoltato contro gli uomini.

Si era rivoltato contro i draghi, i suoi stessi fratelli.

Voleva la gloria, voleva la vendetta per antichi torti da tutti dimenticati. E voleva il Mondo.

Attorno a se aveva riunito schiere di temibili alleati, schiere di mannari, mannari veri grossi come orsi bruni, ma più slanciati e sovrannaturali nel loro aspetto di lupi troppo cresciuti, diversi dagli uomini lupo, molto più grandi e, se ciò è possibile, più tremendi, feroci.

Essi sorgevano dalle buche dei cimiteri, infidi e sospettosi, muovendosi come ombre al crepuscolo e nella notte, traendo energia dalla luna.

Questi erano gli alleati di Ermes, i figli delle tenebre respinti dalla civiltà a cui era stato promesso un grande regno. Ovunque il grande drago passava, portava con se le maledette ombre dai denti sfavillanti e gli occhi vitrei di morte e di antica follia.

Scontramondi - 1. La pietra delle fontiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora