2. Un libro da trovare in un maniero spettrale

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Harry si chinò a raccoglierlo di e con sorpresa sentì che la superficie dell'oggetto era quasi completamente liscia e molto fredda. La gamba di una sedia? Qualcosa di comunque molto ben tornito, tondo, levigato e lungo.

Il giovane tirò forte e qualcosa di fin troppo dissimile da qualunque sedia avesse mai visto uscì dal buio.

Due orbite vuote lo fissavano, un volto scarno, liscio, senza espressione.

Quello che aveva scambiato per un pezzo di legno era l'osso di un braccio... e ora, in piena notte e con la luce di una sola candela in un maniero abbandonato, Harry si ritrovava faccia a faccia con uno scheletro abbigliato come un signorotto d'altri tempi, con un plastron sgualcito decorato a gigli fiorentini che gli penzolava dal collo.

Il giovane urlò a pieni polmoni e scattando in piedi si precipitò nella sua camera da letto, si coprì fin sulla testa con le polverose coperte rosse e rimase lì a tremare, con gli occhi spalancati. Non riusciva a capacitarsi di quanto fosse accaduto, non riusciva a pensare che fosse vero. Gli sembrava di essere appena uscito da un incubo, ma la solidità del letto sotto di lui, del tessuto del lenzuolo stretto spasmodicamentre fra le dita, non riusciva a tranquilizzarlo.

Harry sapeva che quanto aveva visto era reale. C'era uno scheletro in quella casa, ma il fatto che ce ne fosse uno poteva significare che ce ne fossero altri. E il fatto che in quella casa c'erano dei vecchi cadaveri, ancora tutti vestiti, significa che dovevano essere morti di morte violenta, altrimenti non sarebbero stati lasciati in giro e non sarebbero stati vestiti in quel modo. Forse.

L'immaginazione del ragazzo lo portò a gonfiare quella storia, nella propria mente, come una zecca che cresce nutrendosi di sangue, come una sanguisuga viscida: la storia divenne quella di un mostro che viveva nella casa e che succhiava i fluidi vitali di un essere umano fino ad ammazzarlo. Era una fantasia infantile ed assurda, ma ci sono posti che sembrano essere capaci di nutrire l'immaginazione in un modo malsano, specie quando si è da soli. Harry, in silenzio, aguzzò l'udito.

Non sentiva niente, assolutamente niente, e questo lo spaventava.

L'urlo di un gufo, o di un corvo, o qualunque altra cosa, non lo avrebbe sicuramente terrorizzato quanto lo terrorizzava quel silenzio così strano, così assoluto. Gli uccelli non cantavano nei dintorni. Niente si muoveva, niente gridava, e tutto ciò lo raggelava.

Tuttavia, lentamente, Harry si accorse che la paura gli scivolava lentamente via di dosso. Quella sensazione sgradevole, come di qualcosa di antico che lo braccava silenzioso nell'oscurità, non lo abbandonò mai del tutto, ma scemò abbastanza da permettere al corpo del ragazzo di smettere di tremare in quel modo vergognoso.

La stanchezza ebbe ragione di lui solo dopo ancora un quarto d'ora di brividi ed Harry si addormentò profondamente scosso.

Fu una notte d'incubo, di sogni affollati di neri fantasmi senza volto e scheletri, confusi, mescolati in allucinanti scene notturne all'interno di palazzi di ossa. Ad un certo istante, sognò di esseri arrampicato sopra una torre metallica che somigliava vagamente alla Torre Eiffel, ma piena di spuntoni. Il sangue gli colava dalle mani, un sacco di piccoli tagli gli si aprivano sui polsi, sulle caviglie, sotto le unghie, ma ovviamente, essendo un sogno, Harry non provava dolore. Tutto ciò che provava era una profonda sensazione di confusione. Il tempo si dilatava e restringeva continuamente. Ad un certo punto, il ragazzo, arrivò in cima alla torre e da lì si ritrovò immediatamente in un posto strano, una landa buia, vasta, piena di punte rocciose. Lo scheletro vestito da nobile gli veniva incontro. Harry sentiva un nodo alla gola, ma con la strana consapevolezza onirica sapeva di non poterersi muovere. Non doveva né poteva scappare. Lo scheletro si avvicinò e gli disse qualcosa, ma quando riaprì gli occhi, Harry non ricordava minimamente le parole di quella cosa orribile.

Scontramondi - 1. La pietra delle fontiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora