9. Il giardino dietro la cascata

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Lei si schiarì la voce tossendo e indicò con il dito alcuni segni sul guscio roso della vecchia tartaruga, incomprensibili in apparenza, ma che lei riusciva a leggere

«Il Sentiero Grigio si aprirà per voi che lo invocherete e per voi che, puri di cuore, i segni del tempo saprete scoprire...»

«Come fai a capirli?»

«Studio le rune da anni, Mark! E poi queste sono come se...fossero facili»

«Io non riesco neppure a vederle bene, sono consumate» l'uomo strizzò le palpebre e inclinò la testa da un lato, perplesso «Non si capisce niente, a dire il vero»

«Boh...»

«Sai, forse è perché sei pura di cuore» affermò l'uomo, illuminato «Ecco cosa... e prima il Sentiero Grigio non c'era, altrimenti me ne sarei accorto»

«Vuoi dire che tu non sei puro di cuore» fece lei, sbalordita «Non ci credo!»

«Non vedo perché mai tu non riesca a crederci. Ah, ho desiderato così tante volte uccidere, ho provato molto odio e sono un peccatore abbastanza incallito secondo un mucchio di religioni» Mark lo disse con estrema naturalezza «Ma non capisco come può saperlo una vecchia roccia»

«Non so... forse... no è un'ipotesi troppo stupida»

«Quale?»

«Forse quando vuoi uccidere davvero ci sono zone del tuo cervello che si attivano... emettono una specie di impulso elettrico e... magari subisci anche una modifica dell'espressione e dell'aspetto fisico»

«Non è poi cosi stupida come ipotesi, anche se rimane un'ipotesi e basta. Ho la faccia dell'assassino?»

«No, più che altro del guerriero, ma che hai ucciso si vede. Sei sporco di sangue addosso, forse la pietra si è accorta di questo... » Kate rise «Vado a chiamare gli altri e proseguiamo»

«Va bene».

Mark fu estremamente soddisfatto della sua intuizione di portarsi dietro la giovane Kate: un cuore puro, anche se indifeso, serve sempre quando si cercano tesori nascosti. In realtà sapeva benissimo che lei avrebbe potuto vedere strade e leggere rune che lui poteva a malapena scorgere, ma non voleva dare l'impressione di qualcuno che aveva scelto di inserirla nel proprio team di esploratori solo per usarla come una sorta di lente di ingrandimento magica.

«Davvero c'è una strada?» Urlò Harry, ansimante mentre arrivava correndo

«Si»

«Fantastico!».

Seguirono il sentiero in modo rigoroso, svoltarono due volte a sinistra, due a destra, si inerpicarono su una collina e discesero in un burrone, ma sembrava tutto molto più semplice senza la vegetazione a bloccare il cammino. I rami non crescevano mai in direzione della strada, come per incanto, e chi camminava sul lastricato grigio non percepiva la stanchezza, ma solo deboli spinte a fermarsi ogni tanto, cosa che non fecero mai.

Kate era in testa al gruppo con Mark e John ai lati, tutti e due parecchio più alti di lei, ma era cosi allegra che la differenza di taglia quasi non si notava: era gonfiata di felicità ed eccitazione.

«Siamo vicini alla Pietra delle Fonti, vi rendete conto?!» Esclamò

«Si, ci rendiamo conto» rispose sogghignando John «E dovremmo pure ancora affrontare il terribile Terzo Cane Leggendario! Ma, ragazzi, non vi sembra, francamente, che sia avvenuto tutto troppo in fretta?»

«Guarda che dobbiamo prendere la Pietra delle Fonti» spiegò Mark, concedendosi un momento di rilassata ironia «Mica l'Unico Anello... e non dobbiamo neanche partire per andare a distruggerla in un vulcano aldilà delle terre conosciute»

Scontramondi - 1. La pietra delle fontiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora