7. Il lato peggiore di Mark

64 8 3
                                    


Incroci di sguardi, un nervosismo palpabile iniziò a permeare lo spazio. Solo si udiva il respiro rauco delle gigantesche creature alate, i petti che si dilatavano e si restringevano pacatamente.

Torce alte un metro e mezzo esposte lungo tutto il perimetro dell'ellisse vennero accese da uno degli incappucciati. Riflessi di fuoco illuminarono le armature pesanti e le armi degli uomini, occhi brillanti di drago e un potere antico che stava per scatenarsi.

Wolfaren iniziò a spazzare nervosa la sabbia con la coda, producendo un rumore graffiante e sollevando nuvolette.

Marc Voratten montò agilmente sul suo drago, poco dietro il collo, e gli diede una pacca su un lato della gola scoperta

«Wolfaren» gli mormorò, facendo scorrere le dita sulle squame coriacee «Ora possiamo distruggerli».

Ali d'argento, sfumate di un rosso sangue intenso, si spalancarono rivelandosi per la loro incredibile lunghezza, poi batterono potenti.

I quadricipiti dell'argentata creatura fecero forza, spingendo la mole incredibile di Wolfaren in aria. Anche Shadow decollò, leggermente impacciato, ma raggiunse subito il nemico.

«Che fa Mark a terra?» Domandò Vince, battendo il braccio di John con il palmo della mano aperta

«Quello non mi sembra Mark» rispose l'uomo dal cappello bianco, enigmatico «Quello è Shadow. Succede fra dragonieri... ho saputo un mese fa che loro lo hanno imparato»

«Imparato cosa?» si intromise Harry, che aveva intuito, ma non osava parlare

«Scambio di corpi» spiegò John, allegro «All'inizio non pensavo nemmeno che potesse accadere una cosa simile, poi l'ho visto succedere e ci ho fatto una ricerca su: raramente, molto raramente, si arriva ad uno stadio di condivisione mentale fra drago e uomo simbionte che è tale da poter permettere il controllo del corpo del compagno. Il drago è uomo e l'uomo è drago nel vero senso della parola... ».

Ma nelle vesti del drago Mark si stava comportando molto meglio di quanto il vero Shadow mai avrebbe potuto. Gli occhi iniettati di cieca furia, gli artigli conficcati nella spalla di Wolfaren, fiammelle sbuffate quasi per gioco come se non riuscisse a contenere tutto il fuoco nel suo petto, impressionante si librava a trenta metri da terra trascinando il drago d'argento con sé.

Shadow, nel corpo d'umano, si era tolto gli occhiali da sole, alzati ora sulla bandana scura e sul suo palmo destro rivolto al cielo si librava una sfera nera di energia grande come un pallone, ma che cresceva ad ogni secondo che passava, pulsando pericolosamente di capillari di consistenza diversa, piccole saette viranti al rosso.

Kate, dopo aver osservato attentamente il corpo di Mark posseduto dallo spirito del dragone, si voltò verso glia altri con un sorrisetto furbo, mirato a fa capire che lei sapeva già tutto di ciò che accadeva

«Il drago li sta ferendo e distraendo per permettere a l'uomo di raccogliere l'energia per un colpo decisivo» spiegò, con un'aria a metà fra il professionale e l'euforico «E Shadow, da quello che mi ha raccontato, è il più bravo dei due a raccogliere energia e manipolarla»

«Due geniacci!» ruggì Vince, alzando i pugni alla vista di un colpo particolarmente feroce da parte della creatura alata nera contro il fianco di Wolfaren.

Marc Voratten, furibondo, lanciò la spada come se fosse una lancia contro il petto scuro del drago Mark e lo prese in pieno, poco sopra il cuore. La lama si conficcò per qualche centimetro, poi si fermò.Un sottilissimo rivoletto di sangue sgorgò a macchiare le squame lucide in un fiotto viscoso.

Scontramondi - 1. La pietra delle fontiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora