Capitolo 13

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<Stai bene? Sei sicura che non ti abbia fatto nulla? > mi chiese, per la centesima volta, Derek.
Io annuì, alzando gli occhi al cielo.
<Mi ha solo iniettato dello strozzalupo che su di me non ha effetto>
Peter era stato preso a calci nel culo (letteralmente) da Derek, uscendo, poi, di casa con la scusa di andarsi a fare una passeggiata.
Non si può nemmeno immaginare quanto godevo vedendo quella scena.
Ero seduta sul letto, e Derek di fianco a me, dopo aver aperto tutte le finestre sigillate.
<Basta che tu stia bene>
Questa frase mi colpì molto.
Teneva già a me?
Ci conoscevamo da poco, impossibile.
Perché allora?
Mi voltai verso di lui, con le sopracciglia agrottate, mentre lui aveva una faccia che non faceva estrapolare alcuna emozione.
<Perché? > biascicai.
<Cosa? >
<Perché fai tutto questo? Hai appena picchiato tuo zio a sangue,sei arrivato qui di corsa non appena ho urlato. Perché ti preoccupi così tanto per me?>
<Marceline... Una risposta non la so nemmeno io. So solo che hai uno strano effetto su di me, mi sembra che io debba proteggerti da tutto e da tutti, non ho idea del perché>
Fece un respiro profondo, mentre io non osavo proferire parola.
Gli sorrisi, ad un tratto.
<Allora Grazie > dissi.
Lui mi rispose con un sorriso a trentadue denti.
Fece per alzarsi, ed uscire dalla stanza.
Gli presi il polso prima che si allontanasse troppo.
<Dove vai? >
<A dormire. Tu dormi sul letto ed io sul divano. >disse, con fare ovvio.
<Cosa? No, no no, dormo io sul divano, tranquillo, sono io quella di troppo, no? >
<Ascoltami, davvero, va bene così, dormo io sul divano sta tranquilla> disse, sorridendo in un modo tale da convincermi.
Lo osservai uscire dalla porta, i suoi bellissimi capelli neri che oscillavano ad ogni passo, i suoi muscoli contrarsi e la mascella serrata.
Mise la mano sulla maniglia ed uscì in un silenzio totale.

What the Hell is happening to me? || Derek Hale Where stories live. Discover now