Capitolo 4

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La cena fu piuttosto imbarazzante.
A tavola c'eravamo io, papà, Melissa, Scott e il suo amico, Isaac, col quale non ho nemmeno osato spiccicare parola.
Già la sua faccia mi dava sui nervi, e parecchio.
Mi alzai, con il piatto tra le mani, per andare a buttarlo nel lavandino.
Facendo quel gesto ricevetti sguardi straniti da Melissa, Isaac e Scott.
«Beh? Che c'è? Non avete mai sparecchiato i vostri piatti?» chiesi, irritata, mettendo il piatto all'interno del lavabo.
«no» risposero in coro i due ragazzi, mentre Melissa mi guardava quasi commossa.
«Mia figlia è una donna di casa! Mia figlia sparecchia!» esclamó, alzandosi, e prendendo i piatti di Scott, Isaac e papà.
Io alzai gli occhi al cielo, divertita. «Beh, tu non dovresti fargli da schiava.. Insomma, hanno due gambe e due braccia, possono benissimo muovere quel culo dalle sedie ed andare a posare un piatto nel lavandino»
«Giusto...» sibiló Melissa, rimettendo i piatti dove erano. «Ora voi due sparecchiate!»
Io soffocai una risata, mentre Isaac e Scott mi guardarono malissimo.
«Che idee le metti in testa!» si lamentó mio fratello, alzandosi svogliatamente.
Io gli mandai un bacio volante mentre mi avvicinavo al tavolo per raccattare il mio telefono che era rimasto lì.
«Infondo si sa che le donne sono buone solo in cucina»
A quella esclamazione di Isaac alzai lo sguardo, che doveva essere pieno di odio e disprezzo, e incentrai tutta la mia rabbia su quel ragazzo.
Presi a camminare lentamente verso di lui, con l'ira a mille.
«Isaac ti conviene scappare finché puoi» mormoró mio padre, un po' allarmato.
«Tu, piccolo scemo senza cervello nè cromosomi!» gridai, quando gli fui a due centimetri dalla faccia. «Maschilista del cazzo, le donne sono brave a fare tutto anche più di voi maschi lo capisci?! Possiamo fare tutto quello che fate voi, e farlo anche meglio, capisci?! E ti conviene capirlo perché se non capisci te lo faccio capire io a forza di calci in culo, chiaro?!»
Isaac annuí, col fiato mozzato e la testa tremante. «Ora chiudi quella bocca che fai un piacere a tutta la comunità!»
Lui zitto andó a posare il suo piatto nel lavandino, insieme a Scott, che aveva la stessa faccia terrificata dell'amico.
Melissa, invece, mi guardó soddisfatta. «Questa si che è mia figlia!»
Io sorrisi, poi mi girai, annunciando «Vado in camera»
«A nessuno interessa» sentii Isaac, dietro di me.
«Beh ti conviene che ti interessi perché ora che so che ti da fastidio lo farò più spesso, grazie dell'informazione.»
Rivolsi, per caso, uno sguardo al divano.
Sopra.
Sopra al divano.
Lui era li.
Seduto, a guardarmi.
Il telefono mi scivoló dalle mani, sconcertata, e cadde a terra in un tonfo.
Tutti si girarono verso di me, mentre sulla faccia del Nogitsune appariva un sorrisino soddisfatto.
Non mi sarei aspettata che sarebbe sparito solo perché mi ero trasferita, ma nemmeno che mi avrebbe seguito fino in casa.
«Che c'è Marceline, stai bene?»
Melissa si precipitó di fianco a me,io mi voltai verso gli altri.
«Voi lo vedete..?»
«Vedere cosa?» chiese Scott, perplesso.
Il Nogitsune mi sorrise, ed è lì che capii che solo io potevo vederlo.
«Umh.. No, niente, mi era solo.. Parso di vedere un ragno, scusate..» mentii, schiarendomi la gola che ormai era diventata secca.
La creatura spaparanzata sul divano mi indicò col dito fasciato il piano di sopra, come a farmi capire che voleva che io andassi li, così annuí.
«Io.. Vado di sopra»

What the Hell is happening to me? || Derek Hale Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang