Capitolo 7

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Ci saranno stati una decina di persone  fuori dalla clinica.
Scott era seduto su una sedia, teneva lo sguardo basso, e appena sentí che avevo chiuso la porta balzó in piedi e scattó verso di me.
<Allora? Come stai? Sei umana? Non sei umana, non è possibile! >
<È possibile Scott, perché lo sono>
<Io e Isaac ti abbiamo sentito urlare>
<Ebbe? Gli umani non possono urlare? >
<No, dico, non era un urlo umano, era come quello di una Banshee>
<Mi dispiace deludere le tue aspettative ma sono felicemente umana>
<Senti qui siamo tutti creature sovrannaturali>
A parlare fu una delle voci che avevo sentito mentre ero ancora in stato vegetale.
La voce apparteneva ad un uomo venticinquenne, la carnagione piuttosto chiara, dei brillanti occhi verdi, un ciuffo nero di capelli ed un accenno di barba.
Molto bello a mio parere.
<E quindi? Applausi?> chiesi, sarcasticamente, facendo un qualche applauso con le mani. <Che vi devo dire? Io non lo sono>
Il ragazzo mi scoccò un occhiata torva, incrociando le braccia al petto,alla quale risposi con un altrettanta occhiataccia.
Mi guardai bene attorno, c'erano faccie sconosciute ovunque, come se mi avessero circondato.
Ci saranno stati più o meno, cinque ragazzi e due ragazze.
E sinceramente, non sembravano amichevoli.
<Che cosa sei?> chiese una ragazza, mi girai verso di lei,e mi avvicinai minacciosamente.
Aveva i capelli rossi e mossi, vispi occhietti verdi ed un charm sparato alle stelle.
Un sorrisetto mi spuntò sulle labbra: aveva paura di me.
Lo capii dal fatto che, quando le fui vicina, la sentii deglutire e la vidi spostare lo sguardo in cerca di aiuto dalla sua patetica combriccola di amici.
<Ti svelo un segreto> le dissi, facendole segno con la mano di avvicinarsi.
Spostó lo sguardo dietro di me, dove c'erano gli altri, titubante, trentennó un po', ma poi si avvicino barcollando.
Sistemai la bocca all'altezza del suo orecchio, dal lobo sbrilluccicava un piccolo orecchino contornato d'oro.
<Ego sum a creatura potest destruere, sed non destruatur, portum Stragemque quo ego vado, et hoc amuses me, si potes, translate dictum est admonitio: Cave, periculum est circa anguli.> sussurrai.
Non so se anche qualcun'altro sentí quella frase,nel caso di si era un aiuto.
Dissi in latino alcune cose che potevano ricondurli al Nogitsune, non  volevo parlargliene immediatamente ed infatti non ho fatto né il nome di Stiles né del Nogitsune.
Dovevano arrivarci da soli e tradurre quella frase.
Detto quello li guardai uno ad uno, la maggior parte di loro avevano una faccia sconvolta e terriciata, così capii che in molti mi avevano sentito, ed uscii tranquillamente dalla clinica, fermandomi sotto al porticato che copriva un piccolo spazietto dopo la porta,dato che pioveva a dirotto.

SPAZIO AUTRUCE
Hola!
Come va la vita?
Spero bene.
La parte in Latino è una cosa a parte HAHAHA
Non sto ancora studiando latino, ma volevo fare una cosa figa e quindi mi sono affidata a Google Traduttore (Si, so che è una scelta di merda HAHAH)
Vi chiedo di non andare a tradurre la frase perché sennò vi rovinereste la sorpresa dei prossimi capitoli :3

What the Hell is happening to me? || Derek Hale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora