61-Vivremo felici insieme-

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"Bussa tu" .
"No, bussa tu" .

"Avanti, bussa" lo incoraggio, facendogli un cenno verso la porta.
"Senti, l'idea è stata tua, avrei volentieri fatto un altro round. Quindi bussi tu" dice, guadagnandosi un colpo sul petto da parte mia.
"Beh, non potevo di certo nascondere una rarissima relazione ai miei amici. Dai, bussa". Loro devono sapere, soprattutto perché questa è la mia seconda relazione, la prima dopo Justin e molto probabilmente, o finirò per amarlo alla follia e non sarò più capace di lasciarlo andare, oppure ci divideremo e morirò zitella. O Einar, o niente, in poche parole.

"È già tanto che ti ho assecondata" risponde e sto per ribattere, quando però la porta si apre di scatto rivelando uno ad uno i volti dei miei amici preoccupati.

Che sta succedendo?

"Ragazzi?" li richiamo ma nessuno di loro mi dedica un minimo di attenzione, sono troppo impegnati ad uscire imprecando tra di loro. Susan si accorge di me e i suoi occhi da preoccupati mutano a impauriti, così io la guardo aggrottando le sopracciglia, aspettando una spiegazione.

"Ragazzi che diamine sta succedendo?!" alzo la voce, ottenendo l'attenzione di ognuno di loro. "Non c'è tempo, adesso. Sali in macchina che ti spiego" mi dice Cam e così faccio, salgo nella sua auto e li guardo da fuori.

Osservo un Cameron preoccupato impegnato a inveire contro Davis, e a quanto pare la situazione gli sta sfuggendo di mano. Einar si mette in mezzo, e spinge Cameron verso la sua auto, per poi salire nei posti retrovisori insieme a Susan ed Emily.

Guardo Cameron, in attesa di una sua spiegazione. Batte un pugno contro il volante, facendo sobbalzare Susan che si trova sull'orlo di scoppiare, e poi si volta proprio in sua direzione, intimandogli qualcosa.

"Ragazzi?" li richiamo ancora, e la mia voce funge come un via libera per Susan, lasciando spazio alle lacrime di scorgere nel suo viso. Le accarezzo il ginocchio, mentre lei fruga nella tasca per poi mostrarmi il cellulare.

Da Sconosciuto:
Porta i tuoi amici al posto di ieri, Dolcezza. Niente ancora è finito e niente ancora è iniziato.

"Perché diavolo si ostina a scrivere a te?!" esclamo battendo il palmo della mano contro il cruscotto. Susan deve lasciarla fuori, lei è quella che c'entra mano di tutti.

"Perché sono la più debole, Iris. Può manovrarmi come gli pare e farmi fare tutto quello che vuole" risponde, ed io mi arrabbio ancora di più, perché so che questa è solo una grande stronzata.

"Tu glielo permetti!" urla Cam perdendo per un momento il controllo dell'auto. "Cosa dovrei fare?! Sono la più debole e questo l'ha sempre saputo. Ed in più Justin sa il rapporto tra me ed Iris, gioca su questo. Ferisce me per ferire lei, ma a lei non vuole far male, vuole solo riprendersela ed io in tutto questo sono solo un mezzo" continua, asciugandosi l'ultime lacrime acquisendo un tono imponente.

"Sei tu a permettere tutto ciò, e vorrei dire il contrario, credimi. Ma la colpa è anche tua" parlo, con voce ferma e neutra, insomma, quella che uso sempre.

Susan mi guarda, come se non si aspettasse questo da me. Come se si aspettasse che l'avrei in qualche modo giustificata, ma che ci posso fare? Pure lei sa che quello che ho detto è più che giusto, non le sto andando contro, le sto aprendo gli occhi. "Okay.." sussurra ritornando a sedere composta.

Si sarà offesa? Probabile.

Mi importa? Certo.

Farò qualcosa? Certo che no, è giusto capisca anche lei i suoi errori.

"Siamo arrivati" scendo immediatamente dall'auto, andando a passo spedito verso il capannone, ma una mano afferra il mio braccio, spingendomi a voltarmi. "Devi aspettarmi" mi dice Einar tra i denti, mettendosi al mio fianco senza più toccarmi.

Soy el diablo, pero soy graciosa ( fase di revisione )Where stories live. Discover now