22-Kill him-

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"Ho fameeeeeee" urlo a squarcia gola scendendo le scale, e per poco non cado a terra.

In un attimo ho gli occhi di tutti addosso, che mi guardano come se fossi una pazza scappata dal ricovero.

"Cosa cazzo urli?" urla di rimando Cam.
"Cosa c'è per cena?" lo ignoro, passandogli accanto.

"Fammi capire..." inizia Sus.
"Oggi hai rotto le palle tutto il giorno per un gelato, poi hai mangiato due panini, la mia uva, un altro gelato e pure il bagnino. Poi stai un ora in bagno per una cazzo di doccia e come se non bastasse urli come una pazza facendoci prendere un infarto ed in più hai fame?" chiede, con voce più acuta del solito.

"Certo"  le rispondo, come se fosse la cosa più normale di questo mondo.

"Sei un cazzo di bidone Iris! Un bidone!" mi insulta liberamente.

No, ma insultami pure a caso.

Faccio per aprire bocca ma sento il cellulare vibrare nella mia tasca, così mi affretto ad afferrarlo.

"Pronto?" dico accettando la chiamata, nonostante si tratti di un numero sconosciuto.

"Chi è?" mi domandano all'uniscono Cam, Einar e Drake.

Diciamo che qui ognuno si fa gli affari propri.

"Iris?" sento dire dall'altro capo del cellulare da una voce maschile, che appena riconosco, il cellulare mi scivola dalle mani.

Non ci credo.

Come ha fatto a trovarmi?

Come ha ottenuto il mio numero?

Che stupida... lui mi trova sempre.

Mi guardo intorno spaesata, sentendo l'istinto di piangere, ma non piangerò ancora per lui. Tanti occhi mi scrutano incuriositi e Cam si avvicina subito, recuperando il mio cellulare e rispondendo al posto mio.

"Ha attaccato. Iris chi era?" chiede, inginocchiandosi davanti a me. Alzo lo sguardo per un secondo, e non gli passa inosservata la scintilla di terrore che ha attraversato i miei occhi.

No, non può essere.

Mi ha trovata ed è tornato.

Non ci posso credere.

"Iris, chi era?" continuano a chiedermi.

Chi era? Solo il mio incubo.

Ripercorro tutto quello che è successo quella notte, rivivendolo dal primo momento all'ultimo.

Lui avverte sempre prima di tornare, l'ha sempre fatto.

"Iris!" mi scuote Cam, facendomi ritornare alla realtà. Mi accorgo di ritrovarmi addosso l'attenzione di tutti, che si sono raggruppati preoccupati intorno a me.

"Nessuno" rispondo, passandomi una mano nervosamente tra i capelli, toccandomi accidentalmente la fronte, imperlata di sudore.

Non può tornare. Le cose sono cambiate e lui lo sa bene, sa bene che io non ho più paura di lui.

Sa che il problema sono io e che la battaglia più dura l'affronto ogni giorno contro me stessa... i miei istinti mi mangiano viva. Posso benissimo sopravvivere ad uno scontro contro lui, ma con me stessa, sono pronta?

Cerco di scappare ma la porta viene subito bloccata da tre bestioni.

Se torna sarei capace di fare l'impossibile.

Soy el diablo, pero soy graciosa ( fase di revisione )Where stories live. Discover now