18-Ma io e te non ci odiavamo?-

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"Siamo arrivati?" domando per la millesima volta.

"Si, cazzo. Siamo arrivati, ora zitta!" risponde Cam spazientito. Emetto un urletto di gioia seguito da una piccola danza felice e poi mi zittisco veramente.

Capisco Cam, ma lui deve capire anche me. Abbiamo fatto 7 ore di viaggio tra le quali le prime 3 ho dormito, poi per un ora ho guidato e il resto del tempo abbiamo parlato, giocato e mangiato, ma dopo un po' mi annoio, e in più il mio culo è intorpidito.

Cam ferma l'auto davanti ad una villa enorme, ancora più grande della nostra.

Potrei pensare seriamente di venire a vivere qua.

Si, sono un po' lunatica, ma ognuno di noi dopo esser stato svegliato bruscamente perderebbe la voglia di fare ogni cosa.

Scendo subito dall'auto e dal bagagliaio prendo la mia valigia, poi mi dirigo a passo spedito verso l'abitazione.

"Dai Susan! Vieni vvoglio entrare!" la richiamo, curiosa di sapere come è l'interno.
Susan che ha le chiavi della villa, prima di aprire la porta mi mostra il dito medio.

Corro al piano superiore alla ricerca di una camera da letto adatta a me, visto che ho intenzione di passare molto ma molto tempo con il mio nuovo amore.

Dopo una decina di porte, trovo una camera con le pareti di un arancio moderno, un armadio che ricopre un intera parete, un letto matrimoniale enorme e infine, ciliegina sulla torta, una finestra che porta su un balcone fantastico vista mare.

Sistemo un po' la mia roba a caso, così nessuno avrà scuse per rubarmi la camera, e mi fiondo di testa sul mio nuovo letto.
"Amore mio!" esclamo abbracciandolo.

Dopo aver amoreggiato un pochino, mi accorgo della presenza di Susan che mi sta guarda con sguardo tra metà divertito e metà terrorizzato, come se avesse dei dubbi sulla mia sanità mentale.

"È inutile che mi guardi così. Se non avessero inventato i letti ognuno di noi avrebbe dormito scomodo per tutta la sua vita e questo porta a delle malformazioni che a loro volta portano a tumori che poi portano alla morte.
Quindi in sostanza, senza letto moriremmo" parlo, davvero sicura della mia teoria.

Wow, non ci avevo mai pensato. Non so come abbia fatto a dire una cosa del genere, tra l'altro verissima e molto intelligente, senza neanche pensarci.

A volte ho paura che la mia bocca abbia vita propria.

Susan scuote la testa con fare disperato ma non dice niente, si limita a girare i tacchi e andarsene.

"Finalmente siamo soli" dico accoccolandomi al mio letto, con l'intenzione di dormire.

"Soli un corno! Alza il culo e scendi!" esclama Cameron entrando nella mia stanza.
Sbuffo ma mia alzo comunque.

"Soli un corno.... alza il culo e scendi!" lo scimmiotto mentre scendiamo le scale.
Mi guarda male e mi da un cazzotto sul braccio abbastanza forte, ed io in tutta risposta glieli rendo due ancora più forti.

Cerca di rendermeli ma riesco a sfuggire, così inizia una vera e propria lotta all'ultimo sangue.

Per 2 minuti buoni di corsa non riesce a prendermi, ma poi ci riesce dandomene uno decisamente troppo forte.

Aia, questo mi ha fatto male.

Lo rincorro massaggiandomi il braccio, ma essendo che lui è più veloce opto per un calcio che lo fa cadere a terra.

Lui è più veloce ma io sono più forte.

Sento delle braccia bloccarmi e vedo Davis bloccare Cameron.
Susan si mette in mezzo, con sguardo infuocato, assomigliando a mia madre con la meno pausa.
"Quando cazzo crescerete?!" grida, mettendosi le mani sui fianchi.

Soy el diablo, pero soy graciosa ( fase di revisione )Where stories live. Discover now