33-Io non uccido,io faccio male-

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E eccomi qui,un altra volta.

Adesso che mi sento più 'sicura',o perlomeno,ho raggiunto una situazione stabile,per quel che posso,sono tornata a gareggiare,però questa volta correrò con una delle mie auto.

"Mi stavo giusto chiedendo il perché della tua assenza,killer"mi dice appena scendo dall'auto il ragazzo della scorsa volta.

"Ancora tu?Ma non devi lavorare?"gli chiedo indicando con un cenno della testa la capanna usata come bancone delle scommesse.

"Beh si,ma riesco sempre a trovare un po' di tempo libero"mi risponde.

Primo fischio,bene almeno me lo levo dalle palle.

"Usalo con qualcun altro il tuo tempo libero"gli dico prima di salire nuovamente nella mia bellissima auto per posizionarla ai posti di partenza.

Secondo fischio,ci siamo quasi.

Mentre aspetto il terzo fischio mi guardo un po' attorno,osservando bene la gente di merda che c'è qui.

Ad un certo punto,quando posiziono gli occhi alla la mia destra,noto un uomo incappucciato che tiene in mano una pistola,per lo più puntata verso di me.

Accade tutto in una frazione di secondo,il rumore della pistola che libera una delle sue quindici pallottole risuona nella mia testa,mentre mi volto più veloce che posso,per evitare quello stupido aggeggio.

I miei sforzi e la mia volontà però non bastano,la pallottola finisce dritta dritta sul mio fianco destro,togliendomi il respiro per qualche secondo.

Con tutte le forze che ho,mentre la folla urla e scappa ovunque può,strappo un pezzo della mia maglietta premendolo sulla ferita,mentre mi butto sulla mia macchina per recuperare la mia pistola nel cruscotto,che tengo sempre per qualche evenienza.

Sarei dovuta rimanere con Roman,
mi aveva pregata e minacciata pur di restare con lui per andarci a mangiare una pizza,ma la mia voglia di correre dopo una giornata di shopping sfrenato era alle stelle,per lo più Einar mi aveva fatta innervosire,avevo bisogno di distrarmi.

Punto la pistola verso quello stupido uomo nano incappucciato che ora sta scappando,credendo che non l'abbia visto,e premo il grilletto centrando in pieno il mio bersaglio,cioè il suo polpaccio.

Ho una pistola si,ma non per uccidere...non lo farei mai,mai e poi mai.

Io non uccido,io faccio male.

Con tutte le mie forze entro in macchina,iniziando a respirare forte e con affanno.

Cazzo,cazzo,cazzo.

Casa mia è troppo lontana,e all'ospedale non posso andarci...mi rimane solo una chance.

Ignoro qualsiasi segnale e quant'altro e sfreccio per le strade a 180 all'ora.

Nonostante sia in questo stato,sento l'adrenalina scorrere veloce nelle mie vene,perforandomi anche l'ossa,facendomi sorridere.

Il dolore fisico è sopportabile,anzi,credo di non sentirlo neanche,l'unica pecca è che il respiro sta lentamente mancando,e i singhiozzi o le boccate d'aria non bastano.

Lascio l'auto quasi  in mezzo alla strada,
lasciando comunque spazio alle altre macchine,scendo dall'auto e quasi corro verso la porta.

Wow,potrei quasi fare jogging.

Busso fortemente e ad aprirmi è Luke.

Soy el diablo, pero soy graciosa ( fase di revisione )Where stories live. Discover now