34-In così poco hai fatto così tanto-

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Einar pov's

"Toglietevi dalle palle!"urlo sporgendomi dal finestrino della mia auto a questi imbecilli in mezzo alla strada.

Entro tre secondi li faccio fuori.

Fortunatamente fanno ciò che gli ho detto,in modo da far continuare questo mio giro liberatorio.

Sono ancora molto scosso per ciò che è successo ad Iris,non pensavo ci fosse qualcuno che la odiasse così tanto da compiere un gesto del genere.

Appena l'ho vista in quelle condizioni,con tutto quel sangue che le stava uscendo è l'espressione così calma e indolore,per una frazione di secondo,è come se avessi sentito il suo male sulla mia propria pelle,ed avrei preferito mille volte fosse stato così.

Poi lei sembrava così tranquilla...come se nessuno le avesse mai sparato,giuro che in quel momento avrei ribaltato il mondo.

Non ci posso credere,porca puttana!

Chi cazzo è che le ha sparato?E perché?!

Questo è troppo...una cosa del genere alla mia Iris non si fa!Avrei dovuto essere lì con lei!

Scendo in fretta e furia dalla macchina ed entro nel primo pub che trovo,ordinando subito una serie di bicchieri di tequila,uno dopo l'altro.

"Giornata storta?"chiede il barista,dopo forse il quinto bicchiere.
"Fatti i cazzi tuoi"rispondo duro.

"Volevo solo aiutarti...amico"continua.
"Sei un barista,non un cazzo di psicologo,quindi fai il tuo lavoro e non rompermi le palle!"esclamo alzandosi di scatto,dopo avergli lanciato i soldi.

Mi infiltro in questo cazzo di branco di pecore sudate e cerco di uscire,ma un coglione non la pensa come me,anzi,mi spinge fortemente e palesemente ubriaco ed io,al quel punto,non ci vedo più.

Gli salto addosso,riempiendolo di pugni,fino a quando dei ragazzi a me sconosciuti mettano fine al mio divertimento,facendomi alzare dal ragazzo.

Non perdo tempo con loro e mi imbatto verso l'uscita,ignorando quegli stupidi coglioni e queste stupide troie che mi stanno addosso.

Sono ubriaco,lo ammetto,ma almeno per qualche momento sono riuscito a dimenticarmi di quella psicopatica di Iris.

Come non detto...

Recupero la mia auto ed inizio nuovamente a guidare dove la strada mi porta.

Dopo minuti od ore ore interminabili,parcheggio la macchina davanti ad un grande edificio,che riconosco solo quando ormai mi trovo al suo interno.

I piedi ormai vanno per conto proprio entrando in ascensore,e il corpo agisce d'istinto,cliccando il pulsante del sedicesimo piano,l'ultimo,nonché il piano dove abita lei.

Uso come sempre il mio trucchetto per aprire la porta,ma la stronza ha chiuso a chiave,così riesco nel mio intento dopo alcuni minuti.

Appena metto piede in casa,vengo investito dal suo inconfondibile e meraviglioso profumo,e mi dirigo spedito verso la sua stanza.

Infatti,eccola lì...mentre dorme,rannicchiata su se stessa con i capelli raccolti in una spettinata crocchia e il viso stranamente rilassato.

È così bella...

Tolgo le scarpe ed i vestiti,lasciando solo i boxer,poi mi infilo sotto le coperte al suo fianco.

Mi avvicino a lei e le metto una mano sul viso,mentre la contemplo,ma la mia intenzione di fare lo stalker maniaco va in frantumi nel momento in cui apre gli occhi.

Soy el diablo, pero soy graciosa ( fase di revisione )Where stories live. Discover now