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I giorni all'interno dell'ospedale passavano lentamente, avendo ottenuto anche i risultati di ulteriori esami i ragazzi ne erano finalmente certi, stavano tutti bene e non avevano motivo di restare lì - esclusi gli infetti, naturalmente. Una novità che avevano riscontrato erano stati gli appuntamenti con lo psicologo, diciamo che non furono molto utili, probabilmente dovevano solo prenderci la mano - Chanyeol passò tutto il tempo ad annuire alle osservazioni del professionista, Baekhyun cercò di parlare ma riflettendo sulle sue parole realizzò che raccontarlo non sarebbe servito a niente - lo aveva già fatto molte volte e stava ancora male - così aveva rinunciato ad andarci ancora, non voleva pensare troppo a ciò che aveva vissuto, era già difficile conviverci, figuriamoci raccontarlo a un individuo che avrebbe analizzato il suo subconscio. Non credeva che avrebbe potuto aiutarlo, nessuno sarebbe riuscito a far scomparire quel peso dal suo petto, nessuno gli avrebbe restituito la sua vecchia vita.

Cominciarono quasi tutti a lavorare in nero nell'ospedale, non che ci fossero molti compiti per loro e non che li pagassero davvero, davano una mano e cercavano di rendere meno pesanti le giornate, quindi in fin dei conti non si poteva definire vero e proprio lavoro. Non avevano più ricevuto notizie sul gruppo di Junmyeon, sapevano solo che qualcuno era andato a recuperarli, speravano che non fosse troppo tardi. Hui si era affezionato a un paio di bambini. Non avevano più visto un singolo vagante. Tutto tranquillo, o così davano a vedere.

Per alcuni era davvero difficile. Yixing aveva paura, paura di rimanere da solo, paura che il suo migliore amico Yifan lo avrebbe abbandonato lì ed essendo lui in grado di andare in un altro stato - non era infetto - si sarebbe dimenticato presto di lui. Non voleva perdere quella che era la sua famiglia, non gli era rimasto nessuno. Jongdae non aveva mai voglia di fare niente, di conseguenza aveva giornate intere per pensare a Minseok, quella cosa non lo faceva stare bene per niente. Era la terza volta che chiedeva al primario di dargli delle pasticche per dormire, non riusciva neanche a prendere sonno, erano tutti ridotti a uno straccio, ormai.

Le giornate finivano e ricominciavano, tutte con la stessa monotonia. Passò un mese. Un mese e Chanyeol non seppe se c'era stato o meno, un mese che non aveva significato niente, un mese che trovò qualcosa di astratto, inutile. Il clima era diventato più mite, cominciavano a dormire col balcone semi-aperto, si svegliarono, stranamente, per colpa di un rumore non identificato. Quasi tutti i pazienti uscirono a controllare cosa fosse, compresi i nove ragazzi. Degli elicotteri erano atterrati nel parcheggio, in quello spiazzale vuoto c'erano due elicotteri. Che fossero andati a prenderli?

"Mantenete la calma." urlò un militare, non gli permetteva di oltrepassare la barriera automatica. Minacciò tutti con una pistola e nessuno osò avvicinarsi, tuttavia non rientrarono nella struttura, guardarono la direttrice parlare con quegli uomini in divisa da lontano.

"Ve lo avevo detto che ce ne saremmo andati da questo posto a bordo di un elicottero!" urlò Kyungsoo.

Si sollevarono dei cori, tutti urlavano di essersi stancati, di volere giustizia e rispetto. La direttrice ci mise poco, dopo una decina di minuti gli uomini a bordo dei loro elicotteri andarono via. Starete pensando, avevano respirato quell'aria e non avevano paura di tornare nei loro paesi e infettare altra gente? In verità, in quel mese ci fu una scoperta ancora più eclatante, il virus non si trasmetteva per via aerea. Bastò fare ulteriori test su dei volontari, respirando la stessa aria di un soggetto infetto nessuno era stato a sua volta infettato. Il virus si trasmetteva sicuramente attraverso il sangue, quando il sangue di un individuo veniva a contatto con del sangue infetto c'era una grande possibilità di venire contagiati, tuttavia non sempre ciò accadeva. Era il virus più complesso che determinati scienziati avessero mai studiato, non c'erano dubbi. Quella notizia aveva fatto sentire meglio tutti, si era alzato un clima di serenità, Chanyeol sapeva che gli sarebbe stato permesso di rifarsi una nuova vita.

Le pratiche, tuttavia, erano piuttosto complicate. Una cosa del genere non sarebbe stata possibile a breve, ma qualcosa si stava muovendo.

Baekhyun stava per addormentarsi, il ragazzo dai capelli ormai non più rossi come un tempo gli accarezzava la guancia, lo trovava dannatamente tenero quando era in procinto di chiudere gli occhi, si sforzava di non farlo ma non riusciva. Sorrise e mise giù la mano, si avvicinò a lui e lo abbracciò. "Hai sentito cosa ci ha detto la direttrice dopo che quei tizi se ne sono andati?"

Ne avevano parlato tutto il giorno ma ancora non riuscivano a crederci. Le persone sane potevano già essere portate in altri stati, ovviamente era sorto un altro problema: i soldi. Certa gente aveva perso tutto, l'unica cosa finanziata dagli stati stessi sarebbe stata il volo, una volta ritornati nella civiltà sarebbero finiti in mezzo alla strada, senza lavoro, chi avrebbe avuto pietà di loro? Nessuna persona intelligente avrebbe lasciato quell'ospedale, lì gli davano da mangiare, avevano un riparo, erano al sicuro - sarebbero tornati nel mondo reale per cosa, per patire la fame?

"Avevo dei risparmi sul mio conto corrente, spero ci siano ancora, mi serviranno." ridacchiò Baekhyun, mettendosi comodo. "Ricominceremo a lavorare Chanyeol, sarà difficile ma non voglio restare qui senza far niente per il resto dei miei giorni e lo sai benissimo."

Non era così semplice, per Chanyeol la questione era più complicata. Solo determinati stati accettavano anche gli infetti, non poteva andare in giro per il mondo, doveva sottoporsi a controlli del sangue mensili, e sicuramente c'erano altre cose che non poteva fare - sarebbe stato più complicato. Insomma, in quel mese che passarono in ospedale cambiarono molte cose. Come ultima - ma non meno importante - novità, c'era un progetto. Varie associazioni, insieme ai pezzi grossi delle Coree, avevano in mente di ricostruire le città, avrebbero cominciato dal Nord del paese, quello che era messo meglio, l'idea era quella di fare come se ciò non fosse mai successo, il paese sarebbe dovuto tornare lo stesso di prima, niente edifici distrutti, niente vaganti per le strade. Un utopia che speravano sarebbe diventata presto realtà.

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a/n ; credo che sia abbastanza intuibile una cosa ovvero : la storia sta per finire

ci sono ancora delle cose che devo spiegare e di certo non la completerò tra un capitolo o due, ma voglio farvi sapere che non è solo una vostra impressione, siamo davvero quasi arrivati alla fine di tutto

e io voglio piangere perché mi mancherà

redemption - chanbaekWhere stories live. Discover now