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I ragazzi stavano facendo colazione nella loro camera, le frittelle erano diventate fredde ma erano ugualmente buone. "Dopo andiamo alla reception?" domandò Kyungsoo, Chanyeol annuì.

"Andremo a chiedere informazioni a loro non appena avremo finito di mangiare." disse, il ragazzo acconsentì. "Ci rendiamo conto di una cosa? Qui sono tutti infetti e tra di noi potrebbe esserci qualcuno a cui toccherà lo stesso destino." disse, Baekhyun roteò gli occhi, non voleva pensarci ma tutti continuavano a ricordarglielo, odiava quella situazione.

Jongin si schiarì la gola e parlò. "Io mi rifiuto di credere che non si possa trovare una cura a tutto questo. Non riguardo il far tornare persone normali la gente che ormai si è già trasformata perché mi sembra impossibile ma solo - per evitare che noi infetti una volta morti non per mano di uno di quelli.. insomma, avete capito. Quando moriremo a noi non cambierà niente ma pensate quanto pericolosa potrebbe essere una persona che smette di respirare nel bel mezzo della notte e si trasforma, a una persona del genere non sarà mai permesso di stare con gente sana."

"Jongin ha ragione." rispose Jongdae, tutti si voltarono a guardarlo. "Questa gente sta qui per non arrecare possibili danni alle persone sane, non perché siano pericolosi ora. Se non permettono agli infetti di ritornare nella civiltà, definiamola così, è solo per evitare che succeda ancora ciò che è già successo, una sola persona infetta potrebbe anche essere facile da tenere sotto controllo, magari con qualche macchinario, non lo so, ma - migliaia di infetti no, aumenterebbero sempre di più, il virus si trasmette per via aerea."

Chanyeol mise un braccio intorno al corpo di Baekhyun che nel frattempo aveva portato le ginocchia al petto e lo accarezzò. "Detesto non sapere." mugugnò. 

"A breve preferirai evitare di sapere, fidati." rispose Tao. "Non auguro a nessuno di voi di essere infetto ma io sono pessimista, io sento che morirò."

"Ma zitto." lo rimproverò Yifan ridacchiando. "Jongdae ha detto che il virus si trasmette per via aerea ed è vero, ma magari tireranno fuori un vaccino per evitare che le persone lo contraggano, magari ci stanno già lavorando."

"O magari se ne fregano di noi e vogliono solo lasciarci morire per uccidere il virus una volta per tutte." ipotizzò in maniera decisamente pessimista Kyungsoo. "Una cosa è certa, è inutile scervellarsi ora, domani mattina avremo i risultati."

L'ospedale era ovviamente diviso in diversi reparti, ognuno di questi aveva una piccola reception, e c'era la principale che si trovava al piano terra. Decisero di dividersi, ognuno avrebbe chiesto a gente diversa, così ci avrebbero messo meno tempo e avrebbero ottenuto più informazioni. Poco tempo prima gli era stata riconsegnata la loro roba. Il contenuto delle loro borse era rimasto lo stesso, gli avevano sequestrato solo i proiettili, le armi e i medicinali. Chanyeol e Baekhyun erano insieme e vicini nel piccolo ascensore, si stavano recando in chirurgia. "Sei in ansia?"

"Io non posso sopportare una cosa del genere, tutto ciò non è giusto, non è giusto e non voglio. Non voglio rimanere qui per sempre." disse, sollevando la testa. "Se dovessi essere infetto è meglio che tu -."

"Baekhyun, ne abbiamo già parlato, non voglio sentire certi discorsi, non parlare." disse, si avvicinò subito a lui e lo strinse forte. "Staremo bene ovunque saremo, saremo insieme io e te."

La porticina si aprì, il più alto si allontanò e andarono in cerca di un direttore di reparto. Era pieno di anziani quel posto, l'aria era viziata e cominciarono a domandarsi se fosse sicuro stare lì, c'era già il rischio poco indifferente che avessero contratto il virus che aveva sterminato mezza Corea, sarebbe stato meglio evitare di ammalarsi ulteriormente. "Scusi, vorremmo un'informazione." disse, alla donna seduta dietro la scrivania, stava sistemando delle carte. "Si può accedere ad internet?"

Lei quasi scoppiò a ridere. "Mi piacerebbe, lo ammetto. Gli unici a cui è concessa una cosa del genere non siamo sicuramente noi, è già tanto se possiamo soggiornare in un posto simile." spiegò, i due capirono che sicuramente anche i loro amici avrebbero ricevuto la stessa risposta e che probabilmente non c'era niente da fare.

La ringraziarono e si diressero di nuovo verso l'ascensore, per ritornare nella loro camera. "Ti va di andare sul terrazzo?" domandò Chanyeol, premendo il pulsante dodici. Ci misero un po' ad arrivare, il tetto non era sorvegliato, non c'era nessuno e da lì il panorama era spettacolare, oltre che malinconico.

Baekhyun gli prese la mano e restarono in silenzio a guardare ciò che era successo. "Voglio solo che tu sappia che se dovessi essere infetto io non mi accontenterei mai di stare bloccato qui. Piuttosto vado in Cina a nuoto."

"Dovresti superare molti controlli una volta arrivato lì." sorrise vista la cosa divertente e poco possibile che aveva detto Baekhyun, poggiando delicatamente il suo mento sulla testa del più basso e abbracciandolo da dietro. "E poi non mi piacerebbe infettare le persone, non siamo arrivati fin qui per ritornare punto e daccapo."

Baekhyun si voltò e lo baciò, durante quel bacio realizzò di avere bisogno di Chanyeol, non era solo un bisogno fisico, necessitava della sua presenza, del suo supporto e di tutte quelle parole belle che solo lui sapeva dirgli. Ritornò con i piedi per terra - letteralmente, visto che si era alzato sulle punte - e si allontanò, dopodiché guardò le scale, aveva voglia di riposare "Andiamo?" chiese. "Possiamo andare a vedere come sta Hui se non vuoi tornare in camera, ti va?"

Il ragazzo annuì. "A te manca?"

"Hui?"

"No intendevo - avere una pistola, uccidere, non le persone ma quegli esseri, ci siamo ritrovati di punto in bianco in questo posto e mi sembra così strano." disse, premendo il bottone del reparto della pediatria. "Io non sono abituato a tutto ciò, o meglio, non più."

"Non mi manca macchiarmi le mani di sangue, per niente Chanyeol. Era la continuità della cosa che ci ha fatto pensare che fosse normale ma per noi non lo è mai stato, non ci è mai piaciuto uccidere nessuno." 

La pediatria era un reparto completamente diverso dalla rianimazione, dalla cardiologia o da qualunque altro reparto, era pieno di colori, di grida di bambini, di pianti - quelli erano meno piacevoli - e soprattutto di piccoli uomini e donne che erano tenuti lì. Hui spiccò subito ai loro occhi, lui e altri due bambini stavano giocando sullo scivolo. "È tempo di andare via Hui." scherzò Chanyeol, il bambino scosse la testa.

"Mi piace troppo stare qui!"

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a/n ; ah, i bambini

redemption - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora