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Avevano tutti perso la cognizione del tempo, erano lì da un sacco eppure volevano che quel momento smettesse di andare avanti, poteva benissimo fermarsi per qualche ora, qualche giorno o per sempre. Hui aveva smesso di piangere, aveva chiesto di vedere Minseok ma non glielo avevano permesso, glielo avrebbero sicuramente fatto salutare ma non era quello il momento. Lui e Jongdae stavano ancora parlando, solo loro sapevano cosa si stavano dicendo, il minore non poteva credere al fatto che quelli sarebbero stati gli ultimi momenti insieme al suo ragazzo, aveva ancora tante cose da dirgli. Quante cose che non aveva detto, quante volte aveva preferito stare zitto, non avrebbe dovuto tenersi determinate cose dentro, stavano fuoriuscendo tutte in quel momento e facevano male, erano come proiettili infuocati.

Minseok non sapeva come sentirsi, la sua temperatura continuava a salire e stava sempre peggio, non riusciva neanche a muoversi, le forze lo stavano abbandonando e c'era una cosa che gli faceva paura. "Quando succederà dovrete spararmi -."

"Io non posso farlo." rispose Jongdae scuotendo la testa. "E non ci pensare, ti prego."

"Scusa." disse, gli rivolse un sorriso confortante. "Lascia che gli altri si prendano cura di te e non essere stupido, e proteggi Hui. Non è buffo? Stavo per morire quando l'ho salvato la prima volta e stavolta è successo davvero." 

Jongdae sorrise anche se faceva tutto troppo male, gli lasciò un bacio e Minseok gli domandò qualcosa. "Posso salutare gli altri?" chiese, lui annuì. Non smetteva di tenergli la mano, chiamò tutti, si avvicinarono a lui Hui compreso e Minseok parlò, guardò Baekhyun per primo. "Le pensavo veramente le cose che ti ho detto prima, vedi di smetterla di farti tanti problemi, sei in gamba." disse. Baekhyun si inginocchiò per abbracciarlo, lo ringraziò per tutto quello che aveva fatto per lui. "Prenditi cura di Jongdae e dillo anche agli altri, okay? Sono sicuro che sarà difficile per lui." mormorò, Baekhyun annuì. Lasciò posto agli altri e si allontanò, non riusciva a sopportare tutto. Quando arrivò il turno del piccolo Hui il bambino sembrava sconvolto, si fiondò tra le braccia del ragazzo e cominciò a singhiozzare. "Tu diventerai forte, lo sai?"

Non si nasce per un motivo - l'universo continuerebbe ad esistere anche senza la razza umana. Tocca a ciascun essere umano dare un senso alla propria vita. Diventare una brava persona può avere un senso, ma qual è la differenza tra essere una brava persona ed essere un criminale? Chi decide cosa è giusto e cosa è sbagliato? Cosa è lecito e cosa no? Cosa è giusto e cosa è ingiusto? Le persone non nascono per diventare gente di successo, per essere famosi, felici, per essere tristi, per morire, le persone nascono e basta, e poi muoiono. E se tutti sono destinati a morire, un giorno prima o uno dopo, che senso ha voler respirare un solo giorno di più? La verità è che se le persone nascessero per morire, niente avrebbe un valore. Anche se la vita di Minseok non aveva avuto senso, anche se non aveva fatto niente di eclatante e di rivoluzionario per la società, lui voleva continuare a vivere in quel modo. Quello che era successo a lui non poteva essere definito giusto, ma era accaduto e basta.

Mentre esalava i suoi ultimi respiri stringeva la mano del suo ragazzo, la vista era diventata tremendamente appannata, il cuore batteva piano, si sentiva stanco ma sapeva che non sarebbe durato per molto. "Che hai?" chiese allarmato Jongdae. "Che succede?"

"Lo sai che ti amo?" rispose con una domanda, chiuse gli occhi e deglutì, cercava di schiarirsi la gola. Non smetteva di bruciare. "Ti amo tanto e mi dispiace."

Jongdae si chinò per stringerlo forte. "Anche io ti amo." mormorò, Minseok non rispondeva, eppure respirava ancora. Cominciò a piangere più rumorosamente infatti tutti si allarmarono, sentì la mano di Minseok stringere forte la sua per un momento, forse lo aveva solo immaginato, fatto sta che dopo quell'attimo sentì la sua presa più debole. Jongdae aveva tenuto il pollice su una vena di Minseok per tutto il tempo, in quel momento non riusciva più a trovare il battito. "E poi per cosa ti dispiace, per avermi cambiato la vita in meglio?" domandò, ma l'altro non avrebbe mai sentito quelle parole.

I suoi amici non sapevano cosa fare, tra un po' sarebbe diventato pericoloso, dovevano fare qualcosa per evitare ulteriori tragedie ma era un momento talmente delicato che non sapevano come fare, non sapevano come parlare con lui. Baekhyun lo capiva, sapeva come si sentiva Minseok, come quando lui aveva perso la sua ragazza. E anche Sehun lo capiva, lui che aveva perso Luhan. Tutti avevano perso qualcuno e sapevano quanto terribile fosse lo stato della realizzazione, realizzare che quella persona non c'era più. Jongdae gli sistemò i capelli e i vestiti, tolse l'asciugamano sporca di sangue dal suo corpo e tirò giù la maglietta, rimosse anche la pistola dalla sua tasca, quell'arma che aveva usato tante volte e con cui si era macchiato di sangue, sentiva solo vuoto, Minseok aveva lasciato un vuoto che non sapeva come colmare.

Jongdae si rivolse poi ai suoi amici. "Non voglio che si trasformi ma non voglio essere io a farlo quindi per favore -." non completò la frase, tutti compresero al volo. Yifan si allontanò con Hui, non doveva assistere a una scena simile, tutti guardavano tutti, infilare un coltello nella testa di un proprio amico appena morto non era una cosa che avrebbero fatto con piacere, ma non potevano di certo rifiutarsi e far sentire peggio Jongdae che gli aveva chiesto di farlo. Lui non ci sarebbe mai riuscito, non voleva riuscirci, dove poteva trovare il coraggio?

"Lo farò io." disse Chanyeol, fece un passo avanti. "Minseok mi è stato vicino molte volte."

Jongdae si allontanò come per dargli la sua approvazione e il rosso si inginocchiò di fronte a lui, lo fece senza pensare e senza guardare. Sapeva che gli stava facendo un favore, che ormai era morto e che quello sarebbe servito a non farlo diventare un mostro, per questo riuscì a compiere un gesto simile, perché sapeva che Minseok avrebbe apprezzato il suo coraggio. Si pulì le mani sul pezzo di stoffa e rimase fermo con gli occhi chiusi. Non pregò, non era credente, pensò solo una cosa, sperò che potesse riposare in pace.

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a/n ; sono .. senza parole

redemption - chanbaekWhere stories live. Discover now