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Il piccolo Hui teneva la testa poggiata sul petto di Minseok che lo stava portando in braccio, non aveva proprio voglia di guardare il posto desolato e spaventoso in cui si trovavano in quel momento. Camminavano in fila indiana, raramente potevano mettersi uno accanto all'altro perché gli alberi erano veramente fitti e muoversi era difficile. Avevano girato un po' più a largo, lontano dalla frana, così da essere sicuri di non avere problemi - stavano proseguendo in avanti, tra un po' avrebbero svoltato e avrebbero cercato di ritrovare la strada, e con essa un po' di tranquillità. Era impossibile stare calmi lì, ogni rumore urlava pericolo, il silenzio era confortante ma avevano tutti paura che potesse essere interrotto da qualcosa. Jongdae guardava a destra e a sinistra, la strada era libera e non si intravedeva nessuna minaccia, davanti a lui c'erano Minseok e il bambino - anche se riusciva a distinguere solo la testolina di quest'ultimo.

"Se sei stanco posso portarlo un po' io." gli fece sapere, Minseok sollevò un braccio.

"Tranquillo, ce la faccio." si limitò a rispondere. Jongdae rimase deluso da quella risposta, non perché ci tenesse più di tanto a portare il bambino al posto del suo fidanzato ma perché - secondo lui - era stata una risposta abbastanza fredda, troppo sintetica e lineare per un ragazzo come Minseok. Corse leggermente e si mise accanto a lui.

"Stai bene?" domandò, il maggiore sollevò la testa.

"Sto bene." rispose affermativamente. "Dovresti tornare dietro, coprimi le spalle."

Jongdae corrugò le sopracciglia. "Vuoi solo che ti pari il culo o cosa?"

"Stai parlando seriamente?" domandò Minseok, cominciando ad arrabbiarsi vista l'accusa che gli aveva rivolto l'altro. "Se non vuoi farlo tu posso chiedere a qualcun altro."

"Non ho detto che non voglio farlo, mi ascolti quando parlo?" chiese. "Ti ho chiesto se vuoi solo che faccia quello, da come mi tratti sembra quasi di si."

"Solo perché ti ho chiesto di guardarmi le spalle stai insinuando una cosa del genere? Credi che voglia usarti? Secondo me il sole ti ha dato alla testa."

"Ragazzi, basta." li interruppe Kyungsoo, sorpassandoli e tornando indietro. "Ci sto io."

"No, era il mio posto."

"Cristo, la smettete di fare i bambini?" chiese Jongin, arrivato al limite della sopportazione. "Jongdae ha detto che sarebbe stato dietro, cosa si sta lamentando a fare?"

Jongdae sollevò le mani e si rimise al suo posto, continuando a camminare in silenzio. Decisero di cominciare a svoltare leggermente a destra, così da dirigersi verso la strada, dopo un centinaio di metri non ce n'era ancora traccia. Il ragazzo osservava la sua pistola, era piena di proiettili eppure ne sarebbe bastato uno ben indirizzato a far finire tutto, la fame, il dolore, la paura non ci sarebbero più stati - si era quasi dimenticato per cosa stava continuando a lottare. Forse perché sperava in una vita migliore? Un'ipotesi da non escludere, ma non era quella la sua motivazione principale, non era quello il motivo che lo spingeva a farsi forza anche nei momenti più brutti. Guardò Minseok camminare, voleva avvicinarsi a lui e chiedergli scusa per tutto, non solo per la scenata di poco prima, voleva fargli sapere che era lui il motivo per cui le giornate non erano tutte tristi e monotone. Ma decise di non farlo, dopotutto doveva guardargli le spalle e assicurarsi che stesse bene.

E se da un lato tra i due ragazzi c'erano dei conflitti probabilmente nati non per motivi seri ma a causa delle reazioni alterate che quasi tutti avevano a causa della stanchezza, dall'altro Chanyeol e Baekhyun se la passavano più che bene, il più alto continuava a stuzzicare Baekhyun, toccandogli la spalla e facendo finta di non essere stato lui, si comportava davvero come un bambino, però almeno aveva fatto ridere il maggiore, era una bella sensazione. 

Baekhyun era il capofila, non appena vide un pezzetto di strada esultò. "Siamo arrivati." sorrise, fece per mettere un piede sull'asfalto ma si trovò subito una pistola puntata alla tempia.

"Fine della corsa."

Chanyeol non ci pensò due volte a puntare la sua pistola contro il ragazzo e a togliere la sicura, lui sollevò le braccia e gridò spaventato. "È scarica, guarda." disse, poi premette ripetutamente sul grilletto. "Volevo solo farvi uno scherzo."

Erano tutti confusi, chi era quel tizio e perché aveva fatto una cosa del genere? Una cosa era certa, Chanyeol lo trovava un'idiota. "Sei un coglione." ingigantì l'insulto che aveva pensato, poi sollevò di nuovo la pistola. "Come ti chiami? Scusa se tengo la pistola alzata, voglio farti uno scherzo. Dio, non ti è saltata in mente l'idea che magari un pazzo ti avrebbe sparato e ucciso senza pensarci due volte?"

"Scusate, certo che siete tanti, non avrei avuto speranza se voi foste stati dei pazzi. Comunque sono Huang Zitao, potete chiamarmi Tao, piacere di conoscervi." il ragazzo sorrise, aveva solo un piccolo zainetto con sé. "Avete un bambino? Figo!"

Baekhyun guardò Chanyeol, poi fece le spallucce e si decise a parlare, il tizio non sembrava pericoloso, anzi. "Sarò breve, so che c'è un posto sicuro qui vicino, non molto vicino ma possiamo arrivarci, vuoi venire con noi?"

"Ti ha quasi ammazzato." parlò Chanyeol, Baekhyun scosse la testa.

"Era uno scherzo."

Il rosso aveva voglia di prendere a schiaffi entrambi in quel momento, si era preso uno spavento bello grosso per colpa di Tao. "Vi ho già chiesto scusa, se non mi volete non mi unirò a voi, davvero, posso almeno seguirvi così da riuscire a trovare quel posto? Non vi darò fastidio, non parlerò neanche. Sono stanco, non dormo da due notti e oggi avevo così fame che uno scoiattolo mi era sembrato una coscia di pollo."

"Mettiamola ai voti, per me può entrare, ha un grande senso dell'umorismo." ridacchiò Yifan, Tao sorrise e gli fece l'occhiolino. "Voi altri?"

Dissero tutti di si, ma che ovviamente dovevano fargli delle domande per accertarsi della persona che stavano facendo entrare nel loro gruppo. "Voglio solo sapere se hai viaggiato con delle persone e se hai ucciso delle persone, semplice." disse Sehun, il ragazzo annuì.

"Sono stato con delle persone, poi sono morte per colpa di quelli. E gli ho sparato, non ho mai sparato a nessun uomo degno di essere chiamato tale - nel senso, gli zombie non sono uomini, sono.. cadaveri." disse. "Ti va bene come risposta?"

"Suppongo di si."

"Hai detto di avere fame?" domandò Yifan, porgendogli una lattina di zuppa. La aprì col suo coltello e la passò al ragazzo che cominciò a mangiarla, ringraziò tutti un paio di volte - rigorosamente con la bocca piena - e una volta finito buttò il contenitore a terra.

"Da che parte si va?"

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a/n ; amo tao honestly

redemption - chanbaekحيث تعيش القصص. اكتشف الآن