28 ~ The red string of fate

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Se volete un po' di... atmosfera, fate partire il video.
Sono due ore in cui potete godervi il suono delle onde del mare :))

ARMIN'S POV

«Wei era un uomo che, rimasto orfano di entrambi i genitori in tenera età, desiderava sposarsi e avere una grande famiglia; nonostante i suoi sforzi era giunto all'età adulta senza essere riuscito a trovare una donna che volesse diventare sua moglie

Ero seduto sulla sabbia e raccontavo a due bambini un'antica leggenda giapponese che fin da piccolo mi aveva affascinato e che il nonno usava raccontarmi quando stavo per addormentarmi.

«Durante un viaggio Wei incontrò sui gradini di un tempio un anziano appoggiato con la schiena a un sacco, che stava consultando un libro. Wei chiese all'uomo cosa stesse leggendo; l'anziano rispose di essere il Dio dei matrimoni e, dopo aver guardato il libro, disse a Wei che sua moglie ora era una bimba di tre anni e che avrebbe dovuto attendere altri quattordici anni prima di conoscerla

«Oh, ma lui sarà vecchissimo allora!»

Il bambino che aveva parlato ricevette una gomitata dalla sorella maggiore.

«Primo: Tony non interrompere Armin! E secondo: all'epoca gli uomini sposavano donne mooooolto più giovani di loro.»

Ridacchiai.
«Non importa Clarissa. Posso continuare?»

«Certo!»

«Eravamo rimasti... oh sì!
Wei, deluso dalla risposta del dio, chiese cosa contenesse il sacco; l'uomo rispose che lì dentro c'era del filo rosso che serviva per legare i mignoli sinistri di mariti e mogli. Quel filo, il filo rosso del destino, è invisibile e impossibile da tagliare, per cui una volta che due persone sono legate tra loro saranno destinate a sposarsi, indipendentemente dai loro comportamenti o dagli eventi che vivranno

«Uooo, che figo!! Quindi anche io sono destinata a incontrare mio marito e a sposarlo nonostante tutto?»

Questa volta fu Clarissa a ricevere la gomitata.

«Non interrompere Armin, Clary!» la scimmiottò il fratello, «Proprio ora che la storia si faceva interessante. Continua Armin, sono curioso di sapere come va a finire.»

«Va bene, allora... Queste parole non convinsero Wei che, per sentirsi libero di scegliere da solo la donna da sposare, ordinò al suo servo di uccidere la bambina destinata a diventare sua moglie. Il servo pugnalò la bambina ma non la uccise: riuscì soltanto a ferirla alla testa e Wei, dopo quegli eventi, continuò la sua solita vita alla ricerca della moglie

«...Ma è crudele!»

«Quattordici anni dopo Wei, ancora celibe, conobbe una bellissima ragazza diciassettenne proveniente da una famiglia agiata e si sposò con lei

«Scommetto che è la bambina di tre anni che ha fatto pugnalare.» sussurrò Clarissa al fratellino.

«La ragazza portava sempre una pezzuola sulla fronte e Wei, dopo molti anni, le chiese per quale motivo non se la togliesse nemmeno per lavarsi. La donna, in lacrime, raccontò che quando aveva tre anni fu accoltellata da un uomo e che le rimase una cicatrice sulla fronte; per vergogna la nascondeva con la pezzuola. A quelle parole Wei, ricordandosi dell'incontro con il Dio dei matrimoni e dell'ordine che dette al suo servo, confidò alla donna di essere stato lui a ordinare di ucciderla. Una volta che Wei e la moglie furono a conoscenza della storia, si amarono più di prima e vissero sereni e felici.»

I'll show you the world [EreMin] IN REVISIONEWhere stories live. Discover now