Eren era appena entrato in stanza di Armin, con gli auricolari nelle orecchie.
Il biondo roteava tra l'indice e il pollice il fiore che il giorno precedente l'amico gli aveva raccolto, con un dolce sorriso appena accennato sulle labbra.
«Oggi è il grande giorno» disse Eren, entusiasta.
«Che ore sono?»
«Le dieci e un quarto». Si ravvivò i capelli, «Dormito bene?»
Armin annuì, cercando di ricordare il sogno che aveva fatto durante la notte, di cui aveva ancora le emozioni impresse sulla pelle.
Il biondo invitò il castano a sedersi sul letto, accanto a lui.
«Come stai...?»
Eren sospirò.
«Potrei stare meglio».
Il castano si guardava le braccia, deglutendo.
«Ho fatto qualche cazzata...?»
«Nulla di che, tranquillo. Ti sei trattenuto il più possibile».
La mente del più alto in quel momento era un flusso inarrestabile di pensieri, ricordi, cose che facevano parte di lui e che, eppure, gli doleva ricordare.
«Mi manca...» pensò ad alta voce.
«Chi?» domandò Armin, alzando le sopracciglia.
«...Mio fratello».
«Hai un fratello...?»
«È... una questione complicata», disse, massaggiandosi la nuca. «Prima di sposare mia madre, mio padre ebbe un figlio con un'altra donna, ma dopo il parto, lei morì. Così lui decise di tenere il figlio, e quando sposò mia madre e nacqui io... divenne mio fratello».
«E lui dov'è adesso?»
«Non lo so. Se n'è andato quando avevo dieci anni».
«Non hai più avuto sue notizie?»
Eren scosse la testa.
«So solo che è un bastardo. Ma gli voglio bene, in fondo».
«Vorrei avere un fratello anch'io».
«Non te lo consiglio».
«Perché? Il tuo era così male?»
«Oh no. Tralasciando che quando fumava spegneva le sigarette sulle mie braccia e che mi picchiava ogni volta che disubbidivo a mamma e papà, era un bravo fratello.»
Il castano fece una smorfia, stringendo i pugni.
«Faceva la parte del fratello maggiore violento».
«In sintesi era uno stronzo.»
Eren ridacchiò.
«Esattamente».
«Che schifo... Certa gente io proprio non la capisco. La violenza non risolve mai nulla. Anzi, finisce solo per peggiorare le cose».
«Nemmeno dirlo risolve nulla. La gente così è e così rimane».
«Ma non tutti lo sono. Per questo non lo trovo giusto. E poi penso che tutti possano cambiare, in un modo o nell'altro. Basta trovare qualcosa capace di far avvenire in loro un cambiamento».
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I'll show you the world [EreMin] IN REVISIONE
FanfictionArmin Arlert è cieco dalla nascita. Prima trovava compagnia nelle poche ombre e nella luce che rischiarava le tenebre. Adesso, invece, dopo l'incidente che gli ha strappato via quel poco che aveva, non c'è più nulla. Solo il buio. Eren Jaeger ha per...