27 ~ Is this a goodbye?

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Quel momento di serenità che per un attimo aveva alleggerito i cuori di tutti, si era frantumato con estrema facilità.

Allora Armin capì una volta per tutte quanto fragile fosse la felicità, e capì anche quanto essa costasse.

E quel suo essersi sentito spensierato e appagato dall'aver rivisto e dall'aver sistemato le cose col suo principe azzurro, era stato pagato a caro prezzo.

A tutto c'era un prezzo.

Harold Claudius Armin Arlert II era morto davanti agli occhi del nipotino, arrivato a Oxford appena in tempo per restargli accanto al suo capezzale e assistere al tragico momento in cui egli aveva esalato l'ultimo respiro.

Armin pensava che non potesse accadere nient'altro che lo facesse sentire peggio, che gli facesse marcire il cuore che al momento gli sembrava essere diventato un purè di patate.

Ma così non era e il suo cellulare squillò di nuovo, rimbombando nella stanza silenziosa, dove c'erano solo lui e un Eren dormiente che lo teneva stretto nella sua morsa di ferro.

Armin si liberò cautamente, seppur sapesse benissimo che il sonno del castano fosse così pesante da non essere disturbato neanche da un carro armato.

"When you feel my heat
Look into my eyes
It's where my demons hide
It's where my demons hide..."

«Pronto?»

«Salve. Parlo con Armin Arlert?»

«Scusi, non sono in vena di parlare al momento.»

«Lo capisco, sul serio, è proprio per la morte di suo nonno che la sto chiamando. Sono Nifa, chiamo per conto dei servizi sociali.»

Armin ebbe un sussulto e deglutì lentamente quel nodo in gola che si era stretto tanto da diventare doloroso.

«...Cosa volete?»

«Hai bisogno di un nuovo tutore legale, Armin. Gli unici parenti che hai, che abbiamo già provveduto a contattare, sono i tuoi zii materni. Abitano a Orlando, saresti disposto a trasferirti? Da quello che so non hai frequentato alcuna scuola, non dovresti quindi aver problemi al riguardo».

Armin rimase ammutolito da quella richiesta.

Una cosa era trasferirsi da qualche parte in Inghilterra: sarebbe andato bene anche un paesino sperduto, che fosse pur sempre in Inghilterra.

Cambiare Stato, continente... era troppo per lui...

«Sei ancora lì, Armin?»

...ma forse era l'unica alternativa possibile, al momento.

«Sì, ci sono.»

In fondo lui cosa aveva da perdere?
A parte Eren, ovviamente.

Era solo, ormai. E non avrebbe certo chiesto a Grisha di occuparsi di lui: anche la famiglia Jaeger aveva perso qualcuno ultimamente, sia Carla che Zeke, seppur in modi e circostanze differenti.

Non avrebbe mai voluto costituire un peso.

Ed Eren...

«Mi metta in contatto con i miei zii, sarebbe un piacere per me conoscerli e andare a vivere con loro».

Perdonami Eren.

I'll show you the world [EreMin] IN REVISIONEWhere stories live. Discover now