7 ~ I'm sorry

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Armin bussò alla camera di Jean, affiancato da Eren che, accanto a lui, ignorava gli squilli insistenti del suo cellulare.

Jean aprì subito e invitò il biondo a entrare, ignorando il castano.

«Chi sono Jean?» chiese una donna di mezza età davanti a loro.

«Mamma, lui è Armin, un mio amico. E quello là, invece, è un amico di Armin».

«Capisco. Siete venuti a fare visita a Jean Bo?»

«Ma', non chiamarmi così, grazie. E comunque penso siano venuti per chiederti qualcosa, vero Ar?»

Kirschtein circondò le spalle del più basso con un braccio, ricevendo un'occhiataccia da parte di Eren, che si avvicinò istintivamente al biondo.

«G-Già...» rispose Armin, sorridendo nervosamente a causa della vicinanza di Jean.

«Cosa dovete chiedermi ragazzi?»

Nel modo più naturale possibile, Eren prese il polso di Armin, attirandolo a sé, mentre Jean afferrò l'altro polso, ricambiando l'occhiata ostile del castano.

«Per caso potrebbe firmarci un permesso per passare una giornata fuori da qui?»

«Tutti e tre?» domandò la donna, guardando Armin, soffermandosi sui suoi occhi azzurri.

Eren pizzicò il fianco della Faccia da Cavallo, stringendo il biondo.

«Gli fai male».

Jean, di rimando, schiacciò un piede al castano, colpendo, però, la protesi e finendo quindi per farsi male.

«Porca putt- Sì mamma, per tutti e tre».

Eren sghignazzò, facendo una boccaccia a Jean, mentre la mamma di quest'ultimo uscì dalla stanza per andare a firmare i permessi.

Una volta chiusa la porta, Armin si divincolò dalla presa di Eren, imbronciato.

Il castano sviò lo sguardo, rivolgendolo verso il pavimento.

«Poi dici che sono io a dare fastidio» borbottò Jean, rivolgendosi a Eren.

Il ragazzo ringhiò sottovoce nel vedere la mano di Faccia da Cavallo accarezzare i capelli del biondo che, intanto, inspirava ed espirava per non scoppiare a urlare contro quei due.

«Cosa vorresti fare, dannato?»

«Giuro su quanto mi stai sul cazzo che quella faccia te la sfracello».

«E perché mai? Non sto facendo nulla di male».

«Jean... smettila...» tentò di dire Armin.

Eren respirava profondamente, stringendo i pugni con così tanta forza da graffiarsi i palmi.

«Armin, il tuo amico è arrabbiato».

Il biondo si allontanò, sospirando.

«Jean, ho detto smettila».

«Armin ha ragione, Jean Bo» ghignò il castano, sentendo la vena sul collo pulsare.

«Armin? Cosa c'è che non va?» domandò Faccia da Cavallo, inclinando la testa di lato.

I'll show you the world [EreMin] IN REVISIONEWhere stories live. Discover now