Il vischio

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Oggi era esattamente il 25 Dicembre, uno dei giorni più aspettati da tutti, ma sopratutto dai bambini che erano molto eccitati dall'arrivo di Babbo Natale.
"Ci troverà qui?" mi chiese la piccola Rachel abbracciandomi le gambe. "Babbo Natale ci troverà sempre." la rassicurai lasciandole un bacio tra i capelli.

Due giorni fa insieme a Carter ero andata in giro per quella piccola cittadina per comperare gli ultimi regali.
Finii di incartarli tutti aiutata da Rachel e Joshua e insieme li posizionammo sotto l'albero.

"A tavola!" urlò Lola dalla cucina e seguii i bambini correre verso di essa. Mi sedetti al solito posto tra Abby e Alex mentre la tavola veniva riempita da miliardi di delizie. Carter aveva gli occhi a cuoricino mentre guardava quel paradiso. Ridacchiai e sventolai una mano davanti la sua faccia per portarlo alla realtà.
Aspettammo che si sedettero tutti a tavolo prima di dar via alle danze.

Mangiai un po' tutto infatti se in quel momento avessi sceso le scale avrei potuto benissimo rotolare. E non ero da sola in quelle condizioni. Carter camminava verso il divano mantenendosi la pancia con le mani. Appena arrivò a destinazione si buttò sopra. Scoppiai a ridere e mi sdraiai sull'altro divano.

"Vediamo un film?" propose Abby costringendo Carter a farle spazio sul divano. Quest'ultimo si spostò di malavoglia e immerse la faccia nel cuscino. "Che genere?" chiese Alex sedendosi sul divano in cui invece mi trovavo io facendomi appoggiare la testa sulle sue gambe essendo ancora sdraiata.
Portai una mano alla fronte per la domanda stupida che aveva formulato il ragazzo davanti ai miei occhi. "Ma secondo te?"

"Non è che se è Natale dobbiamo necessariamente vedere un film su di esso." rispose ricevendo un cuscino in faccia da parte di mia sorella. "Non provare mai più a dire una cosa del genere." lo minacciò quest'ultima puntandogli un dito contro. Alex alzò le mani in segno di resa e io scoppiai a ridere insieme a Carter.

Alla fine fu Abby a decidere e fece partire "Miracolo nella 34esima strada."
Durante il film Alex giocherellò di continuo con i miei capelli oppure mi accarezzava la guancia. Era piuttosto piacevole e ad un certo chiusi gli occhi godendomi quel momento.

"Bambina." una mano mi accarezzava i capelli. Aprii gli occhi e mi accorsi solo ora di essermi addormentata.
"Mi sono addormentata?" chiesi stupita mettendomi a sedere e sistemando i capelli con le mani. "A quanto pare." ridacchiò il ragazzo al mio fianco. "Dobbiamo aprire i regali." sussurrò mentre il resto della nostra famiglia si accomodava in soggiorno insieme a noi.

"Cominciamo con i ragazzi." Lola si avvicinò a l'albero e prese alcuni regali. Ne passò due ai bambini che li aprirono eccitati strappando la carta regalo da esso. Rachel ricevette una nuova bambola e Joshua una macchina da corsa. Poi passò a noi. Presi in mano la busta bianca e la aprii lentamente. C'erano due biglietti per Los Angeles.
"Da parte mia e di tuo padre." mi sorrise Lola.

"So quanto ti manca. Sono per le prossime vacanze di Pasqua, potrai portarci chi vuoi." continuò mio padre e corsi ad abbracciare entrambi.
Da Abby ricevetti un paio di orecchini e da Carter un maglione azzurro.

"Tieni." al mio fianco Alex mi porse una scatoletta poggiandomela sulle ginocchia. "Aprila." mi sussurrò all'orecchio e feci come mi disse. La aprii e trovai un braccialetto con incisa una parola. La guardai lentamente e lessi "Baby." Trattenni un sorriso. L'aveva fatto apposta.

"Ti piace?" mi chiese e mi girai verso di lui. "È bellissimo." sussurrai mentre me lo mettevo al polso sinistro.
Gli passai poi il suo regalo. Era un profumo. "L'ho visto in camera tua e sento che comunque lo usi molto spesso."

"Mi serviva proprio, stava per finirmi." mi scoccò un bacio sulla guancia e sussultai a quel contatto.
Nel frattempo Lola che era sparita in cucina tornò con un vassoio in mano e lo appoggiò sul tavolo. C'era un crostata alla marmellata e una torta al cioccolato.
Ognuno di noi si tagliò un pezzo di quella che preferiva e io addentai subito il mio pezzo che era ovviamente della torta al cioccolato.
Gli adulti sparirono poi al piano di sopra e i bambini si misero a giocare davanti al camino con i loro nuovi giocattoli.

"Giochiamo a tombola?" propose Carter e noi tre annuimmo. Andammo in cucina ci sedemmo al tavolo. Cercai di prendere da sopra lo scaffale la tombola ma purtroppo la mia altezza non me lo permetteva. Sentii due mani afferrarmi i fianchi e sollevarmi leggermente. Presi il gioco e fui rimessa subito a terra. "Grazie." sussurrai.

"Non c'è di che nanetta." rispose Alex scompigliandomi i capelli.

Giocammo per vari turni ma la fortuna non era decisamente dalla mia parte.
"Tombola!" urlò Carter battendo un pugno sul tavolo.

"Ma come tombola? Io devo ancora fare terno!" urlai incredula.

"Sei sfortunata bambina." ridacchiò Alex al mio fianco. "Non sai quanto." alzai gli occhi al cielo lanciando le pedine che ricoprivano i numeri sul tavolo.

"Volete giocare ancora?" chiese Carter passandosi tra le mani la sua vincita.

"Certo così poi divento povera." risposi tirandogli uno schiaffo sulla nuca. "Non hai vinto nemmeno un ambo?" mi stuzzicò il mio fratellastro e io lo guardai male.

A cena non mangiammo molto essendoci abbuffati a pranzo. Io non toccai quasi per niente cibo, ero ancora piena.
La sera giocammo tutti insieme ai vari giochi tradizionali di natale e verso le 23 quasi tutti si richiusero nelle proprie camere.
Ero rimasta sola in cucina. Stavo terminando la cioccolata calda che mi ero preparata qualche minuto prima. Lasciai la tazza nel lavandino e salii le scale diretta nella mia camera. Prima di entrare notai Alex appoggiato allo stipite della porta della sua camera osservarmi.

"Che c'è?" sussurrai per non svegliare gli altri.

"Vieni." rispose entrando in camera sua e lasciandomi sola in corridoio. Lo seguii e mi avvicinai a lui che era in piedi al centro della camera. "Ma che ti prende?" domandai confusa fermandomi davanti a lui.

"Siamo in un bel guaio." accennò un sorriso e io continuai a guardarlo confusa. "Guarda in alto." obbedii e sgranai gli occhi. Aveva attaccato al soffitto il vischio, sicuramente apposta.
"Quindi ora dovremmo baciarci." sussurrai cercando di mantenere la calma ed evitare di diventare bordeaux.

"È la tradizione." affermò lui guardando prima il vischio e poi me.

"Possiamo anche non farlo."

"Non possiamo spezzare la tradizione."

"Perché no? Non verremo mica arrestati." ridacchiai.

"Perché no."

"Non è una risposta."

"Accontentati."

"Si ma.." fui interrotta dalle labbra di Alex poggiarsi sulle mie. Ero completante sorpresa di questa sua mossa. Mi lasciò vari baci per poi chiedermi il permesso con la lingua. Schiusi le labbra e lasciai che le nostre lingue si incontrassero e danzassero insieme. Mi prese per i fianchi avvicinandomi a sé per approfondire il bacio. Portai le mie braccia dietro al suo collo e infilai le mie mani nei suoi capelli.
La mia pancia poteva scoppiare da un momento all'altro a causa delle mille emozioni che si stavano provocando al suo interno.

Si staccò da me lentamente mantenendo sempre un contatto visivo. Le sue labbra erano rosse e le guance si erano arrossate. I nostri respiri riecheggiavano nella stanza silenziosa.
E ora come sarebbero cambiate le cose?
Che cosa avevamo appena fatto Alexander
Parker?


SPAZIO AUTRICE:
finalmente il momento tanto atteso è arrivato. Ma che cosa cambierà dopo questo bacio?
Spero come sempre che il capitolo vi piaccia.
-Reb

Amore proibitoWhere stories live. Discover now