Grazie papà

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"Pronta?" davanti miei occhi la mia migliore amica teneva in mano una piastra e il beauty case.
Quando ero tornata a casa con Alex, l'avevo costretta a venire un'ora prima da me per prepararmi alla piccola festicciola di stasera. Ovviamente ha accettato subito la mia offerta e mi ha obbligata a farmi truccare, vestire e pettinare da lei.

Indossavo un abito bordeaux che mi arrivava a circa metà coscia. Aveva il colletto in pizzo, senza maniche con la schiena scoperta.

"Siediti." mi ordinò indicandomi la poltrona davanti allo specchio. Obbedii e chiusi gli occhi aspettando che finisse il suo lavoro.
Li aprii dopo circa una mezz'oretta. I capelli erano mossi e le ciocche davanti erano state portate dietro e fermate con un fermaglio nero. Mi aveva messo un po' di mascara e la matita accompagnati da un lucidalabbra.

Si portò una mano alla bocca mentre io giravo su me stessa osservandomi allo specchio. "Sei a dir poco stupenda!" esclamò abbracciandomi.

"Tutto merito tuo!" le feci l'occhiolino e mi infilai un paio di tacchi neri scelti anche questi ovviamente da Victoria.
Il suo telefono vibrò e lo prese per vedere la notifica. "Sono tutti giù, aspettano solo noi."

Mi prese per mano e scendemmo insieme le scale della nostra villa. In salone c'erano proprio tutti. I ragazzi ovviamente erano in camicia e jeans mentre Abby e Lucy indossavano un vestito lungo. La prima uno blu notte mentre l'altra uno giallo. Infine Clara indossava un vestito corto con la scollatura a cuore nero.
La mia attenzione si spostò sul mio fratellastro appoggiato allo stipite della porta della cucina. Aveva alcuni bottoni della camicia sbottonati. Era imbronciato a causa del disordine dei suoi capelli che gli ricadevano tutti spettinati sulla fronte. Cercò di aggiustarseli senza buoni risultati facendomi ridacchiare.

"Ecco la mia principessa!" esclamò Carter appena scesi l'ultimo gradino insieme a Victoria e venendomi incontro circondandomi le spalle con un braccio.
Nel lato destro del salone la TV trasmetteva della musica con un volume non troppo esagerato mentre dalla parte sinistra c'era un tavolo colmo di snack e bevande.

Alcuni dei ragazzi chiacchierarono tra loro sul divano e quando partì "New Rules" Victoria mi trascinò al centro del salotto per ballare. Era la sua canzone preferita e si muoveva come una pazza euforica. Cominciai a ballare insieme a lei muovendo i fianchi a ritmo di musica e si aggiunsero ben presto a noi Steve e Abby.
Alex lanciava sguardi di fuoco a Steve ogni volta che osava sfiorarmi e uno di questi giorni avrei scoperto cosa nascondevano quei due.

Dopo varie canzoni Carter decise di mettere vari balli di gruppo. Eravamo tutti al centro della sala a seguire Lucy e Thomas che scoprimmo erano gli unici a ricordarsi i vari passi. Alex fu l'unico a non unirsi a noi e al ballo di gruppo successivo lo tirai per la mano non facendolo muovere di un centimetro data la mia forza da lucertola.
"Vieni a ballare!" continuai a tirarlo per la mano non ottenendo risultati.

"Non ballo, bambina."

"Per me farai un eccezione." gli feci l'occhino e lui sbuffò di tutto risposta facendosi largo tra i ragazzi e conciando a seguire insieme a noi Lucy e Thomas.

"Imbranato ora devi mettere la mano alla testa non prima!" urlai contro ad Alex che non riusciva a tenere passo e non azzeccava neanche una mossa. Era ridicolo e io stavo morendo dalle risate.

"È complicato!" incrociò le braccia al petto alzando gli occhi al cielo. "Sei tu che sei imbranato." ridacchiai mentre gli altri continuavano il balletto.

"Attenta a quella lingua, bambina o la faccio tacere io." mi minacciò e alzai un sopracciglio. "Ah, si?" cominciai. "E come? Me la tagli?"

"Oh non vorresti saperlo bambina." fece un mezzo sorriso mentre le mie guance andavano a fuoco. "Alex!" urlai facendolo ridacchiare. "Non c'è nulla da ridere!"

Dopo vari balli e risate Abby fece uscire la torta che come ogni anno preparava sempre lei. Anche se non le permettevo di festeggiare il mio compleanno mi costringeva almeno a spegnere le candeline e ad esprimere un desiderio. Ovviamente espressi sempre lo stesso per 3 anni. Volevo che papà ritornasse a casa e dopo un po' smisi di esprimere il mio desiderio, era tutta una cosa inutile che non si sarebbe mai avverata.

Andai dietro al tavolo con la torta davanti ai miei occhi. Ovviamente come quella di stamattina era al cioccolato con delle coccinelle sparse per la torta e una scritta in glassa "Auguri bambina". Sbarrai gli occhi quando la lessi e puntai subito il mio sguardo sul colpevole.
"Sei stato tu!" gli puntai un dito contro indicando poi la torta sul tavolo.

"Veramente è stata lei." indicò mia sorella e puntai nuovamente il dito verso di lei.

"Mi ha costretta!" alzò le mani in segno di resa fulminando con lo sguardo il nostro fratellastro. Nel frattempo gli altri erano tutti scoppiati a ridere.
Alzai gli occhi al cielo mentre mi sorbii la solita canzoncina di sempre "Buon compleanno."
Guardavo i ragazzi con una faccia da ebete non sapendo che fare mentre Alex faceva vari scatti con la mia polaroid. Gli feci il dito medio e scattò un altro foto nonostante quella mia posa.

Feci foto con tutti e passai subito dopo al taglio della torta. Passai un pezzo ad ognuno dei presenti e godetti anch'io per la seconda volta in quella giornata di questo paradiso.

I ragazzi se ne andarono verso le 2 di notte mentre Victoria sarebbe rimasta a dormire da noi.
Presi dallo scantinato un sacco a pelo e lo portai in camera sistemandolo accanto al mio letto. Visto che ero in mancanza di cuscini bussai alla porta del mio fratellastro, quello stronzo ma gentile quando vuole.

"Che vuoi bambina?" era tornato scorbutico, purtroppo.
"Mi serve un cuscino per Victoria." sussurrai e lui fece cenno con la mano di prenderne uno dal suo letto.
Presi al volo un cuscino e uscii velocemente dalla sua stanza.

"Bambina." mi chiamò e mi girai. Si avvicinò lentamente verso di me. "Buonanotte." mi scoccò un bacio sulla fronte e si richiuse in camera sua.
Tornai nella mia camera e trovai Victoria e mia sorella appisolate. Lasciai il cuscino accanto a Victoria e mi sedetti sul letto. Spensi il telefono e lo appoggiai sul comodino spostando la mia attenzione sul sacchettino rosa di stamattina.

Lo presi e lo aprii. Infilai una mano dentro e ne tirai fuori una caramella. Una caramella a forma di unicorno. Ne tirai altre fuori dal pacchetto mentre i miei occhi si riempivano di lacrime.
Oh papà, ti voglio bene.


SPAZIO AUTRICE:
scusatemi se non ho pubblicato per tutto il pomeriggio ho trovato tempo solo ora!
Buona cena e spero che il capitolo vi piaccia!
-Reb

Amore proibitoWhere stories live. Discover now