La montagna

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Le vacanze di Natale erano alle porte. Come promesso io e la mia famiglia saremmo andati in montagna. Ero veramente eccitata. Non ero mai stata in montagna e tutto questo si era avverato grazie ad Alex.

"Carter!" urlai dal piano di sopra per farmi sentire. Corse da me in un attimo. "Che è successo?" chiese ansimando.

Indicai le due valigie ai miei piedi. "Mi servirebbe una mano."
Spalancò gli occhi. "Una non bastava?"

"Ti ricordo che ci fermeremo in montagna per due settimane!" alzò gli occhi al cielo e prese le mie valigie portandole al piano di sotto. Io aiutai mia sorella con le sue.

"Siamo tutti pronti?" chiese mio padre appena ci riunimmo tutti in garage per prendere le macchine. Annuimmo. "Bene. Ci divideremo in due macchine. Io e Lola con i bambini e Alex tu con i ragazzi." disse lanciandogli un paio di chiavi della macchina. "Andremo noi davanti e ci fermeremo solo due volte." annuimmo nuovamente. "Forza andiamo."

Alex ovviamente salì al posto del guidatore. Avrebbe guidato lui per le prossime 12 ore. Carter fece per sedersi accanto a lui ma Alex lo bloccò con un cenno della mano. "Qui si siede Harper."
Carter alzò le mani in segno di resa e salì sui sedili posteriori insieme ad Abby.

"Non c'era bisogno." sussurrai quando mi sedetti accanto ad Alex. "Preferisco avere la tua compagnia per 12 ore che la sua." indicò il fratello che in risposta gli fece il dito medio.
La macchina di mio padre si mise in moto e cominciammo a seguirla per tutto il tragitto.
Collegai il mio telefono al cavetto aux della macchina di Alex e potei sentire tutti quanti sbuffare. "Come siete pesanti!" alzai gli occhi al cielo.

"Non ci frastornerai le orecchie per le prossime 12 ore?" domandò Carter e io scossi la testa. Sospirò di sollievo e lo fulminai con lo sguardo. "La mia musica è fantastica."
Feci partire Amsterdam degli Imagine dragons e cominciai a canticchiarla tra me e me.

Erano passate due ore da quando eravamo usciti da San Diego. Carter si era addormentato con la testa appoggiata al finestrino e la bocca aperta. Gli scattai una foto. Era adorabile.
Abby invece era impegnata in una lettura di un libro. Se li portava sempre in giro, non poteva separarsene.

"Tra quanto ci fermeremo?" domandai ad Alex già stufa di questo lungo viaggio. Il mio culo sicuramente prenderà la forma del sedile.
"Tra due ore." rispose mantenendo sempre il suo guardo sulla strada. Sbuffai sonoramente e abbassai leggermente il sedile.

"Bambina stiamo solo da due ore in questa macchina e già non ne puoi più?" ridacchiò il ragazzo al mio fianco. "Odio i viaggi, specialmente se durano più di 1 ora."

"E quando in estate andremo in vacanza come farai?"

"Oh potete lasciarmi benissimo a San diego." appoggiai la testa al finestrino. "Sentirei la tua mancanza bambina." accennò un sorriso e io arrossii come sempre.
"Perché non dormi un po'?" mi consigliò Alex. "Voglio tenerti compagnia." ammisi e lo vidi trattenere un sorriso. "Dormi. Ti sveglio appena ci fermiamo." annuii e lasciai che le palpebre si chiudessero. Alex spense la radio e dopo un paio di minuti mi abbandonai al sonno.

Alex's pov

Dopo un quarto d'ora Harper si era già addormentata. Era così carina. I ciuffi davanti dei capelli le ricadevano disordinati sul viso e le labbra rosee erano socchiuse. Sembrava proprio una piccola bambina, era adorabile. Presi il mio telefono e le scattai una foto. Non riuscivo a resistere.
Spostai le ciocche dei suoi capelli dal suo viso e con l'altra mano tenni il volante.

In questa macchina mi avevano abbandonati tutti. Anche Abby si era addormentata con il libro in mano.
Continuai a seguire la macchina di fronte la nostra e finalmente dopo altre due ore facemmo una sosta.

Harper's pov

"Harper!" due piccole manine mi scuotevano il braccio e una voce squillante mi richiamava di continuo.
Aprii gli occhi e trovai davanti a me la piccola bimba dai riccioli d'oro. "Ehi piccola." mi misi composta e scesi dalla macchina.

"Ci siamo fermati." mi avvisò prendendomi per mano e portandomi dagli altri. Entrammo in un piccolo autogrill e trovai tutta la nostra famiglia seduta ad un tavolo.
Era ora di pranzo e la mia pancia richiedeva all'istante del cibo.

Rachel si sedette accanto al fratello mentre io trovai l'unico posto libero accanto ad Alex.
L'aveva fatto apposta di sicuro.

"Ecco la bella addormenta." esclamò Carter appena mi sedetti al tavolo. Mi stropicciai gli occhi avendo ancora la vista un po' annebbiata. "Ti abbiamo preso qualcosa da mangiare." Alex indicò il vassoio davanti ai miei occhi. C'era una porzione di lasagna e una bottiglietta d'acqua.

"Grazie." tirai fuori le posate e tagliai un pezzo di quella delizia. La finii in un batti baleno avendo molta fame.

"Bambina sei tutta sporca." ridacchiò Alex al mio fianco. Arrossii imbarazzata e passai il tovagliolo sulle mie labbra. "Ferma. Faccio io." gli passai il tovagliolo titubante e me lo tolse dalle mani. Trattenni il respiro finché non mi levò del tutto il sugo dal viso. "Ecco fatto." sorrise appoggiando il tovagliolo sporco sul tavolo.
Sospirai di sollievo e versai nel mio bicchiere un po' d'acqua. La bevvi in un attimo e conservai la bottiglietta con ancora un po' d'acqua nella mia borsa.

"Bene. Se avete tutti finito possiamo andare." annunciò mio padre alzandosi. "Comprate qualcosa dal supermercato qui a fianco. Guideremo per altre 4 ore prima della prossima pausa."

Mi alzai dal tavolo e fui affiancata da Carter che mi cinse le spalle con un braccio. "Andiamo a comprare qualche schifezza!" esclamò e io scoppiai a ridere.
Tornammo in macchina con una busta piena di patatine, cioccolata, merendine e biscotti.

"Non credete di aver un po' esagerato?" Alex sgranò gli occhi quando vide la busta che stavamo portando in mano.

"Fratellone quando torneremo dalle vacanze potrai metterti a dieta. Ora non scassare le palle." Carter gli fece l'occhiolino salendo in macchina e guadagnandosi uno schiaffo sulla nuca da suo fratello.

Per il resto del tragitto cantai svariate canzoni con mia sorella, mangiai schifezze e principalmente dormii.
Quando arrivammo a destinazione mi precipitai fuori dalla macchina. Il freddo mi investì subito. Dopotutto eravamo circondati dalla neve. Alex mi appoggiò la sua giacca sulle spalle e lo ringraziai.

"Finalmente." esclamò Carter congiungendo le mani come per fare una preghiera. Ridacchiai e seguii i bambini verso una grande casa in legno. Entrai subito per evitare di morire congelata il primo giorno di vacanza. I ragazzi portarono le valigie al piano di sopra dove si trovavano le nostre stanze, papà era impegnato ad accendere il camino e Lola preparava qualcosa da mangiare per tutti quanti. Erano le 22 e stavamo morendo un po' tutti di fame.
Mi accoccolai davanti al camino e mi godetti di quel calduccio. Sarà sicuramente una vacanza fantastica.


SPAZIO AUTRICE:
sono andati finalmente in montagna come promesso dal padre e passeranno li due settimane. Cosa succederà? Eh boh.
Lo scoprirete.
-Reb

Amore proibitoWhere stories live. Discover now