Capitolo 1

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Camila osservava attenta e concentrata la nuova coppia, ma dentro stava già facendo i salti dalla gioia.
Lo schermo dello strano congegno che aveva in mano s'illuminò di rosa e la sua luce cominciò a pulsare come un cuore: certe volte si sentiva anche il battito.
L'oggetto assomigliava molto a uno specchio, quello classico delle principesse, ornato d'oro e dalla forma ovale ed era un manufatto antico e prezioso.

"E l'ultimo cuore per oggi è arrivato!"
Camila, la dea dell'amore, stava per tornare all'Olimpo, come da routine dopo aver completato il suo lavoro catturando più cuori possibile, ma quel giorno successe qualcosa di straordinario.
Svoltò l'angolo della strada, infiltrandosi in un vicolo e, proprio mentre camminava, il suo specchio cominciò a illuminarsi di nuovo ma non di rosso... era un freddo blu.

"Che cavolo?!"
Angelo, accompagnatore della dea, comparve subito al suo fianco e la osservò stranito.
La mora fece un'espressione confusa e mostrò lo specchio portandolo in alto col braccio. L'angioletto biondo e riccioluto portò un dito sotto il mento e fissò il congegno con concentrazione e curiosità, poi, come se si fosse accesa la lampadina sopra la sua testa, urlò eccitato:

"Qualcuno ti ha messo un bastone fra le ruote Afrodite!"

"Puoi spiegarti? E te lo ripeto non sono Afrodite..."Camila lo guardò di sbieco e portò lo specchio magico sotto i suoi occhi esaminandolo: se lo girò fra le mani, ma non capendo niente, si limitò a portarlo alla cintura.

"In qualche parte del mondo c'è una persona che ha diviso una coppia e lo specchio evidenzia la mancanza dei cuori: in poche parole hai perso essenza Camila."

"Cosa?! Chi si permette di dividere l'amore? Devo assolutamente raggiungere quella persona..."

"Dea vuoi fare qualcosa di proibito? Calmati e ti mostrerò la strada."

La bella giovane annuì irritata e aspettò che l'angioletto facesse il suo dovere assistendola nella missione: aprì un portale che conduceva in Florida, precisamente a Miami.
Durante i viaggi spazio-temporali veniva anche un po' di nausa e ti girava la testa ma Camila era ormai abituata e non sentiva quasi più i sintomi: lo faceva da mesi questo lavoro ma era già esperta.
Comunque... ora poteva trovare quella persona e farla ragionare con le buone maniere o con le cattive.

"Bene partiamo Angelo e terminiamo questo giorno, sono esausta."

"Una dea esausta?"

"Mentalmente... mentalmente Angelo."

Mise piede nella porta creata dal suo collega e si ritrovò nel giro di pochi secondi in una strada buia e illuminata da qualche lampione.
Era un semplice quartiere ma a caratterizzarlo era il locale con la grande insegna a neon:

Sexove.

"Sembra il nome di una ship mal riuscita..." disse ad alta voce Camila e prese lo specchio che iniziò a lampeggiare: comparve una freccia sullo schermo che indicava il locale.
Delle persone uscirono barcollando e nel momento in cui alzò gli occhi un ragazzo vomitò in un bidone mentre gli altri due amoreggiavano.

"Blah!" Angelo emise un suono d'orrore ed la ragazza rise divertita.

"Cosa c'è Angioletto? Troppo esplicito per te?" La ragazza sistemò la camicetta bianca e passò una mano fra i capelli per legarli in una coda. Doveva affrontare una massa scatenata e sudata di ragazzi con gli ormoni impazziti e non ne era molto entusiasta... ma doveva trovare quella persona malvagia!

"Ehi ma che fai?! Non vorrei veramente entrare in quel porcile?!"

Angelo volò davanti al viso di Camila e protese le braccia per fermarla:

La dea dell'amore mi perseguita!Where stories live. Discover now