Epilogo

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5 anni dopo...

<Jungkook sbrigati! Manchi solo tu> urlò Namjoon dalla stanza accanto facendo tornare alla realtà il corvino che si trovava seduto sul suo letto con il telefono tra le mani.
Sospirò accarezzando lo schermo del suo iPhone continuando ad osservare la foto che gli ricordava ,ogni singolo giorno, cosa aveva perso cinque anni prima e quanto fosse stato impotente a quel tempo.
Uno sciocco ragazzino che credeva che l'amore fosse solo rose e fiori ma che non pensava minimamente che quel sentimento fosse in grado di farti soffrire nei peggiori modi possibili.
Lui si era sempre considerato così.
Quando il suo sguardo cadde sul luminoso sorriso di Serena sentì una morsa al petto mentre le lacrime, ormai diventate sue vecchie amiche, minacciarono di uscire dai suoi scuri occhi.
Lui ci provava e riprovava ma il pensiero di quella dolce ragazza sembrava non volersene andare dalla sua mente, forse perché neanche lui lo voleva.
<sei un autolesionista Jungkook> sussurrò il corvino a se stesso tracciando con la punta del pollice destro i lineamenti della mora racchiusi nella foto.
La verità era che le mancava più di ogni altra cosa e anche se davanti alla telecamera sembrava le persona più felice della terra in realtà non lo era.
C'era una parte del suo cuore che era tremendamente vuota tanto da causargli dolore, un dolore che lui alleviava intrattenendo se stesso in qualsiasi tipo di attività o soddisfacendo ogni suo più piccolo sfizio.
Cercava in tutti i modi di non pensarci ma quando di notte si ritrovava nel suo letto quel dolore tornava a tormentarlo ricordandogli che solo una persona lo avrebbe potuto guarire dal suo male, la stessa persona che aveva sacrificato la sua felicità per portare avanti il sogno di un disgraziato che lei amava con tutta sé stessa, più di se stessa.

La porta della camera del maknae fu aperta bruscamente lasciando entrare Yoongi che era visibilmente arrabbiato.
<Jungkook ma che st-...> iniziò a dire il maggiore bloccandosi poi appena vide il giovane ragazzo con le lacrime agli occhi. Yoongi sapeva benissimo chi era la causa dello stato d'animo del più piccolo e non appena scorse la foto sul telefono di quest'ultimo ne ebbe semplicemente la conferma.
<non puoi andare avanti così, questa cosa ti sta sfuggendo di mano> disse piano Yoongi fermandosi a pochi centimetri dal corvino che alzò lo sguardo su di lui guardandolo con occhi sofferenti.
<mi è già sfuggito tutto dalle mani> sussurrò Jungkook facendo calare il silenzio all'interno della stanza, il maggiore ormai non sapeva più cosa dirgli per incoraggiarlo ad andare avanti.
<perché fa così male!?> chiese con tono distrutto il più giovane facendo sussultare il maggiore che gli appoggiò delicatamente la mano sulla spalla.
<perché era vero amore> affermò Yoongi passando poi una mano tra i capelli corvini del ragazzo di fronte a lui ancora seduto.
<ora meglio andare, le army ci stanno aspettando e non possiamo tardare> continuò Yoongi dirigendosi poi fuori dalla camera dopo che Jungkook annuì.
Una volta rimasto da solo il corvino si alzò in piedi osservando poi il suo riflesso nello specchio davanti a sé.
Sospirò passandosi poi una mano sul viso esausto.
"Yoongi hyung ha ragione, le army ci stanno aspettando" pensò il ragazzo guardando un'ultima volta la foto prima di spegnere il telefono e dirigersi dai suoi hyung che lo stavano aspettando in salotto.

~~~~~

<Wow! Il comeback è stato una bomba!> urlò entusiasta Jimin nella scura vettura mentre un largo sorriso comparì sui volti di tutti i presenti.
<già le army si sono divertite un sacco> sorrise Hoseok sistemandosi un ciuffo ribelle che gli ricadeva continuamente sugli occhi.
<potremmo andare a bere qualcosa per festeggiare> suggerì Taehyung battendo le mani sulle cosce.
<facendo conto che è mattina e fa freddo spero che ti stia riferendo a una bevanda calda> disse Jin sbadigliando leggermente.
<potremmo andare nella caffetteria dove lavora Rea> propose Jimin guadagnandosi diverse occhiate curiose.
<da quando in qua tu e Rea siete così vicini?> chiese Jungkook con un piccolo ghigno mentre le guance dell'interessato si tinsero di rosso.
<non penso che ti riguardi> lo ammonì Jimin mentre giocherellava nervosamente con le dita delle mani.
<a te Jungkook va bene?> chiese dopo un po' titubante Jin sapendo la riluttanza del corvino nell'entrare nei bar dopo quello che accadde cinque anni prima.
<lo sapete che non mi piacciono le caffetterie> sussurrò Jungkook guardando il paesaggio fuori dal finestrino.
Sul volto di Jimin si fece spazio una luce strana, una luce che i suoi compagni non avevano mai visto.
<Rea mi ha assicurato che questa ti piacerà di sicuro> lo assicurò il più basso sorridendogli amichevolmente.
Nella macchina calò il silenzio, tutti aspettavano impazienti la risposta del maknae che dopo qualche minuto passato a scrutare il volto del suo amico annuì.
<se lo dici tu> affermò il corvino facendo ridacchiare Jimin che sembrava particolarmente entusiasta all'idea di andare nel bar dell'amica.

Coffee //J.k. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora