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Dopo aver camminato a lungo Serena arrivò davanti a casa sua, o almeno ciò che ne rimaneva.
Più passava il tempo e più sembrava cadere a pezzi, sembrava sempre più trasandata e abbandonata.
La bruna quasi si vergognava a far vedere che abitava lì.
Quando fu sicura che nessuno le stesse prestando attenzione si avviò nel vialetto entrando velocemente nella struttura grigia.
Pensava che ad accoglierla come al solito ci sarebbe stato il silenzio o il rumore della televisione, ma sfortunatamente per lei quella volta furono rumori ben più sgradevoli a circondarla.
Scricchiolii, imprecazioni, versi e gemiti provenivano confusi dalla camera da letto del patrigno di Serena che in quel momento avvampò capendo cosa stava accadendo qualche stanza più avanti da dove si trovava lei, si sentiva a disagio e disgustata da ciò che stava sentendo.
Decise di fare finta di niente, dirigendosi in camera sua per posare lo zaino ma appena un grido acuto le arrivò alle orecchie scappò in cucina chiudendo la porta e appoggiandosi ad essa.

Iniziò a preparare la cena rassicurata dal fatto che grazie al rumore della carne sul fuoco non si sentisse più alcun suono disgustoso.
Dopo alcuni minuti la porta della cucina si spalancò spaventano la più piccola che cadde per terra.
Appena Serena rivolse lo sguardo verso la causa del suo spavento incontrò la figura slanciata di una donna molto giovane, con i capelli neri e lunghi che le arrivavano fino a metà busto, occhi anch'essi neri e profondi, labbra lucide e naso a patata, aveva la pelle molto pallida anche se in quel momento il suo viso era rosso e Serena sapeva benissimo a cosa era dovuto.Vestiva in modo semplice e nonostante fosse più grande d'età della bruna erano alte uguali.
<hai finito di farmi la radiografia?> chiese la donna risvegliando la più piccola dai suoi pensieri e che solo in quel momento si era accorta che la corvina gli aveva allungato una mano per aiutarla ad alzarsi da terra.
<scusa> sussurrò imbarazzata Serena afferrandole la mano e alzandosi in piedi.
Il silenzio avvolse la stanza, entrambe non sapevano cosa dire; Serena perché sapeva cosa avevano appena fatto la donna di fronte a lei e il suo patrigno, provava un forte disagio; mentre la corvina perché non si aspettava di ritrovarsi una ragazzina in quella casa così lugubre e abitata da un uomo alcolizzato e violento.

<tuo padre è andato a farsi la doccia> affermò la donna sedendosi su una delle sedie intorno al tavolo in ciliegio, al sentire della parola padre Serena sentì una nota di fastidio farsi spazio nel suo corpo.
<non è mio padre> rispose la più piccola seccata mentre si apprestava a mescolare i vari ingredienti nella padella.
<già, hai ragione> disse la corvina appoggiando i gomiti sul tavolo.
Silenzio, minuti interminabili si susseguirono tra di loro finché la più grande decise di prendere parola.
<non sei una persona molto loquace> affermò lei notando che la più piccola si fermò e si voltò nella sua direzione.
<come ti chiami?> continuò lei vedendo comparire sul volto della giovane un espressione accigliata, ma ancora non rispose.
<io mi chiamo Sooyun> la bruna continuò a fissarla, non sapeva se fidarsi o no e questo Sooyun lo capì subito.
<puoi fidarti, faccio di mestiere la puttana ma non sono una cattiva persona> un sorriso amaro comparì sulle labbra lucide di Sooyun e un senso di colpa pervase Serena che si diede della stupida,
"gli ospiti non si trattano così" si disse fra se.
<però vai a letto con cattive persone> affermò Serena lasciando sorpresa la donna che dopo poco guardò intenerita la piccola ragazza che aveva davanti a se, pensando che era davvero troppo innocente per un mondo così crudele.
<se fosse per me non andrei a letto con nessuno di loro> rispose sincera Sooyun.
<allora perché lo fai?> chiese curiosa Serena ma quando si rese conto quanto fosse invadente la domanda si pentì subito dandosi per l'ennesima volta della cretina, mentre un piccolo sorriso comparì sul volto della donna che riusciva a percepire benissimo cosa stava pensando la più piccola.
<beh vedi, due anni fa ero fidanzata con un ragazzo che era impaziente di fare "l'amore" con me - pronunciò quella parola con un tono divertito - e allora dopo aver raggiunto la maggiore età mi concessi a lui, il problema è che rimasi incinta e appena lui lo seppe sparì non volendo prendersi le sue responsabilità mentre i miei genitori mi buttarono fuori di casa, già non mi sopportavano e l'occasione di liberarsi di me gli si presentò su un piatto d'argento. Così mi ritrovai in mezzo alla strada con in corpo un'alta vita, dopo qualche giorno un uomo mi trovò e mi offrì vitto e alloggio mantenendomi fino al parto dopodiché mi minacciò obbligandomi a lavorare per lui come puttana.
Sono stati i due anni più movimentati della mia vita> raccontò Sooyun picchiettando un dito sul tavolo in ciliegio mentre Serena sentì un groppo in gola e una sensazione di nausea pervadergli il corpo, si sentiva in colpa e in quel momento avrebbe tanto voluto sparire.

<scusa> disse abbassando il capo mentre la corvina si alzò dalla sedia avvicinandosi alla più piccola e mettendole una mano sulla spalla.
<Non ti preoccupare, sono io che a volte tendo a parlare troppo> rise la più grande fermandosi a osservare i tratti occidentali di Serena, trovandoli davvero incantevoli.
<non sprecare le cose più preziose che hai> le sussurrò alludendo a ciò che aveva perduto lei due anni prima
<fallo con la persona che ami più di ogni altra cosa al mondo, quella che sai che non ti potrebbe mai tradire> le parole di Sooyun fecero comparire nella mente di Serena il dolce volto di Jungkook che fece iniziare a battere velocemente il suo fragile cuore e facendola arrossire violentemente.
<aw che carina, a quanto pare qualcuno ha già fatto colpo su di te> sorrise compiaciuta Sooyun vedendo le guance di Serena diventare color rosso porpora.
<t-ti s-sbagli è solo un amico> balbettò la bruna scuotendo le mani mentre l'immagine del cantante non sembrava essere intenzionata ad andarsene.
<certo dicono sempre tutte così> Sooyun diede delle pacche amichevoli sulla schiena della piccola dopodiché afferrò le sue cose e si diresse verso la porta principale della casa.
<alla prossima piccola innamorata> la salutò la donna aprendo la porta ma quando fu sul punto di richiuderla le parole di Serena rallentarono il suo movimento.
<mi chiamo Serena> affermò la bruna mentre sul giovane volto della donna si formò un piccolo sorriso, che la fece uscire da quella casa con il cuore più leggero.

Anche Serena rimase felice dallo scambio di parole appena avuto con la donna, sentiva che seppur con storie diverse c'era qualcosa che le accumunava e legava.
Tornò in cucina finendo di preparare la cena ma appena sentì la porta del bagno aprirsi tutta la felicità che fino a qualche minuto la pervadeva scomparì lasciando spazio alla paura e all'ansia, si ricordò di cosa doveva chiedere a quel mostro e le sue mani iniziarono a sudare.
Non sapeva come avrebbe reagito, se avrebbe alzato le mani o se avrebbe accettato la cosa tranquillamente.
L'unica cosa di cui era certa era che voleva passare assolutamente del tempo con Jungkook e i suoi amici, quindi avrebbe fatto di tutto. Così appena l'uomo entrò in cucina e si sedette al suo posto la ragazza si girò decisa ma paurosa allo stesso tempo.
<devo parlarti di una cosa> disse lei stringendo i pugni mentre lo sguardo freddo dell'uomo iniziò a squadrarla.




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Ecco qui un altro capitolo di coffee, spero che la storia vi stia piacendo.
Come vi sembra il personaggio di Soo-Yun?
Ero molto indecisa se introdurla o no, quindi mi farebbe molto piacere sapere un vostro parere.
Se volete lasciate una stellina.
nanaa02

Coffee //J.k. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora