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Passò qualche giorno dall'accaduto e tutto sembrava andare per il meglio, tutto forse un po' troppo tranquillo.
Serena in quella settimana ricevette solo insulti da parte del patrigno, ma "stranamente" non subì alcuna violenza il che non sapeva se rassicurarla o preoccuparla.
La schiena non le faceva quasi più male ma il livido era ancora troppo evidente, ma tutto ciò era l'ultimo dei suoi pensieri perché la paura che Rea andasse a raccontare ciò che aveva visto a Jungkook sovrastava di gran lunga tutti i suoi problemi.
Non conosceva ancora bene Rea e non sapeva se fidarsi o no, non l'aveva ancora inquadrata ma sperava che avrebbe fatto la cosa giusta.

Jungkook invece sembrava sempre lo stesso, la sua timidezza era quasi del tutto sparita con la ragazza mentre con gli altri compagni di classe faceva ancora molta fatica.
Serena provava a spronarlo e allora lui tentava risultando ancora più insicuro, facendo intenerire la ragazza che dopo il suo ennesimo fallimento lo rassicurava dicendogli che la volta dopo sarebbe andata meglio. Agli occhi di Serena, Jungkook, risultava un bambino timido che faticava ad avere un dialogo con una persona che non fosse lei, Rea o i suoi Hyung.
Dal canto suo il corvino apprezzava lo sforzo che faceva tutte le volte la bruna ,ma avrebbe tanto voluto dirle che non gli interessava fare amicizia e che avrebbe preferito passare tutto il giorno in compagnia di lei.
Ma aveva paura che sarebbe risultato ridicolo agli occhi della più piccola, che lo emozionava e agitava ogni volta che la vedeva ma che allo stesso tempo lo faceva sentire al sicuro.
Già...la confusione regnava in lui in presenza di Serena la quale provava le sue stesse emozioni.

<per lunedì dovrete consegnarmi una ricerca sugli argomenti che ora vi dirò, questo compito lo svolgerete con il vostro compagno di banco> affermò il professore di scienze afferrando un foglio con scritti i vari argomenti.
I due ragazzi si guardarono sorridenti, erano felici di lavorare insieme anche se l'idea di passare il weekend a fare una ricerca di scienze faceva venire i conati di vomito alla ragazza, odiava davvero tanto quella materia mentre a Jungkook non sembrava dispiacere.
Finalmente arrivò il turno dei due e entrambi captarono sul volto dell'uomo un viscido sorriso farsi spazio fra le sue labbra.
<Jeon, Pianchi...> storpiò la pronuncia apposta <...il modello atomico nucleare> affermò guardando i due che al sentire di quelle parole spalancarono la bocca.
<che bastardo, figlio di p-> Serena iniziò insultarlo in italiano in modo tale che nessuno riuscisse a capire cosa stesse dicendo, anche se Jungkook intuì non fossero belle parole quelle che stavano uscendo dalla sua bocca.
<cosa ha detto?> chiese con una espressione accigliata il professore di scienze mettendosi a posto il solito ciuffo mentre il corvino poté vedere la bruna stringere i pugni.
<ha detto che non vede l'ora di iniziare la ricerca> Jungkook finse un sorriso appoggiando una mano sul suo pugno mentre l'uomo fece spallucce bisbigliando un "non mi era sembrato ciò".
La ragazza al contatto con la mano calda del corvino si calmò un po' mentre il suo cuore iniziò a fare capriole quando il ragazzo iniziò ad accarezzarle il dorso del pugno facendola rilassare.
Si sentiva come una donna incinta, passava da momenti di rabbia a momenti di felicità in un attimo per delle piccolezze. Il ragazzo le faceva davvero troppo effetto.
<impegnatevi mi raccomando> concluse l'uomo che al suono della campanella lasciò l'aula.

<mi dispiace> sussurrò Serena al corvino che al sentire di ciò assunse un'espressione sorpresa.
<per cosa?> chiese lui curioso.
<non gli vado a genio per questo ci ha dato l' argomento più difficile fra tutti> disse lei gonfiando le guance facendo intenerire Jungkook, il quale la stava guardando attentamente.
<ho notato comunque non fa niente, anzi questo ci da un motivo in più per fare meglio la ricerca. Gli faremo un lavoro con i fiocchi e si ricrederà su di te> affermò il corvino con talmente tanto entusiasmo che lasciò Serena sorpresa.
<come mai tutta questa energia?> gli chiese curiosa
<penso che sia il tuo caffè, ha un effetto davvero sorprendente oltre ad essere molto buono> disse lui facendola sorridere, era felice che apprezzasse così tanto qualcosa che aveva preparato, di solito nessuno si complimentava con lei per qualcosa.
<comunque...che cosa hai detto prima? Quando hai parlato in italiano> chiese il ragazzo facendo arrossire per l'imbarazzo la più piccola che dopo essersi schiarita la gola lo liquidò con una semplice frase.
<meglio che tu non lo sappia> sussurrò a bassa voce
<posso solo immaginare cosa tu abbia detto con quella boccaccia> la prese in giro il ragazzo tirandole una guancia e facendola lamentare per il dolore.
Jungkook adorava le sue guance erano così carine e morbide che a volte non riusciva a trattenersi dal toccarle e tirarle come di solito facevano gli anziani con i loro nipoti.

Finite le lezioni fecero il solito pezzo di strada assieme e quando svoltarono l'angolo trovarono il mini van nero con Namjoon appoggiato ad esso che stava parlando con Hoseok e Taehyung che erano seduti all'interno del veicolo e Jin che aveva il finestrino abbassato.
Appena i leader vide i due ragazzi avvicinarsi gli sorrise e agitò la mano per farsi vedere.
<ciao hyung> lo salutò Jungkook.
<ciao> lo salutò la ragazza rivolgendosi successivamente ai tre in macchina che ricambiarono subito sorridendo alla più piccola.
<come mai quelle facce?> chiese Taehyung vedendo i due abbastanza provati.
<il prof di scienze ci ha assegnato una ricerca di coppia> affermò Serena massaggiandosi le tempie.
<beh sembra divertente> disse Hoseok non capendo il motivo del loro morale.
<sul modello atomico nucleare> questa volta a parlare fu Jungkook che si sfregò le mani per il freddo.
I due seduti sui sedili posteriori si guardarono in faccia scandalizzati.
<ma siete in un artistico...queste sono cose più da scientifico, mi viene il mal di testa al solo pensiero> affermò Taehyung portandosi le mani tra i capelli.
<già...l'unica cosa positiva è che non è individuale> rise Namjoon non ottenendo però lo stesso risultato dagli altri.
<potreste farlo a casa nostra così vi potremo dare una mano> disse Jin sporgendosi dal finestrino, facendo annuire anche gli altri tre.
<non vorrei disturbare> affermò la ragazza preoccupata di creare disturbo.
<affatto, anzi ci farebbe piacere la tua presenza> continuò Namjoon mentre Serena si voltò verso Jungkook cercando un suo parere che fu subito positivo, infatti il corvino annuì sorridendogli.
<è davvero una bella idea però prima devo chiedere il permesso> disse la bruna intristendosi, sperava con tutto il cuore che il suo patrigno gli avrebbe lasciato il via libera.
<non ti preoccupare ti chiamo questa sera e poi mi dici> disse Jungkook un po' preoccupato per la reazione della più piccola, che al sentire delle sue parole scosse la testa.
<è meglio che ti scrivo io> affermò lei fissando l'asfalto e sistemandosi meglio lo zaino sulle spalle.
<va bene> sussurrò il corvino dispiaciuto della freddezza della ragazza.
<allora ci sentiamo> sorrise debolmente Serena al corvino e dopo aver salutato tutti e cinque si avviò verso casa, scomparendo dalla visuale di Jungkook il quale preoccupato salì in macchina mentre mille pensieri si fecero spazio nella sua testa.
Tutti riguardavano una sola persona.





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Ecco qui un altro capitolo di coffee.
spero che la storia vi stia piacendo, fatemelo sapere nei commenti.
Se volete lasciate una stellina.
Alla prossima, nanaa02

Coffee //J.k. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora