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Dopo quella semplice carezza, entrambi, non riuscivano più a seguire il documentario, erano incuriositi l'uno dall'altra, ma nessuno dei due voleva fare il primo passo, avevano paura di farlo.
Così passò anche quell'ora e quella successiva, finché non arrivò il momento di andare a casa.
Entrambi si alzarono e si guardarono negli occhi.
<allora ci vediamo domani, Jungkook dei BTS> disse Serena cercando di smorzare la tensione che si era accumulata.
<a domani> rispose sorridendo il rosso afferrando lo zaino e guardando un ultima volta la castana uscendo successivamente dalla classe a passo spedito per non essere fermato da qualche fan.

Appena vide il ragazzo svoltare a sinistra Serena sospirò dispiaciuta, avrebbe voluto continuare a parlare con il rosso, ma aveva anche la paura di aver rovinato quel semplice scambio di parole.
Era triste perché sarebbe dovuta tornare a casa e la cosa la tormentava, non voleva più sopportare quella situazione che si era formata. Sperava solo che Jungkook non si fosse fatto strane idee sul livido che aveva intravisto quella mattina sulla sua clavicola.

"magari l'ha già dimenticato"

si disse la ragazza pensando che in ogni caso sarebbe stata la cosa migliore che avrebbe dovuto fare il rosso.
Afferrò lo zaino e il suo sguardo cadde sul banco di Jungkook, precisamente sul suo libro di matematica che aveva dimenticato in classe.
La ragazza rimase stupita e divertita dalla goffaggine del ragazzo, sarebbe stato un buon pretesto per rivederlo.
L'afferrò e si mise a correre per i corridoi in cerca del rosso, appena fu fuori dalla struttura, per Serena, non fu difficile individuare l'appariscente testa del ragazzo che di sicuro non passava inosservata.
Lo vide riuscire a scappare da un gruppo di ragazze usando la scusa del "devo fare delle cose importanti", detto ciò svoltò nella via a sinistra dove probabilmente lo aspettava la macchina che lo avrebbe portato all'agenzia.
Serena prese un grosso respiro e, facendosi coraggio, gli corse dietro finché, una volta svoltato l'angolo, lo trovò intento a parlare con due ragazzi vicino ad una macchina.
Il più alto aveva i capelli grigi quasi tendenti al bianco e una mascherina nera sul volto, mentre il più basso aveva i capelli neri coperti da un cappellino da baseball e le guance paffute.
Quando i tre stavano per entrare in macchina la ragazza chiamò per nome Jungkook velocizzando la corsa e attirando l'attenzione anche di quelli in macchina.
Appena gli fu vicina si fermò piegandosi in due dalla fatica e respirando pesantemente a causa della corsa.
Dopo un po' si tirò dritta mettendosi la mano libera sul petto.
<oh santo cielo!> esclamò la ragazza in italiano mentre i ragazzi la guardavano tra lo stupore e il divertimento.
<tutto bene?> chiese Jungkook titubante, mentre la ragazza annuì solamente.
Serena prese con entrambe le mani il libro e lo picchiò dolcemente sulla testa del rosso.
<te lo eri dimenticato in classe e se lo avessi lasciato lì qualche nostra compagna di classe lo avrebbe esposto come trofeo> gli disse scherzosamente facendo ridacchiare sia lui che i suoi amici.
Si girò verso di loro facendo un piccolo inchino per salutarli che venne subito ricambiato, tutti la guardavano curiosamente ma ormai ci aveva fatto l'abitudine e non ci faceva più caso.

<ci vediamo domani> disse lei sorridendo, mentre il ragazzo annuì.
<grazie per il libro>
<di niente - si voltò, ma, prima di voltare l'angolo parlò nuovamente - sei in debito con me> Disse scomparendo successivamente dalla visuale dei ragazzi.
Gli amici di Jungkook lo guardarono tutti con un sorriso compiaciuto.
<il nostro jungkookie~ ha trovato la ragazza> urlò il più basso tirando una pacca amichevole sulla spalla di Jungkook.
<smettila Jimin hyung> disse il ragazzo arrossendo e salendo in macchina dopo aver guardato un'ultima volta verso la direzione dove era andata la ragazza, sorridendo leggermente.

Coffee //J.k. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora